Cookie Consent by Free Privacy Policy website Atelier des Lumières: Il primo centro d’arte digitale per mostre immersive
dicembre 04, 2017 - Atelier des Lumières

Atelier des Lumières: Il primo centro d’arte digitale per mostre immersive

  • Metodologia Amiex® (Art & Music Immersive Experience), 120 videoproiettori e un avveniristico sistema audio trasformano una superficie di proiezione di 3300 metri quadrati in opere d’arte in continuo movimento.

  • Klimt, Schiele e la Secessione viennese inaugurano il nuovo spazio d’avanguardia Parigino.

A partire dal 13 aprile 2018, #Parigi ospiterà il suo primo centro d’arte digitale, l’Atelier des Lumières: a realizzarlo sarà #culturespaces - operatore privato leader nella gestione e nello sviluppo di monumenti, musei e centri d'arte, pioniere nell’ambito delle mostre digitali - con il supporto della Regione Île-de-France e del Comitato Regionale del Turismo.

Atelier del Lumières avrà ben 3300 metri quadrati di superficie di proiezione: oltre 3000 immagini di opere d’arte in movimento saranno proiettate su pareti alte 10 metri, sette giorni su sette, con metodologia Amiex® (Art & Music Immersive Experience), attraverso 120 proiettori laser Barco e 50 altoparlanti Nexo.

Il principio su cui si basa la metodologia AMIEX® - nata nel 2012 da un’idea di #culturespaces - è quello di promuovere l’arte come esperienza totalizzante, in cui sperimentare una vera e propria immersione. Concepite per fondersi completamente nello spazio in cui si integrano, queste mostre si basano sulla smaterializzazione delle opere d'arte e sulla proiezione in altissima risoluzione su enormi superfici, grazie a una straordinaria attrezzatura digitale. Totalmente avvolto da immagini e suoni, il visitatore viene così piacevolmente trascinato in un'avventura sensoriale che rinnova (e innova) l'approccio nei confronti dei più grandi nomi della storia dell'arte.

La storia dell’Atelier des Lumières è anche la storia di un recupero di architettura industriale: il centro d’arte è, infatti, realizzato negli spazi dell'ex fonderia di ferro Plichon, situata tra Bastille e Nation, nell’XI arrondissement. Inaugurata nel 1835, e attualmente in fase di restauro, la fonderia rappresenta per #culturespaces una componente essenziale dell'intera esperienza artistica: la struttura aderisce perfettamente all'identità del progetto grazie alla sua anima di “fabbrica”, caratterizzata da misure imponenti.

L’Atelier del Lumières accoglierà i visitatori in due diversi spazi: La Halle e Le Studio. Nella sala - dove le strutture originali della fabbrica fungono da elementi di interazione con il pubblico - verrà proiettato un ciclo continuo di mostre digitali (più lunghe, dedicate alle grandi figure della storia dell'arte, più brevi se rivolte ai temi dell’arte contemporanea). Lo studio sarà, invece, interamente dedicato alla sperimentazione e alla produzione artistica contemporanea: qui verrà data carta bianca agli artisti digitali e i visitatori potranno così scoprire i migliori talenti in circolazione, dai più affermati agli emergenti.

In occasione dell’opening di aprile, la proiezione principale sarà dedicata a Gustav Klimt e Egon Schiele: i visitatori saranno completamente immersi nell’affascinante lavoro di questi grandi artisti, esponenti della Secessione viennese del XIX secolo. Protagonista del ciclo di proiezioni più brevi sarà invece un altro viennese, ma contemporaneo, il pittore, scultore e architetto Friedensreich Hundertwasser.

Attraverso questo duplice approccio, #atelierdeslumieres intende creare un ponte tra le diverse epoche e proporre un viaggio visivo e musicale nella creazione artistica passata e presente.

"Il ruolo di un centro d'arte - ha dichiarato Bruno Monnier, presidente di #culturespaces - deve essere quello di integrare e abbattere le barriere: ecco perché il digitale deve essere impiegato nelle mostre del XXI secolo. Il digitale è un formidabile vettore di diffusione, capace di creare ponti tra tempi diverse di far vibrare le pratiche artistiche, amplificandone le emozioni”.