Cookie Consent by Free Privacy Policy website Fondazione Federica Galli presenta la mostra "Franco Fanelli. Incisioni"
febbraio 07, 2018 - Fondazione Federica Galli

Fondazione Federica Galli presenta la mostra "Franco Fanelli. Incisioni"

La #fondazionefedericagalli, in occasione di MuseoCity 2018, è lieta di presentare la prossima #mostra che verrà dedicata ad un protagonista di spicco dell’arte incisoria contemporanea, #francofanelli, artista incisore la cui opera sorprende per attualità e originalità. Qualità che il Maestro piemontese riesce a esprimere senza discostarsi dai fondamenti della calcografia tradizionale e pur attingendo a una profonda ricerca umanistica, risultato di studi e passioni personali.

Franco Fanelli ha il dono di saper controllare il segno incisorio offrendoci di volta in volta atmosfere raffinate e potenti, senza che l’una prevarichi sull’altra.
Un equilibrio perfetto, alchemico, frutto di un talento innato.

E se alcune delle tredici acqueforti esposte sono di suggestione piranesiana, è proprio con esse che #francofanelli racconta di un passato inedito e un presente futuribile: sono visioni sconosciute ma familiari dove ci si trova catapultati in giochi di rimandi ed echi che attraversano i secoli e i continenti, nei quali si può imparare a perdersi, ritrovandosi.

Sono paesaggi letterari dell’anima, dove il tratto materico, la difficoltà nell’orientarsi, le infinite prospettive aprono a mondi epici e contemporanei allo stesso tempo: la capacità di #francofanelli di creare soggetti immobili e quasi eterni contrasta con suo percorso creativo che, invece, è fatto di prove, studi, ripensamenti.

Alla #fondazionefedericagalli sono esposte incisioni dedicate a un tema centrale nella ricerca incisoria di Fanelli, vale a dire la compresenza e l'osmosi tra memoria geologica e memoria archeologica, laddove manufatti di ambigua datazione sembrano radicati nelle profondità di rocce, cave e ghiacciai

“So da dove parto” dichiara l’artista, “ma non so dove, quando e se arriverò”.
E’ questa forse la chiave per la comprensione della sua opera, fatta di sostanza scura, tellurica: una materia difficile, a tratti ostile, che viene domata con la volontà della tecnica e dell’immaginazione, in cui la voce della letteratura si insinua come linfa vitale, per far germogliare tavole di una bellezza terrifica, in cui per esempio un babbuino riesce a muoversi, in uno spazio indefinito, con regalità e nobiltà.
I rimandi alle Sibille, a ciò che viene detto ma soprattutto non detto, e quindi interpretato: Fanelli offre visi (come nella serie dei Neri) la cui ieraticità scava nel profondo, lasciando più dubbi che risposte, rendendo attuale un’iconografia quasi primordiale.