Cookie Consent by Free Privacy Policy website Roma Pop City 60-67
giugno 23, 2016 - Macro

Roma Pop City 60-67

Dal 13 luglio al 27 novembre 2016 il #macro - #museo d'Arte Contemporanea #roma ospita la mostra ROMA POP CITY 60-67, promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturalie curata da Claudio Crescentini, Costantino D'Orazio, Federica Pirani, che vanta un Comitato scientifico composto da Nanni Balestrini, Achille Bonito Oliva, Maurizio Calvesi, Laura Cherubini, Andrea Cortellessa, Claudio Crescentini, Costantino D'Orazio, Raffaella Perna, Federica Pirani, Fabio Sargentini, Lorenza Trucchi.

In esposizione oltre 100 opere, fra dipinti, sculture, fotografie, installazioni e anche #film d'artista e documentari, recuperati grazie alla collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale, che hanno come protagonista la #roma dei primi anni '60, trasformata e rivissuta mediante l'immaginario visivo degli artisti della cosiddetta Scuola di piazza del Popolo, e dintorni, denominazione che molti degli artisti coinvolti nel periodo hanno poi rifiutato ma che storicamente oggi ancora caratterizza l'epoca e le scelte stilistiche di questi, pur nelle intrinseche diversità.

Dal punto di vista artistico, si tratta di uno dei momenti più esaltanti per la città di #roma, ricca di stimoli intellettuali e sperimentazioni, grazie all'intensa attività artistica e culturale di Franco Angeli, Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello, Umberto Bignardi, Mario CeroliClaudio Cintoli, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Jannis Kounellis, Sergio LombardoFrancesco Lo Savio, Renato Mambor,Gino Marotta, Titina Maselli, Fabio Mauri, Pino Pascali, Luca Maria Patella, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Cesare Tacchi, Giuseppe Uncini.

Questi gli artisti in #mostra, che si riappropriano di una città in rapida trasformazione e definizione trasformandola in #arte, mediante un immaginario visivo dove appunto #roma, i suoi spazi, le componenti urbane, la segnaletica stradale, la pubblicità, i monumenti ma anche la natura e l'ambiente diventano ispirazione per una diversa impostazione figurativa, iconica e non descrittiva e che supera completamente i canoni commerciali e produttivi – dal prodotto all'arte potremmo dire – della Pop Art americana, segnando quindi confini, spazi e teorie.

Una nuova realtà artistica internazionale che ha dato vita, con il superamento della pittura Informale degli anni Cinquanta, ad un immaginario fortemente attratto dal contesto urbano e dalle icone della società e del consumo di massa, ma anche dal recupero dell'immagine e della figurazione storica dei movimenti italiani del primo Novecento, su tutti il Futurismo e la Metafisica.

Del resto sono proprio i nuovi miti, le esigenze del nuovo ceto urbano nell'epoca del boom economico, che in parte spingono questi artisti ad interagire con la vita stessa della popolazione.

Pop, popular, popolare o di natura popolare, dal popolo e per il popolo, se vogliamo anticipare uno dei temi e degli slogan più utilizzati nell'arte della seconda metà del decennio, grazie appunto al recupero di una formula artistica di tipo pittorico e figurativa, focalizzata nel delimitato periodo individuato: 1960-1967. In attesa quindi del Sessantotto, ormai ritenuto mondialmente "l'anno cruciale della società", al quale il #macro dedicherà una ulteriore #mostra che sarà realizzata proprio in coincidenza dei cinquant'anni (2018). L'anno simbolo quindi "della rivoluzione", anche visuale e strutturale, di molti di questi stessi artisti, con l'inevitabile débordement delle loro opere  verso il teatro, l'azione, l'environment e l'ambiente.

Nel catalogo (Manfredi editore) saranno presenti saggi inediti di: Nanni BalestriniLorenzo CanovaLaura CherubiniAndrea CortellessaClaudio CrescentiniAlberto DambruosoMarco Di Capua,Costantino D'OrazioStefano MalatestaDomenico MonettiRaffaella PernaFederica PiraniFabio SargentiniSilvia Volpicelli. Oltre ad interviste inedite ad  Achille Bonito Oliva e Lorenza Trucchi e la riproposizione di una intervista, ormai, storica (1990) di Maurizio Calvesi.

Da settembre 2016 saranno realizzati una serie d'incontri con artisti, personalità della cultura e studiosi del settore, mentre l'ufficio Didattica del #macro proporrà laboratori e visite guidate rivolte alle scuole di ogni ordine e grado, università e accademie, adulti e famiglie, con un'attenzione particolare rivolta al mondo della disabilità, tramite l'attivazione di specifici percorsi didattici.

Grazie alla preziosa collaborazione e al finanziamento della Fondazione Paola Droghetti onlus – per una cultura della conservazione d'arte, sarà realizzato un attento restauro dell'opera di Mario Ceroli,Goldfinger (1964), uno dei pezzi storici della collezione del #macro, inserita appunto nella presente #mostra. Sempre in relazione a tale intervento, la Fondazione realizzerà, da ottobre prossimo, una serie di incontri con studiosi e specialisti del settore e, per il finissage della #mostra, presenterà il volume relativo al restauro, alla presenza dello stesso Ceroli.

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