Cookie Consent by Free Privacy Policy website Capodanno con laVerdi: la Nona di Beethoven inaugura la nuova stagione (e diventa maggiorenne)
dicembre 28, 2016 - Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi

Capodanno con laVerdi: la Nona di Beethoven inaugura la nuova stagione (e diventa maggiorenne)

La Nona de laVerdi diventa maggiorenne: per la diciottesima volta consecutiva laVerdi brinderà al nuovo anno con il suo pubblico e con i milanesi tutti, intonando le note immortali del prodigioso Inno alla Gioia - esaltante finale della Nona Sinfonia di Beethoven - che risuoneranno all’Auditorium di #milano per quattro appuntamenti consecutivi, ormai diventati conclamata tradizione anche a #milano, assieme a Berlino, Vienna e New York: giovedì 29, venerdì 30, sabato 31 dicembre 2016 (sempre alle ore 20.00) e domenica 1 gennaio 2017 (ore 16.00), Auditorium di #milano Fondazione Cariplo in largo Mahler.

L’Orchestra Sinfonica di #milano Giuseppe Verdi ritrova la prestigiosa bacchetta di Claus Peter Flor, che aveva diretto la prima edizione del capolavoro beethoveniano nel 1999, in occasione dell’inaugurazione dell’Auditorium di #milano: dopo 18 anni, il conductor di Stoccarda torna a dirigere la Nona, per inaugurare la Stagione sinfonica 2017 de laVerdi, che coinciderà con l’anno solare, per 12 mesi di #musica senza soluzione di continuità.  

Sul palco, naturalmente, anche il Coro Sinfonico diretto Erina Gambarini. A completare uno scenario d’impatto inimitabile - con circa 200 persone in scena tra musicisti e orchestrali - un parterre di solisti di rango internazionale, formato da Karen Vourc’h (soprano), Christina Daletska (contralto), Carlo Allemano (tenore), Daniel Borowski (basso).

Giovedì 29, sempre in #auditorium (Foyer della balconata, ore 18.30, ingresso libero), la tradizionale conferenza di introduzione all’ascolto dal titolo: #beethoven, il grande precursore, relatori Erina Gambarini e Fausto Malcovati.

 

(Biglietti: euro 52,00/20,00; info e prenotazioni: #auditorium di #milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom, ore 14.30/19.00, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).  

 

 

La #nonasinfonia di Beethoven

Quando la Nona fu eseguita per la prima volta a Vienna (al Teatro di Porta Carinzia, il 7 maggio del 1824), la Capitale degli Asburgo venne piacevolmente coinvolta in un appuntamento di cui si era persa da tempo la consuetudine. In effetti, Ludwig van #beethoven non regalava ai viennesi una nuova sinfonia da tempo immemorabile. L’ultimo lavoro di questo genere uscito dalla sua penna era stato messo in cartellone ormai una decina d’anni prima - esattamente il 27 febbraio 1814 - quando l’Ottava aveva ottenuto un buon consenso di pubblico e qualche segno d’incomprensione da parte della critica.

La parziale incomprensione dell’Ottava non aveva certo impedito a #beethoven di progettare nuove sinfonie, anche se il compositore parve dedicarsi, per gli anni a seguire, con maggiore dedizione alla cameristica, e in particolare all’amato pianoforte, consegnando alla storia senza sosta una serie impressionante di capolavori.

Ma certamente l’estrema sinfonia beethoveniana appare come apportatrice di un’urgenza espressiva capace di trasferirsi in #musica con una forza inaudita. Attraverso l’uso del coro, infatti, la partitura può trasmettere con maggiore energia un concetto filosofico, un “programma” che diviene evidente e definitivamente riconoscibile nell’Inno alla Gioia, testo amatissimo che il compositore tedesco aveva progettato di mettere in #musica verso per verso addirittura dal 1793. E così, alla “prima” viennese, accompagnata da un successo enorme, il pubblico comprese appieno la portata del messaggio di #beethoven, di quell’uomo burbero e scontroso che senza arrendersi alle avversità aveva concepito in #musica la rappresentazione di una tensione illuministica finalizzata al raggiungimento della felicità universale, condizione perseguibile nell’esaltazione della fratellanza e nel sincero convincimento della presenza di una Bontà Celeste, di un Essere Supremo che dal caos primordiale fonda un ordine morale a cui ogni uomo è chiamato a contribuire, esercitando la virtù. Da quel 7 maggio del 1824 la Nona, pubblicata nel 1826 da Schott e dedicata A Sua Maestà il Re di Prussia Federico Guglielmo III, non smetterà più di circolare, di essere eseguita e di continuare a commuoverci, simboleggiando con forza il testamento spirituale e la forza morale di un uomo con pochi termini di paragone nell’intera storia della nostra cultura.

