Cookie Consent by Free Privacy Policy website Edward Weston. Il corpo e la linea. Ritratti di Edward Weston e disegni dei Minimalisti americani dalla collezione di Philip e Rosella Rolla
luglio 08, 2016 - CAMERA

Edward Weston. Il corpo e la linea. Ritratti di Edward Weston e disegni dei Minimalisti americani dalla collezione di Philip e Rosella Rolla

CAMERA – Centro Italiano per la #fotografia presenta, da mercoledì 11 maggio a domenica 14 agosto 2016, #edwardweston. Il corpo e la linea. Ritratti di #edwardweston e disegni dei Minimalisti americani. Dalla collezione di Philip e Rosella Rolla, a cura di Francesco Zanot.
La #mostra presenta una selezione di opere provenienti dalla Collezione di Philip e Rosella Rolla, nata dalla passione per l’arte contemporanea dell’imprenditore svizzero Philip Rolla e della moglie Rosella. La collezione, che ha preso avvio negli anni ’90 con l’acquisto di opere #arte concettuale e minimaliste, si è arricchita sempre più di materiale fotografico con l’aumentare dell’interesse dei coniugi Rolla per questo linguaggio espressivo.

Le immagini selezionate per l’esposizione #edwardweston. Il corpo e la linea. Ritratti di #edwardweston e disegni dei Minimalisti americani costituiscono quindi una selezione che riflette il carattere della Collezione Philip e Rosella Rolla, presentando un estratto esemplificativo dell’intera raccolta.
L’esposizione accosta le fotografie di #edwardweston ai disegni di alcuni fra i maggiori esponenti del Minimalismo americano, tra cui Dan Flavin, Donald Judd, Sol Lewitt, Fred Sandback e Richard Serra, evidenziando forti affinità metodologiche e stilistiche: se Weston cerca il rigore geometrico nel mondo dei volti e dei corpi, i Minimalisti traducono il mondo stesso in geometria. Apparentemente distanti, questi due gruppi di opere hanno invece numerose caratteristiche in comune e scaturiscono da interessi e sensibilità simili, evidenziati all'interno di un percorso teso a mostrare entrambi sotto una nuova luce attraverso un dialogo tanto inedito quanto serrato.

Tra i principali protagonisti della storia della #fotografia mondiale, #edwardweston inizia la sua carriera in California all'inizio del Novecento, a Tropico, un piccolo paese a pochi passi da Los Angeles, dove apre uno studio ed esegue i primi ritratti. Lo stile è molto diverso da quello che lo renderà celebre in futuro e si rifà ai canoni del pittorialismo classico: atmosfere sognanti, contorni sfocati, filtri flou, carte spesse e ambrate.

Da queste rare immagini di tono familiare ha inizio la #mostra, che indaga l'attività di ritrattista di Weston attraverso una serie di campioni. Ci sono le fotografie del periodo del 'Gruppo f/64', che fonda con Ansel Adams nel 1932 e apoteosi di essenzialità e rigore, fino ai nudi e ai personaggi famosi: lo scrittore Leon Wilson, la pittrice Dorothy Brett e il compositore Igor Stravinskij.
Insieme, le immagini selezionate per la #mostra danno il senso dell'incessante interesse di #edwardweston per la figura umana e svelano le peculiarità con cui vi si confronta, studiandola in ogni particolare con l'attenzione di un miniaturista, centimetro per centimetro.

Dan Flavin, Donald Judd, Sol Lewitt, Fred Sandback e Richard Serra sono i grandi autori delle opere con cui le fotografie di Weston sono messe a confronto. Anch'esse appartengono a una particolare tipologia di produzione: sono disegni, che con il loro carattere discreto si accostano delicatamente ai ritratti d'epoca, innescando nuove letture ed evidenziando alcune caratteristiche comuni.

Come gli artisti della Minimal Art, anche Weston fa della ripetizione uno dei cardini della sua poetica. Anche quando si cimenta con il ritratto segue alcune regole ricorrenti, come la neutralità dell'espressione, l’assenza di frontalità e il taglio ravvicinato. In particolare riprende ogni soggetto più volte, a ripetizione, stampando infine diverse immagini - in questa rara occasione presentate contemporaneamente - senza la necessità di sceglierne una soltanto. Weston insiste, come i Minimalisti.

E come loro il suo immaginario è fondato sui concetti di disciplina, geometria, esattezza e scientifica armonia. Il suo modulo è lo spazio neutro dell'inquadratura: spazio che nelle opere qui presentate spesso si confonde con quello dello studio del ritrattista.

Una #mostra di grandi artisti statunitensi, per guardare l’altro lato dell’Atlantico da una nuova angolazione.

