La prima Rassegna culturale, in Italia e in Europa, di ricerca sul Tema. A cura di #mariaangelagelati e #marcopipitone, Parma. 31 ottobre- 3 novembre 2017 - sedi varie.
“Il Rumore del Lutto” nasce nel 2007 da un progetto di Maria Angela Gelati, tanatologa, formatrice e giornalista, e di Marco Pipitone, critico musicale, fotografo e dj, ed è stata la prima manifestazione culturale, nel nostro Paese e in Europa, a proporre una ricerca interdisciplinare su un tema ancora difficoltoso da affrontare come la morte.E ha fatto scuola: il suo format infatti, originale e di successo, è oggi il punto di riferimento di numerose rassegne analoghe in Italia e all’estero.
In diversi luoghi della città di #parma si terranno eventi multidisciplinari, la maggior parte dei quali ad ingresso libero, che spazieranno dalla musica all’architettura, dall’arte al teatro, dalla letteratura al cinema, dalla psicologia alla medicina, alcuni di essi patrocinati dall’Università degli Studi di Parma e organizzati con il sostegno di importanti realtà quali: Ade Servizi onoranze funebri, COF consorzio onoranze funebri parmense, BDC Bonanni Del Rio Catalog, Fare Bis Fare, Ratafià Teatro Bar, WoPa Temporary, Video Type, Sercim, Ivan Ferri e Iscom #parma Istituto di Formazione e in collaborazione con: Teatro Europa, Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di #parma, Teatro del Cerchio, Parma 360 Festival della Creatività Contemporanea, Centro Studi Movimenti, Campus Industry Music e tanti altri.
Patrocinata dal Comune di Parma e Organizzata dall’Associazione Segnali di vita, nata proprio per promuovere le iniziative de “Il Rumore del Lutto”, la manifestazione propone una riflessione sul valore della vita attraverso la morte e offre una modalità alternativa per vivere la commemorazione dei defunti, rendendone la ritualità più completa. «Il viaggio della vita - spiegano Gelati e Pipitone, ideatori e curatori della Rassegna–è un susseguirsi di incontri e separazioni. Ogni volta che ci allontaniamo da qualcuno con cui abbiamo condiviso un tratto del nostro cammino, sperimentiamo a livello simbolico e psicologico una morte. Tuttavia l’invisibile forza vitale non ha sosta, non si ferma mai, viaggia anch’essa, in quella dimensione astratta che ci permette di rivolgere lo sguardo alle nostre interiori profondità, recuperando le risorse per riemergere».
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