 

 

Biografie

Claus Peter Flor, Direttore. Rispettato dai musicisti di tutto il mondo per il grandissimo talento e l’istinto musicale, Claus Peter Flor continua la sua carriera ad alti livelli internazionali: di rilievo il suo recente ritorno all'Orchestre Philharmonique de Strasbourg, alla Royal Liverpool Philharmonic Orchestra, all'Orchestra Verdi di #milano e alla Vienna Tonkünstler Orchestra, per citarne alcuni. La scorsa stagione ha diretto orchestre quali la Singapore Symphony Orchestra, Russian National Orchestra, China National Symphony, Frankfurter Museumsorchester ed è tornato alla Residentie Orkest. Questa estate, il M° Flor ha diretto nuovamente la Vienna Symphony per concerti al Festival di Bregenz e si è esibito con l'Orchestra Sinfonica KBS di Seoul. Nella Stagione 2014/15, Flor ha diretto l’Orquestra Sinfônica Brasileira di Rio de Janeiro e alcuni concerti con la Sapporo Symphony Orchestra in Giappone.

Come direttore d'opera, continua il suo rapporto con il Theatre du Capitole di Tolos, dove la scorsa stagione ha diretto un revival di Madama Butterfly di Puccini mentre nelle stagioni precedenti ha diretto nuove produzioni di Die Zauberflöte di Mozart e Hansel e Gretel di Humperdinck. Nel 2015 è tornato per una nuova produzione di Tristano e Isotta.

Precedenti collaborazioni operistiche includono la produzione di Siegfried di Wagner, per la regia di David McVicar, con l’Opéra di Strasburgo nel 2008 e altre produzioni con la Staatsoper di Berlino, Deutsche Oper di Berlino e di Monaco e con i teatri d'opera di Dresda, Amburgo e Colonia.

Ha diretto Le Nozze di Figaro di Mozart e Die Meistersinger di Wagner a La Monnaie di Bruxelles, con quest’ultima in tour a Tokyo, Die Zauberflöte di Mozart per la Houston Grand Opera, Euryanthe di Weber per la Netherlands Opera con la Royal Concertgebouw Orchestra e La Bohème di Puccini per la Dallas Opera

Flor ha prodotto una ricca discografia, tra cui una serie acclamata di registrazioni di Mendelssohn con i Bamberger Symphoniker, che sono state recentemente ripubblicate dalla Sony/BMG. Più di recente ha registrato tre cd con la Malaysian Philharmonic per l'etichetta BIS: Asrael Symphony di Suk uscito nel 2009 e le Sinfonie No.7 e No. 8 di Dvorak nel 2012.

Nato a Lipsia nel 1953, Flor ha iniziato la sua carriera musicale con lo studio del violino a Weimar e Lipsia, prima di concentrarsi sulla direzione d'orchestra con Rolf Reuter e successivamente con Rafael Kubelik e Kurt Sanderling. All'età di 31 anni è diventato Direttore Musicale Generale della Konzerthausorchester di Berlino e ha iniziato collaborazioni regolari con le maggiori orchestre tedesche: Leipzig Gewandhaus e Dresden Staatskapelle. Nel 1988 ha fatto il suo debutto con la Filarmonica di Berlino, dove ha fatto ritorno per due volte.