Edward Weston
Edward Weston (Highland Park, 1886 – Carmel, 1958) è stato un fotografo statunitense, tra i più importanti del secolo scorso. Inizia a fotografare all’età di 16 anni e nel 1911 apre il suo primo studio nella città di Tropico, in California, negli Stati Uniti.
I suoi primi lavori si rifanno ai canoni del pittorialismo, ma il suo stile comincia a cambiare e a definirsi negli anni ’20, durante un periodo di lavoro in Messico al fianco della fotografa Tina Modotti. In Messico, #edwardweston si avvicina all’ambiente artistico del Rinascimento Messicano, diventando amico di Diego Rivera, David Siqueiros e Josè Orozco.
Inizia a sperimentare una #fotografia più chiara e definita, che mira a “ … registrare la vita e … rendere la vera sostanza, la quintessenza delle cose in sé, sia si tratti di acciaio lucido o di carne palpitante”.
Nel 1932, tornato in California, fonda il Gruppo f/64 insieme ad altri fotografi, tra cui Ansel Adams e Imogen Cunningham: la loro è un’estetica basata sulla perfezione tecnica e stilistica, una poetica basata sulla nitidezza dell’immagine e sulla sperimentazione delle possibilità estetiche offerte dal mezzo fotografico.
Anno dopo anno, il lavoro di Weston acquista sempre più rilevanza nella scena artistica americana e nel 1936 è il primo fotografo a ricevere un assegno di ricerca dalla Guggenheim Foundation.
Nel 1946 il MoMA di New York gli dedica una grande retrospettiva, esponendo oltre 300 opere e consacrandolo definitivamente tra i grandi artisti del Novecento.
Nel 1948 Weston scatta la sua ultima #fotografia a Point Lobos: da qualche anno inizia infatti ad avvertire i sintomi del morbo di Parkinson. Durante i successivi anni di malattia dedica il suo tempo a revisionare e selezionare le sue fotografie, supervisionando personalmente le nuove stampe realizzate dai figli Brett e Cole. Muore nel gennaio del 1958.

Collezione Philip e Rosella Rolla
Philip Michael Rolla nasce nel 1938 a Madrone, negli Stati Uniti, da una famiglia di agricoltori di origini italiane. Nei primi anni Sessanta si trasferisce in Europa, prima in Norvegia e poi a #torino, dove mette a frutto la sua laurea in ingegneria lavorando con il costruttore d’auto ungherese Frank Reisner.
Seguendo i consigli di Reisner, si trasferisce in Canton Ticino nel 1966. I tre grandi laghi e la presenza del costruttore comasco Angelo Molinari rendono la zona il luogo ideale per sviluppare il suo interesse per la propulsione marina. Philip Rolla comincia a progettare eliche da competizione e così nasce la Record - poi diventata Rolla SP Propellers -, azienda leader nel settore delle tecnologie marine.
Alla grande passione per la meccanica affianca un crescente interesse per l’arte contemporanea, e l’arte si rivela fonte di ispirazione anche per il suo lavoro: Philip Rolla ha dichiarato che il design delle sue eliche, nelle quali la funzionalità si abbina all’estetica, non sarebbe stato lo stesso se non avesse conosciuto il Concettualismo e il Minimalismo, in particolare attraverso i lavori di Donald Judd, Walter de Maria e Dan Flavin.
In Canton Ticino coltiva amicizie con architetti e artisti - tra cui Dolf Schnebli, Pierino Selmoni, Flavio Paolucci e molti altri -, grazie ai quali comincia a collezionare opere e ad ampliare la sua conoscenza dell’arte contemporanea internazionale. Solo alla fine degli anni Novanta arriva il primo importante acquisto quando, insieme alla seconda moglie Rosella Zanardini, appassionata d’arte, compra a New York un’opera di Rauschenberg, proprio mentre il Guggenheim gli dedica un’importante retrospettiva.
La collezione Rolla prosegue il suo ampliamento con l’acquisto, inizialmente, di opere minimaliste e, in seguito, di #fotografia, che diventa una grande passione. Nel 2008 i Rolla raggiungono un accordo con il Comune di Bruzella, ottenendo l’uso dell’ex scuola d’infanzia, sede perfetta per un museo privato di #fotografia. Nasce Rolla.info che inaugura lo spazio nel 2010 con una #mostra personale dedicata a Josef Sudek.


CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia ha aperto a #torino il 1° ottobre 2015.
Il progetto nasce dalla volontà di dotare l’Italia di un Centro dedicato alla #fotografia come forma di linguaggio, di documentazione e di espressione artistica, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere la #fotografia italiana in un dialogo permanente e creativo con le esperienze internazionali.
Mediante studi, sperimentazioni e attività dedicate alla #fotografia, l’offerta culturale di CAMERA vuole stimolare il confronto, suscitare domande e approfondire il racconto della realtà attraverso le immagini. Il linguaggio della #fotografia sarà studiato in ogni sua forma in modo trasversale e i risultati messi in #mostra senza eccezioni di genere o funzione.
CAMERA promuove una rete internazionale di individualità e istituzioni, la cui collaborazione è volta a sviluppare nuovi progetti che portino l’esperienza e le molteplici potenzialità della #fotografia a un pubblico ampio ed eterogeneo.
La sede – 2000 mq – si trova in Via delle Rosine 18, all’interno del complesso di proprietà dell’Opera Munifica Istruzione denominato Isolato di Santa Pelagia, nell’edificio in cui fu aperta la prima scuola pubblica del Regno d’Italia.


Edward Weston. Il corpo e la linea
. Ritratti di #edwardweston e disegni dei Minimalisti americani
. Dalla collezione di Philip e Rosella Rolla

a cura di Francesco Zanot


Dall’11 maggio al 14 agosto 2016.

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Via delle Rosine 18 , 10123 - Torino