Cookie Consent by Free Privacy Policy website Fino al 17 aprile al MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna la prima personale in Italia di Jonas Burgert. Lotsucht / Scandagliodipendenza
aprile 14, 2017 - Mambo

Fino al 17 aprile al MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna la prima personale in Italia di Jonas Burgert. Lotsucht / Scandagliodipendenza

Il #mambo#museo d'Arte Moderna di #bologna propone dal 26 gennaio al 17 aprile 2017 la prima personale in Italia dell'artista tedesco #jonasburgert. Lotsucht / Scandagliodipendenza, curata da Laura Carlini Fanfogna rende visibili negli ampi spazi della Sala delle Ciminiere 38 dipinti, prevalentemente di grandi dimensioni, creati nell'ultimo decennio. #jonasburgert, con ogni composizione, con ogni singola pennellata, dipinge veri e propri scenari. Le sue opere raffigurano la sua visione della rappresentazione teatrale che costituisce l'esistenza umana, dell'inesauribile bisogno dell'uomo di dare un senso, una direzione e uno scopo alla propria vita. La ricerca si apre ad ogni sfera della ragione, dell'immaginazione e del desiderio generando tele spesso imponenti, affollate di figure fantastiche di proporzioni diverse: ci sono scimmie e zebre, scheletri e arlecchini, amazzoni e bambini. Questi dinamici scenari pittorici generano un senso di forte inquietudine in chi guarda: i soggetti raffigurati indossano maschere e costumi, ci sono pareti e pavimenti che si squarciano rivelando cumuli di corpi o pozze di liquidi, mentre un buio inspiegabile incombe ovunque. Lo scandaglio che troviamo nel titolo della #mostra appare con frequenza nelle opere di #jonasburgert. Scandagliare compulsivamente la realtà in un cimento perpetuo è la passione, l'ossessione dell'artista. Burgert privilegia l'analisi dei grandi temi esistenziali, in un percorso di approfondimento che non disdegna di avventurarsi in angoli ignoti per esplorare sentimenti, emozioni, ossessioni, demoni. Lo spettatore si confronta con un mondo caotico, che riecheggia la confusione e l'ansia degli eventi del presente e rimane senza un saldo punto di appoggio. Lo scopo dell'artista è spingere al limite la conoscenza personale per ridefinire, prova dopo prova, le proprie ragioni di vita hic et nunc e il proprio centro di gravità. Metaforicamente il filo a piombo simboleggia l'equilibrio interiore e la ricerca spirituale. Secondo Laura Carlini Fanfogna, curatrice della #mostra,“Le sue opere non mostrano la violenza o il sangue, però ne fanno trasparire l’immanenza. I dipinti di Burgert hanno il potere di portare in superficie le nostre paure ancestrali e di assorbirle per liberarcene. In questo palese afflato e nella sua vibrante interpretazione, Burgert inserisce un elemento specifico che attraversa tutta la sua produzione: l’immagine femminile. Donne misteriose e risolute si stagliano sulla tela, istintivamente consapevoli dei loro destini. Le maghe conoscono i segreti e le verità che l’uomo cerca affannosamente. Le sibille provengono da territori remoti, ma l’arte divinatoria le accomuna. I turbanti michelangioleschi e i colori manieristici reinterpretati in chiave postmoderna giocano con le delicate sfumature dei chiaroscuri. Evocano le vergini indovine che predicono il futuro, le cariatidi imperturbabili, significano forse l’onnipotenza archetipica della Grande Madre e però la intingono negli umori della Raben Mutter, la madre snaturata, colei che non si cura della prole. Lo scandaglio di Jonas sonda implacabile la profondità degli abissi”. Le opere in #mostra al #mambo utilizzano sia ampie superfici di grande impatto visivo, per dare spazio alla complessità compositiva, sia tele di formato ridotto per approfondire lo studio dei singoli soggetti, in ritratti che portano in primo piano, quasi in un'indagine al microscopio, le figure effigiate. Come scrive David Anfam, autore di uno dei testi critici inclusi nel ricco catalogo Edizioni #mambo che accompagna la #mostra, “(…) Burgert sfida la logica delle immagini realistiche in un modo che lo colloca in un contesto molto (più) attuale. Da un punto di vista poetico molti dei titoli di Burgert evitano i luoghi comuni e tendono ad essere elusivi/allusivi invece che esplicativi. Quando gli ho chiesto come mai secondo lui, malgrado la mia discreta conoscenza della lingua tedesca, trovassi i suoi titoli difficili da capire, mi ha risposto in modo disarmante che sono praticamente intraducibili e volutamente sconcertanti nella loro forma originale. Allo stesso modo, invece di rifarsi al complesso concetto di Worringer di “empatia/Einfühlung”, Burgert preferisce parlare di Empfindung (sensibilità), proponendo quindi un atteggiamento più obiettivo e disinvolto privo di una emotività kitsch ed eccessiva. Anche visivamente tra una parte e l’altra di uno stesso quadro possono esserci cambiamenti di scala che disorientano; inoltre, come è stato già spesso citato, nelle sue opere le figure, con sembianze umane o meno, non si guardano mai negli occhi tra di loro (o comunque non creano nessun tipo di contatto emotivo tra di loro); e soprattutto usa il colore in modo idiosincratico. È difficile trovare un altro artista contemporaneo che utilizzi il colore con una destrezza pari a quella di Burgert”. L'esposizione fa parte della sezione Polis la quinta edizione di ART CITY #bologna, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative culturali nato dalla collaborazione tra Comune di #bologna e BolognaFiere per offrire, in occasione di Arte Fiera, nuove opportunità di scoperta e conoscenza del patrimonio artistico diffuso attraverso la contaminazione con il contemporaneo. Si ringrazia Blain|Southern per la gentile collaborazione e il prezioso supporto.


BIOGRAFIA BREVE #jonasburgert è nato nel 1969 a Berlino, dove vive e lavora. Tra le principali mostre personali si possono annoverare: #jonasburgert, STÜCK HIRN BLIND alla galleria Blain|Southern di Londra (2014); Sticht al Kestnergesellschaft di Hannover (2013), Gift gegen Zeit / Poison Against Time, alla galleria Blain|Southern di Berlino (2012); #jonasburgert Lebendversuch, alla Kunsthalle di Krems e alla Kunsthalle di Tübingen (2011 e 2010); Zweiter Tag Nichts al MCA di Denver, Promenade Space (2008). 


Informazioni generali sulla #mostra e sul #mambo: www.mambo-bologna.org 

ORARI DI APERTURA martedì, mercoledì, domenica e festivi h 10.00 – 18.00 giovedì, venerdì e sabato h 10.00 – 19.00, chiuso il lunedì BIGLIETTI Intero #mostra € 6. Ridotto #mostra € 4 (Card Musei Metropolitani #bologna e altre riduzioni) Intero cumulativo #mostra + Collezioni Permanenti #mambo e #museo Morandi € 10 Ridotto cumulativo #mostra + Collezioni Permanenti #mambo e #museo Morandi € 8


Jonas Burgert Lotsucht / Scandagliodipendenza 

a cura di Laura Carlini Fanfogna 

Istituzione #bologna Musei | #mambo#museo d'Arte Moderna di Bologna 

26 gennaio – 17 aprile 2017