Cookie Consent by Free Privacy Policy website Omaggio al Granduca. Memorie dei piatti d’argento per la festa di san Giovanni
settembre 14, 2017 - Palazzo Pitti

Omaggio al Granduca. Memorie dei piatti d’argento per la festa di san Giovanni

Tesoro dei Granduchi, #palazzopitti, Firenze 

PROROGATA ALL'8 OTTOBRE 2017

La #mostra Omaggio al Granduca. Memorie dei piatti d’argento per la festa di san Giovanni, aperta al pubblico dallo scorso 24 giugno e il cui termine di chiusura previsto era il 24 settembre 2017, viene prorogata all'8 ottobre 2017.Nel corso di questi mesi l'esposizione ha ottenuto grandi consensi di pubblico, oltre che ottimi riconoscimenti da parte della stampa e della critica di settore. E' stato deciso quindi di prolungarne l'apertura di venti giorni, affinché, oltre alle numerose scolaresche che ne hanno fatta richiesta, possa visitarla anche il pubblico internazionale che converrà a #firenze dal 23 settembre al 1 ottobre, in occasione della prossima Biennale Internazionale dell'Antiquariato.

La #mostra presenta un episodio tanto appassionante quanto poco noto dell’oreficeria italiana tra Sei e Settecento che trae la sua origine dalla ricorrenza di San Giovanni Battista, solennemente festeggiata a #firenze già in antico il 24 giugno di ogni anno, e dalle relazioni diplomatiche di Casa Medici che estendeva la sua influenza sull’ambiente curiale romano. Queste circostanze portarono nelle collezioni medicee una straordinaria raccolta di piatti istoriati d’argento eseguiti su disegno dei più significativi artisti romani del tempo.

Apartire dal 1680 infatti, per ben cinquantotto anni Cosimo III e il suo successore, il figlio Gian Gastone, ricevettero come dono per disposizione del cardinale Lorenzo Pallavicini ai suoi eredi Rospigliosi, pregiati bacili d’argento con storie che illustravano i fasti dinastici della Casata fiorentina, su disegno di prestigiosi artisti come Carlo Maratti, tra i massimi esponenti della pittura romana della seconda metà del Seicento,(disegni conservati a Chatsworth ed esposti in mostra),  Ciro Ferri, Pietro Lucatelli, Ludovico Gimignani, Lazzaro Baldi, Filippo Luzi, Giuseppe, Carlo e Tommaso Chiari. Dal 1700 furono spesso gli argentieri a progettare le tese. I disegni noti, provenienti da musei italiani ed esteri e da collezioni private, sono tutti esposti in #mostra. I nomi degli argentieri d’Oltralpe e romani, che sbalzarono e cesellarono l’argento dei bacini, sono emersi dai documenti degli archivi romani.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare