Cookie Consent by Free Privacy Policy website VENIA DIMITRAKOPOULOU a cura di Charis Kanellopoulou e Matteo Pacini dal 21 aprile al 28 maggio 2016
aprile 19, 2016 - Artespressione

VENIA DIMITRAKOPOULOU a cura di Charis Kanellopoulou e Matteo Pacini dal 21 aprile al 28 maggio 2016

Dal 21 aprile al 28 maggio 2016 la città di #milano ospiterà in anteprima nazionale presso la #galleriaartespressione di Paula Nora Seegy la #mostra personale dell’artista #veniadimitrakopoulou, curata da #matteopacini e #chariskanellopoulou, e concepita attraverso un duplice percorso espositivo:

Il piano terra della galleria accoglierà, infatti, un reportage fotografico relativo all’opera monumentale Promahones, progetto fotografico con il quale la #galleriaartespressione parteciperà all’edizione 2016 del #milano PhotoFestival.
Al piano superiore, una retrospettiva sull’ampia produzione di #veniadimitrakopoulou, con una selezione di sculture e opere in carta.

La #mostra proposta prosegue l’impegno dalla #galleriaartespressione nel promuovere l’artista greca a seguito del workshop organizzato in occasione delle Session della Biennale di Venezia 2015, dall’Università Ca' Foscari. Il progetto, nato da un’idea della Prof.ssa Caterina Carpinato, è stato sostenuto da ARTESPRESSIONE e realizzato in collaborazione con FAI Giovani e Consolato di Grecia a Venezia.

Di origini greche, #veniadimitrakopoulou interagisce con diversi materiali (pietra, marmo, legno, carta, metallo, vetro), avvalendosi delle varie tecniche artistiche per dare sfogo ad una poetica toccante e profonda, che trova nella scultura la forma espressiva privilegiata.

Attualmente le sue opere sono in parte esposte in spazi pubblici e in parte appartengono a collezioni private sia in Grecia che all'estero. La sua ultima opera "Promahones" risale all'inverno 2014, un'installazione scultorea realizzata in acciaio su scala monumentale, presentata nel patio del Benaki Museum di Atene. Il monumento verrà a breve definitivamente ricollocato all'esterno del Museo Nazionale Archeologico di Atene.
Promahones si rifà all’immagine di un ipotetico stato d'assedio, a uno stare in guardia come in attesa della battaglia, in totale atteggiamento di resistenza, in un susseguirsi di luci e ombre che creano un ambiente ‘mutevole’, dove ciascuno con il corpo e con l'anima si perde e si ritrova secondo il proprio sentire, sperimentando una sinestesia dei sensi.

Del resto, spiega #veniadimitrakopoulou “Gli studi di teatro e musica hanno affinato la mia sensibilità di artista e mi hanno spronata verso continue sperimentazioni. Amo combinare tra loro mezzi e forme di diversa natura così come amo combinare, ad esempio, le arti visive con la musica, in una sorta di narrazione artistica fatta di segni idee concetti e significati tutti da scoprire, mai banali o dati per scontato. Vivo l’arte come una totalità che muove i sensi e sprigiona il pensiero, facendosi essa stessa processo di esplorazione e avventura attraverso cui celebrare in ogni momento il miracolo della vita umana”.