Prima della sua posizione di Direttore Musicale della Malaysian Philharmonic Orchestra dal 2008 al 2014, Flor ha ricoperto la carica di Direttore Ospite Principale dell'Orchestra Sinfonica di #milano Giuseppe Verdi (2003-2008), su invito personale dell’allora direttore musicale Riccardo Chailly, con il compito di sviluppare il lavoro dell'orchestra nel repertorio dell’Europa centrale. Dal 1999-2008 è stato anche Direttore Ospite della Dallas Symphony Orchestra. Inoltre, è stato Direttore Ospite Principale dell'Orchestra Philharmonia (1991-1994) e Consulente Artistico al Zürich Tonhalle Orchestra (1991-1996).

Nell’aprile del 2015 ha diretto laVerdi nella spettacolare Terza Sinfonia di Mahler e nel 2016, sempre con laVerdi, lo Stabat Mater di Dvořák e la Sinfonia Fantastica di Berlioz.

 

Erina Gambarini, Maestro del Coro. Figlia d’arte, ha iniziato la sua attività artistica a 13 anni al Teatro alla Scala di #milano, come voce bianca, protagonista nell’opera di Britten Il giro di vite.

Dopo alcuni anni di intensa attività solistica, ha proseguito lo studio del pianoforte con il padre, lo studio del canto, come soprano, con Teresa Stich Randall a Vienna, direzione interpretazione corale e #musica da camera con Marcel Couraud, tecnica vocale e interpretazione con Schmidt-Gaden. Ha collaborato con la RSI, la RAI, la Fenice di Venezia, Teatro Sociale di Como, Teatro Olimpico e Valle di Roma, Teatro Carignano di Torino, Verdi di Trieste, La Pergola di Firenze, Teatro Grande di Brescia. Ha inciso numerosi CD per Nuova Era, Carrara e Ricordi. Nel 1989 fonda il gruppo corale Canticum Novum, che in pochi anni si distingue per la qualificata e ricca attività artistica e parallelamente dirige vari gruppi strumentali. Nel 1996 inizia la sua collaborazione con il Maestro Romano Gandolfi, che nel 1998 la chiama come sua assistente e maestro del coro in occasione della costituzione del Coro Sinfonico di #milano Giuseppe Verdi, incarico che ricopre tuttora. Ha collaborato con molti direttori d’orchestra, tra i quali Riccardo Chailly, Claudio Abbado, Gianandrea Gavazzeni, Aldo Ceccato, Ettore Gracis, Oleg Caetani, Claus Peter Flor, Christopher Hogwood, Rudolf Barshai, Vladimir Jurowski, Helmuth Rilling, Leonard Slatkin, Nevil Marriner, Roger Norrington, Vladimir Fedoseyev, Robert King.

Dal 1997 è membro dell’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo per i suoi meriti artistici.

 

Karen Vourc'h, soprano. Norvegese, ha vinto nel 2009 il prestigioso premio “Victoires de la Musique” nella categoria “Rivelazione della Lirica”. Prima di dedicarsi al canto, ha studiato Fisica presso la Scuola Normale Superiore di Parigi. Nel 2003 è stata ammessa all’Opera Studio di Zurigo e si è successivamente perfezionata al Conservatorio di Parigi. Ha partecipato a diversi concorsi, vincendo tra l’altro il 2° premio a Tolosa, il premio speciale “Giovani Promesse” al Concorso Montserrat Caballé, il premio speciale del pubblico a Verviers ed il 1° premio all’Accademia di Aix-en-Provence.

Ha debuttato al Teatro Reale di Mons (Belgio) nel ruolo di Pamina nel Flauto magico e da allora è ospite dei più importanti teatri francesi ed europei, dove canta Musetta (Bohème), la Contessa (Nozze di Figaro), Fiordiligi (Così fan tutte), Violetta (Traviata), Donna Elvira (Don Giovanni), la Manon, Mélisande (Pelléas et Mélisande di Debussy) e Diana (Orfeo all’Inferno di Offenbach).

