Lunedì 11 luglio, quarto appuntamento del Varignana Music Festival,realizzato da Musica Insieme e Palazzo di #varignana Resort & SPA, con un duo che vedrà il violoncellista tedesco Alban Gerhardt, al suo debutto nel panorama bolognese, e il pianista macedone Simon Trpčeski,per un programma che spazierà da Bach a Šostakovič. Alban Gerhardt, vincitore di tre premi “Echo Classic”, dopo il debutto con i Berliner Philharmoniker, ha suonato con 250 diverse orchestre di tutto il mondo. Il pianista macedone Simon Trpčeski è uno dei più importanti interpreti della nuova generazione, apprezzato da pubblico e critica non solo per la tecnica impeccabile e per la raffinata espressività, ma anche per l’impegno a promuovere l’immagine culturale del suo paese di origine.
Ad Alban Gerhardt sarà affidata l’apertura del #concerto, con un caposaldo della letteratura per il suo strumento: l’ultima delle sei Suites che Johann Sebastian Bach dedicò all’esplorazione delle possibilità tecniche ed espressive del violoncello. In formazione di duo, i solisti eseguiranno la Quarta Sonata di Ludwig van Beethoven, vessillo del cosiddetto “terzo stile” nella sua libertà formale e nell’uso ampio di procedimenti contrappuntistici, e la Sonata op. 40 di Dmitrij Šostakovič, che a sua volta si interroga su forme e stilemi del passato.
Martedì 12 luglio, il Quartetto di Cremona si congederà dal pubblico con un recital che coinciderà anche con il ritorno sul palco del #varignanamusicfestival di uno straordinario solista, testimonial graditissimo fin dalla prima edizione: il pianista ucraino Alexander Romanovsky, vincitore del Premio “Busoni” 2001 ed oggi pianista invitato dalle principali compagini, con un programma che prevede musiche di Wolfgang Amadeus Mozart e Šostakovič. Formatosi nel 2000 presso l’Accademia “Walter Stauffer”, il Quartetto di Cremona si è affermato come una delle realtà più interessanti della scena internazionale. È ospite regolare delle principali sale e festival. Alexander Romanovskyha debuttato recentemente con la New York Philharmonic Orchestra, con la Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano e con l’Orchestra Nazionale dell’Accademia di Santa Cecilia sotto la guida di Antonio Pappano. Per loro l’unico Quintetto con pianoforte composto da Dmitrij Šostakovič (nel 1940), oasi di limpidezza e felicità melodica per un autore all’epoca sotto i riflettori della censura sovietica, che in questo caso ne saluterà il «lirismo e l’autentica umana compostezza». Nella prima parte del #concerto, il Quartetto di Cremona – impegnato proprio nel 2016 nell’interpretazione dell’integrale quartettistica mozartiana – eseguirà il Quartetto “delle dissonanze”, chiamato così per l’arditezza armonica (alle orecchie dei contemporanei) delle sue prime ventidue battute.
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