Cookie Consent by Free Privacy Policy website Mario Giacomelli 'La figura nera aspetta il bianco' al Museo di Roma Palazzo Braschi
marzo 23, 2016 - Musei Civici Roma

Mario Giacomelli 'La figura nera aspetta il bianco' al Museo di Roma Palazzo Braschi

“L'immagine è spirito, materia, tempo, spazio, occasione per lo sguardo. Tracce che sono prove di noi stessi e il segno di una cultura che vive incessantemente i ritmi che reggono la memoria, la storia, le norme del sapere.” Mario Giacomelli

Martedì 22 marzo 2016, alle ore 18.00, inaugura al #museo di #roma Palazzo Braschi la #mostra #mariogiacomelli. La figura nera aspetta il bianco, a cura di Alessandra Mauro.
La grande #mostra antologica propone per la prima volta a #roma un viaggio appassionante nella #fotografia di #mariogiacomelli, nella sua #arte, nella sua intima e profonda poesia, nel suo furore creativo. La #mostra, promossa da #roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è prodotta da Fondazione Forma per la #fotografia, in collaborazione con Archivio Giacomelli di Senigallia, e organizzata con Zètema Progetto Cultura.

L’esposizione presenta circa 200 tra le fotografie più importanti del fotografo di Senigallia, tutte in formato originale: stampe vintage e autografate dall’autore. L’esposizione consentirà per la prima volta al pubblico di #roma di ammirare una grande retrospettiva del lavoro di Giacomelli, realizzata in stretta collaborazione con la famiglia e accompagnata dall’analisi storico critica di vari importanti autori.

Nelle sale di Palazzo Braschi saranno esposte molte delle celebri serie del grande fotografo italiano, il più importante e innovativo che l’Italia abbia mai avuto: dalle sue prime fotografie, scattate sulla spiaggia di Senigallia nel 1953, alle serie dedicate all’Ospizio (Verrà la morte e avrà i tuoi occhi), ai “pretini” in festa nel seminario della città (Io non ho mani che mi carezzino il volto), a Lourdes, alle atmosfere fuori dal tempo di Scanno, ai contadini de La buona terra, alla storia quasi cinematografica di Un uomo, una donna, un amore; senza trascurare le serie dedicate alle grandi poesie che affascinavano con il loro ritmo e la loro profondità Giacomelli (A Silvia, Io sono Nessuno, Ritorno …).
Non mancano in #mostra anche le straordinarie immagini del paesaggio marchigiano, che per tutta la vita Giacomelli non si è mai stancato di fotografare, di riprendere e di sorprendere, ed alcune tra le sue immagini più “materiche”, dove la tensione tra le figure nere e il bianco di fondo si fa attesa drammatica, corposa, lirica.
Saranno visibili anche altre serie (Così come la morte, Ritorno, Territorio del Linguaggio, il volo lento delle farfalle), che testimoniano quel lavoro incessante di grande inventore di immagini che ha sempre contraddistinto il lavoro di #mariogiacomelli.

La #mostra esposta a Palazzo Braschi è una preziosa occasione per conoscere e apprezzare il talento fotografico e l’eccezionale realismo magico di #mariogiacomelli.

“Cerchi sempre di sintetizzare in pochi elementi i suoi argomenti”, gli raccomandava Pietro Donzelli, “inventi delle fotografie, la sua sensibilità gliele suggerirà certamente. A volte basta un suono o una voce per creare dentro di noi un’immagine o dei personaggi. Li racconti questi personaggi, prima a se stesso, poi agli altri con una sequenza di immagini… Sarà dura la sua strada, come è dura la mia, perché la malinconia non è sempre accettata dagli uomini che cercano di sfuggirla. Si ricordi però che il cammino degli artisti è fatto solo di tristezza e di dolore. Nascono per consolare la tristezza degli altri … Faccia ogni tanto una personale cercando di raccontare per immagini…”. A questo insegnamento, Giacomelli sembra esser stato sempre molto fedele.

Il libro che accompagna la #mostra è pubblicato da #contrasto. Accanto alle fotografie, completano il volume una biografia di #mariogiacomelli curata dal figlio Simone e da testi e analisi critiche di Roberta Valtorta, Paolo Morello, Ferdinando Scianna, Christian Caujolle, Alistair Crawford, Goffredo Fofi e Alessandra Mauro.

Mario Giacomelli, nato a Senigallia nel 1925, inizia a lavorare a 13 anni in una tipografia. Nel 1952 compra una macchina fotografica e scatta la sua prima immagine, “L’approdo”. Da allora, fotografo non professionista per scelta, si dedica alla creazione delle sue intense serie fotografiche: la vita d’ospizio, i paesaggi, Scanno, il mondo contadino.
Nel 1953 entra a far parte del gruppo fotografico Misa e nel 1956 de La Bussola. Dal 1955 viene celebrato dall’allora direttore della #fotografia del MoMa di New York John Szarkowski e comincia a ottenere riconoscimenti e a esporre in Italia e all’estero. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Muore a Senigallia nel 2000.

Mario Giacomelli. La figura nera aspetta il bianco

Museo di #roma - Palazzo Braschi
Ingresso da Piazza Navona, 2 e da Piazza San Pantaleo, 10

23 marzo - 29 maggio 2016

Dal martedì alla domenica dalle ore 10 – 19 (la biglietteria chiude alle 18)
Giorni di chiusura lunedì, 1 maggio
biglietto unico #museo e #mostra per non residenti:  
11 euro intero, 9 euro ridotto;
gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente


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