Cookie Consent by Free Privacy Policy website LUIGI BOILLE Il segno infinito. La prima grande retrospettiva a pochi mesi dalla sua scomparsa
giugno 24, 2016 - Comune di Pordenone

LUIGI BOILLE Il segno infinito. La prima grande retrospettiva a pochi mesi dalla sua scomparsa

È stato uno dei protagonisti europei dell’Informale
. #pordenone lo ricorda a pochi mesi dalla scomparsa. 


Romano d’adozione, #luigiboille, protagonista tra i maggiori dell’Informale europeo, era pordenonese di nascita ed è la sua città d’origine a volergli dedicare la prima grande retrospettiva a pochi mesi dalla sua scomparsa. 

Un'ampia e attenta selezione di sue opere, oltre 140 - quasi tutte concesse in prestito dall’Archivio #luigiboille di Roma - sarà esposta dal 16 aprile al 2 ottobre alla Galleria d'arte moderna e contemporanea Armando Pizzinato (PArCo) di #pordenone, per iniziativa dell’Assessorato alla Cultura del Comune friulano. La mostra è curata da Silvia Pegoraro.

 Boille è “l'artista che piegò l'Informale a una scrittura calligrafica e che mai si discostò dalla #pittura purissima”, annotò Arianna Di Genova in un articolo pubblicato all’indomani della sua scomparsa.
Di lui sottolinea “la #pittura seminale alla Michaux, i filamenti di colore che intersecano la superficie e procedono oltre, spinti da forze centrifughe misteriose. E ancora, il guizzo gestuale che riporta tracce, orme, percorsi iniziatici, traiettorie solo in apparenza caotiche ma ben 'sistemate' dentro un processo creativo che opera per via di addizioni materiche e non di sottrazioni, riempiendo ogni vuoto”. 

Come ha scritto Giulio Carlo Argan, il segno di Boille “svolgendosi e modulandosi come pura frase pittorica, realizza e comunica uno stato dell’essere, di immunità o distacco o contemplazione“. E fu proprio Argan ad andare a scovarlo nel suo studio parigino, per ricondurlo in Italia, attraverso una serie di rassegne sempre più fitte.

Allontanatosi da #pordenone, dove era nato nel 1926, Boille si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove si laurea anche in Architettura. Salvo uscirne a scoprire l’Europa. Dopo un soggiorno in Olanda, nel 1951 sceglie Parigi dove resterà per 16 anni. 
Informale per scelta e per istinto, vicino alle esperienze francesi di quegli anni, Boille si avvicina al gruppo della Jeune Ecole de Paris, con cui espone in numerose collettive in Francia e in Italia. È di questi anni la sua partecipazione a importanti mostre come l'International Festival Osaka-Tokyo con il gruppo Gutai, a cura di Michel Tapié, La Jeune Ecole de Paris II, a cura di Pierre Restany, e Nuove tendenze dell’arte italiana, a cura di Lionello Venturi, partita dalla Rome-New York Art Foundation di Roma nel 1958 e poi approdata in altre sedi prestigiose. È Michel Tapié che lo accompagna nelle sue ricerche sull’Art autre, apprezza di Boille il dinamismo e l’irrazionalismo permeati da un rigore formale. 
Nel 1964 #luigiboille è invitato da Lawrence Alloway a rappresentare l’Italia, insieme a Capogrossi, Castellani e Fontana, al Guggenheim International Award di New York. 
Il 1964 è anche l’anno della visita di Giulio Carlo Argan nel suo studio parigino, che portò al rientro dell’artista a Roma e al formarsi di un sodalizio che condusse Boille alla Quadriennale e nel, 1966, alla Biennale di Venezia. 

Le innumerevoli mostre personali e collettive a cui ha partecipato in tutta Europa e nel mondo tracciano un profilo di Boille che è quello di uno dei maestri storici della #pittura astratto-informale europea, la cui ricerca è sempre originale e stimolante, ma anche fedele a una cifra stilistica ben precisa ed inconfondibile. Come emerge anche dalle parole del critico francese Pierre Restany, che per molti decenni ha seguito il lavoro del pittore italiano: 
“Boille è l’eroe di un’avventura organica, unitaria, gelosa della sua individualità. (…) il mistero di questa creazione si collega alle leggi segrete che regolano la vita stessa dell’universo. In questa #pittura che non ha paura di smarrirsi né di perdersi, l’osservatore ispirato potrà avvertire il richiamo o il passaggio delle forze oscure che animano il mondo. Tali sensazioni sono rare. Più rare ancora sono le opere che ce ne danno il pretesto.” 

Questa grande mostra retrospettiva di #pordenone si propone come un percorso significativo attraverso l’arte di #luigiboille: 65 anni di ricerca - dal 1950 al 2015, anno della scomparsa dell’artista – testimoniati da oltre 140 opere (olii e tecniche miste su tela, tempere, grafiche). Tra di esse, molti i lavori inediti o esposti solo in mostre internazionali in anni lontani, e da allora non più visibili, come la grande tela Empreinte structure, realizzata per l’ormai mitico International Festival Osaka/Tokyo del 1958, a cura di Michel Tapié e Jiro Yoshihara. 

L’esposizione è promossa e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del #comunedipordenone in collaborazione con l'Archivio #luigiboille di Roma, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e con il sostegno della Provincia di #pordenone. 

Inaugurazione: sabato 16 aprile 2016 alle ore 18.00
 Vernice per la stampa: venerdì 15 aprile alle ore 11.30 
Luogo: Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato
Viale Dante, 33 Pordenone
 http://www.artemodernapordenone.it
Data: Dal 16 aprile al 2 ottobre 2016 
Orari: Da mercoledì a domenica: 15.00 – 19.00; 
Ingresso: Intero € 3,00, ridotto € 1,00.
Info: #comunedipordenone: (+39) 0434 392916/392941, attivitaculturali@comune.pordenone.it

LUIGI BOILLE Il segno infinito
Pordenone, PArCo - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato
Dal 16 aprile al 2 ottobre 2016


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