È molto richiesta per le opere contemporanee, nelle quali canta i ruoli principali: Medea di Guillaume Conesson, Juliette (in Roméo et Juliette di Pascal Dusapin) all’Opéra Comique di Parigi, Chantal ne Le Balcon di Peter Eötvös, Emilie di Kaija Saariaho, che ha cantato alternandosi con Karita Mattila a Lione e Amsterdam; è stata invitata al Festival La Meije con un’opera composta appositamente per lei da Guillaume Conesson.

A Nizza ha cantato con grande successo il ruolo di Blanche de la Force nei Dialogues des Carmélites di Poulenc sotto la direzione di Michel Plasson, ruolo che ha cantato nel maggio 2014 con L’Accademia di Santa Cecilia a Roma, Mélisande a San Pietroburgo e a Dublino.

A dicembre 2016 canterà la #nonasinfonia di #beethoven con l’Orchestra Sinfoncia di #milano Giuseppe Verdi.

Karen Vourc’h è stata diretta tra l’altro da Michel Plasson, John Gardiner, Eliahu Inbal, Christoph von Dohnanyi, Hervé Niquet, Alain Altinoglu e Jérémie Rohrer ed ha cantato a fianco di Mirella Freni, Roberto Alagna, Karita Mattila, Sébastien Guèze.

Nei numerosi recital e concerti, ha tra l’altro interpretato la Quarta di Mahler, il Requiem di Mozart, l’Elias di Mendelssohn, la Messa in Do maggiore di Mozart al Festival di #musica Sacra a Marsiglia, lo Stabat Mater e la Petite Messe Solennelle di Rossini a Zurigo. Essendo originaria della Norvegia, ha una predilezione per il repertorio scandinavo, che propone accompagnata da prestigiosi pianisti e dal Quintetto Moraguès.

E’ regolarmente invitata a partecipare ai programmi radiofonici di France Musique. Ha inciso il ruolo di Ebba nell’opera Noé di Bizet in prima mondiale presso il Teatro Imperiale di Compiègne e a febbraio è uscito il suo primo cd da solista dedicato alle musiche di Grieg, Sibelius e Debussy, che ha vinto il premio “Choc de Classica”.

 

Christina Daletska, mezzosoprano. Ucraina, nata nel 1984, è una delle figure emergenti sulla scena internazionale. Lo attestano le collaborazioni con Pierre Boulez, Nello Santi, Daniel Harding, Riccardo Muti, Thomas Hengelbrock, Christopher Hogwood; la presenza sui palcoscenici dell’Opera di Zurigo, Londra, Parigi, Bordeaux, Vienna, Lipsia, Madrid, Oslo, Dortmund, Bremen, al Festival di Salisburgo. L'artista ha collaborato con l'Ensemble Intercontemporain, Mozarteum Orchestra di Salisburgo, l'Ensemble Balthasar-Neumann, Tonhalle Zurigo e di Filarmonici di Essen.

L’estesa tessitura e la duttilità vocale hanno le hanno permesso  di affrontare un repertorio molto ampio, da Mozart e Rossini (Cherubino, Rosina, Lucilla, Idamante, Angelina, Zerlina, Hänsel) sino alla #musica contemporanea.

Daletska parla sette lingue ed è ambasciatrice ufficiale di Amnesty International Svizzera.

Nel 2017 l’artista canterà nella Nona di #beethoven con l’Orchestra Sinfonica di #milano Giuseppe Verdi e nel 2017 con l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari; nello stesso Teatro sarà Ninetta in Gazza ladra per la regia di Damiano Michieletto.

 

Carlo Vincenzo Allemano, tenore. Torinese, ha studiato con il Maestro E. Battaglia. Nel 1989 ha vinto il concorso Toti dal Monte di Treviso e nel 1990 il primo premio al concorso Mozart dello Staatsoper di Vienna.  Ha cantato in prestigiosi teatri e festival tra cui: Teatro Alla Scala a #milano, Wiener Staatsoper, Wiener Volksoper, Bayerische Staatsoper München, La Monnaie Brussels, Glyndebourne Touring Opera, Opéra national du Rhin Strasbourg, Maggio Musicale Fiorentino  a Firenze, the New Israeli Opera Tel Aviv, Barbican Theatre a Londra, the Glyndebourne Festival, Salzburg Festival, Beaune Festival, Ravenna Festival, Festival in Martina Franca, diretto da  Christophe Rousset, Emmanuelle Haïm, René Jacobs, Wolfgang Sawallisch, Claudio Abbado, Riccardo Muti, Zubin Mehta, Leopold Hager, G. Gavazzeni, Marco Guidarini, Fabio Biondi, Alessandro De Marchi.

