Due artisti che dialogano sul non dialogo.
Un pittore, #ernestofidelromerobayter, e uno scultore, #rubenesposito, affrontano la nuvola semantica migrazione-accoglienzaextracomunitario-identità-straniero-patria-confine-comunità-visibile/invisibile-legale/illegalerifiuto-silenzio-altro-da-sé-estraneità/appartenenza.
Lo fanno ciascuno con i propri strumenti, ciascuno mettendo in gioco anche il proprio percorso di formazione.
Lo fanno a #genova, città nella quale vivono e lavorano, città che per storia si è sempre misurata con il mondo, i traffici, l’andirivieni di genti di ogni provenienza e che oggi sembra abbia smesso di farlo al di là dell’emergenza.
Ernesto Fidel Romero Bayter ritrae migranti, persone cui è stata strappata l’identità. E le sue pennellate – grosse, pastose – cercano di ricostruirla, questa identità sottratta e perduta.
Non c’è sfondo, in questi ritratti. Non c’è spazio e non c’è tempo. Solo sguardi, spalle coperte da coperte termiche, il cui luccichio Ernesto rende con l’utilizzo della foglia d’oro.
Ruben Esposito esplora invece il mondo di chi è qui.
Lo fa utilizzando una tecnica antica e complessa, quella dello stucco marmo, che lui “sposta” dal suo impiego originario usandolo per rivestire le sue sculture. Anche qui, ritratti. Gente che si incontra per le strade della città, genovesi le cui fattezze sono deformate dalla mancanza di risposte.
Migranti e residenti nello stesso spazio, vicini. Ma senza che i loro sguardi si incrocino,senza un gesto, una risposta.
Due artisti terribilmente lucidi per un tema, quello delle macerie dell’umanità, sul quale è ora di cominciare a riflettere.
Ernesto Fidel Romero Bayter
Nato a Santa Fe de Bogotá (Colombia) nel 1981, si diploma all’Accademia di Brera di Milano. Vive e lavora a #genova. Da sempre interessato al tema degli stranieri in terra straniera, cerca, attraverso i suoi ritratti, di cogliere e restituire identità e dignità ai suoi soggetti. Ha esposto a Milano, Madrid, Saragozza e in Lituania.
http://cargocollective.com/ernestofidelromerobayter
www.facebook.com/ElEstudioGenova
Ruben Esposito
Nasce a #genova nel 1978. Diplomatosi all’Istituto d’Arte di Acqui Terme, frequenta gli studi degli artisti che lavorano presso l’Ospedale psichiatrico di #genova Quarto. Si dedica alla modellazione della creta, poi si trasferisce in Brasile per un anno, imparando la tornitura di vasi e la cottura delle ceramiche. Rientrato in Italia, esplora anche la lavorazione del ferro.
Ha esposto alla 54a Biennale di Venezia, a Roma, #genova e Bolzano. Per il teatro, ha curato le scenografie degli spettacoli Macchia Nera di Francesca Sangalli, Macbeth di Jurij Ferrini e Les funerailes de la baleine. Ha lavorato anche per le scenografie dei concerti di Vinicio Capossela e MGZ.
www.rubenesposito.com
testo a cura di Luca Giannini
AL MARGINE DELLE MACERIE
Ernesto Fidel Romero Bayter - Ruben Esposito
1-30 aprile 2016
Spazio Lomellini
Via Lomellina, 17/4 - Genova
h. 10-18
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