Tra i ruoli operistici ricordiamo: Tito, La Clemenza di Tito a Glyndebourne e Opéra national du Rhin ed al Festival di Inssbruck; Don Basilio, Nozze di Figaro al Teatro alla Scala con  Riccardo Muti ed a Ferrara con Claudio Abbado; Don Ottavio, Don Giovanni al Wiener Staatsoper regia di Giorgio Strehler; Arturo, Lucia di Lammermoor al Teatro Regio Torino diretto da Bruno Campanella; Cassio, Otello al Teatro alla Scala, Bayerische Staatsoper München (Z. Mehta/G.Vick), Orfeo ,title-role, di Monteverdi  al Barbican London, Festival Aix en Provence, Champs-Elysées Paris, Grand Theatre de La monnaie Bruxelles con R.Jacobs/S.Keenlyside; Il Tempo  nel Trionfo del Tempo e del Disinganno al Festival Beaune, Champs-Elysées, Valencia, Poitiers con E. Haim e Le Concert d’Astrée; Hyllus nel Hercules di Handel ad Halle diretto da Alessandro De Marchi; Bajazet nel Tamerlano di Handel a Lille Opera, Théâtre des Champs-Elysées con E. Haim Ercole (title-role) nel Ercole sul Termondonte di Vivaldi al Teatro La Fenice, Wien Konzerthaus, Théâtre des Champs-Elysees diretto da F. Biondi; Piramo e Tisbe di Hasse al Musikfestpiele Potsdam Sanssouci; Stellidaura di Provenzale a Innsbruck Festival diretto da Alessandro de Marchi con Accademia Montis Regalis; Vivaldi’s arias in tournèe con Fabio Biondi e Europa Galante;  Requiem di Verdi con Diego Fasolis.

Tra gli impegni recenti citiamo:  Tito nella Clemenza di Tito di Mozart al Teatro La Fenice Venezia diretto da Ottavio Dantone, regia Heermann; La Finta Giardiniera di Mozart, Podestà, con Emmanuelle Haïm a Dijon e Lille Opera; Tito nella Clemenza di Tito al Teatro di Saint-Etienne regia Denis Podalydès; La Sete di Cristo di Pasquini al Festival Mysteria Pasqalia di Cracovia; Il Germanico di Porpora ad Innsbruck diretto da Alessandro De Marchi; Serse  di Cavalli a Lille diretto da Emmanuelle Haïm; Messiah di Handel con Fabio Biondi al Teatro Massimo di Palermo;  Dido and Aeneas  al Teatro Regio di Torino. Tra gli impegni futuri; il Combattimento di Tancredi e Clorinda di Monteverdi, ruolo Il Testo, diretto da Giovanni Antonini in tournée europea; il Messiah di Handel con Fabio Biondi al Teatro Massimo di Palermo; il Tamerlano di Handel, ruolo Bajazet, con Les Talens Lyriquec diretto da Christophe Rousset; la Didone di Vinci a Firenze; il Teuzzone di Vivaldi con Jordy Savall al Liceu di Barcellona; Incoronazione di Dario di Vivaldi, ruolo titolo, al Teatro Teatro Regio di Torino diretto da  Ottavio Dantone; Dido and Aeneas  di Purcell a Liége; Il Ritorno di Ulisse in Patria di Monteverdi, Iro, ad Innsbruck; Piramo e Tisbe  di Hasse a Valencia diretto da Fabio Biondi.

 

Daniel Borowski, basso. Dopo alcuni anni alla Staatsoper unter den Linden di Berlino, dove ha cantato in Don Giovanni (Commendatore - direttore Daniel Barenboim, Macbeth (Banquo - dir. Michael Gielen), Flauto magico (Sarastro), Barbiere di Siviglia (Basilio), il giovane basso si è fatto rapidamente conoscere in Europa e negli Stati Uniti: Don Giovanni all’Opéra du Rhin di Strasburgo e ai Schwetzinger Festspiele (produzione registrata per TV ARTE), Basilio al Théâtre de Genève, Colline all’Opera di Francoforte, lo Spirito dell’acqua in Rusalka ad Amsterdam, a Basilea un #concerto di gala con Neil Shicoff e Edita Gruberova, Sarastro al Teatro Real di Madrid (direttore Marc Minkowski), Oroveso in Norma alla Minnesota Opera e a Nantes, Daland in Vascello fantasma al Festival di Spoleto negli USA, Fidelio (Don Fernando) con la London Symphony Orchestra diretta da Sir Colin Davis, Sonnambula / Rodolfo con Richard Bonynge a Detroit, Król Roger di Szymanowski a Barcellona con Josep Pons e la regia David Pountney, Bohème e Lucia di Lammermoor - oltre a Macbeth e Don Giovanni -  alla New York City Opera nel 2003.

Fulcro del suo interesse è il repertorio verdiano, che lo ha portato a debuttare un formidabile Banquo proprio alla New York City Opera (con un’eccellente critica del New York Times); il Frate in Don Carlos concertante ad Amsterdam con la Concertgebouw Orchestra diretta da Carlo Rizzi (registrato live per Radio Vara); i ruoli di Pietro e Fiesco in Simon Boccanegra al Glyndebourne Festival; Massimiliano nei Masnadieri a Londra per la National Opera Studio; il Re in Aida alla Staatsoper di Berlino; Sparafucile in Rigoletto a Boston e a Varsavia, Ferrando nel Trovatore a Houston. Ha inoltre al suo attivo la registrazione su cd di Jerusalem di Verdi per la Philips Classics e la direzione di Fabio Luisi.

Nel suo repertorio concertistico ci sono la #nonasinfonia di #beethoven (con Marc Minkowsi a Montpellier), Cristo sul monte degli ulivi al Teatro Malibran di Venezia, le Stagioni di Haydn, l’Oratorio di Natale di Bach, il Messiadi Händel, lo Stabat Mater di Rossini (registrazione Harmonia Mundi), la Messa glagolitica di Janáček (Netherlands Radio Orchestra diretta da Andrew Davis), Messa di Bellini, Requiem di Mozart (con Nevile Marriner e Roberto Abbado alla Rai di Torino), Krönungsmesse (Otranto in commemorazione dell’11 settembre con l’Orchestra Sinfonica della Rai), I sette peccati capitali di Weill, Das Paradies und die Peri con (al San Carlo con Jeffrey Tate), Walpurgisnacht (con Neville Marriner), I Canti e danze e della morte di Mussorgskij (Festival dei due Mondi con Donato Renzetti), l’Enfance du Christ (San Carlo con Jeffrey Tate; a Dresda e Lisbona con Frühbeck de Burgos), Te Deum di Verdi (con Frühbeck de Burgos a Dresda).

In Italia è stato presente al Teatro Carlo Felice di Genova per Nozze di Figaro (Bartolo) sotto la direzione di Julia Jones e regia Bob Carsen, al Lirico di Cagliari con Don Giovanni (Commendatore), al Massimo di Palermo per Re RogerdiSzimanowsky (Arcivescovo) e Rake’s progress (Trulove,direttore Will Humburg, regia Cesare Lievi), al Regio di Parma per Scene dal Faust di Schumann (direttore Donato Renzetti, regia Hugo de Ana), al Teatro La Fenice con Pia de Tolomei di Donizetti (Piero), all’Accademia Santa Cecilia per The Rake’s progress (Daniele Gatti), al Teatro alla Scala per Salome (Nazareno, direttore Daniel Harding, regia Luc Bondy).

Nato a Lodz in Polonia, Daniel Borowski ha studiato a Varsavia con Teresa Zylis Gara ed ha fatto parte del National Opera Studio di Londra sostenuto dal Glyndebourne Festival per la formazione di giovani cantanti lirici.

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