Cookie Consent by Free Privacy Policy website La Jupiter “Solo” un’ora di musica insieme all’Orchestra da Camera diretta da Kolja Blacher: continuano i Concerti Ristretti con Mozart e Schönberg!
gennaio 30, 2023 - Orchestra sinfonica di Milano

La Jupiter “Solo” un’ora di musica insieme all’Orchestra da Camera diretta da Kolja Blacher: continuano i Concerti Ristretti con Mozart e Schönberg!

Domenica 12 febbraio alle ore 16 prosegue una delle novità più interessanti della proposta artistica dell’Orchestra Sinfonica di Milano: i Concerti Ristretti. Un’ora di #musica per avvicinarsi al meraviglioso mondo del repertorio sinfonico, insieme a Kolja Blacher e l’Orchestra da Camera, nucleo dell’Orchestra Sinfonica di Milano. Come si intuisce dal nome, programmi più brevi, per consentire a coloro che si avvicinano alla #musica sinfonica di imparare a interfacciarsi ad essa poco alla volta, mai rinunciando alla qualità. Ma non solo. Ristretti anche perché aventi come protagonista non l’Orchestra Sinfonica ma l’Orchestra da Camera. Un’ora di #musica per avvicinarsi alla produzione sinfonica, insieme a #koljablacher e l’Orchestra da Camera. Tre appuntamenti, per un repertorio che spazia da Mozart a Schönberg.

Kolja Blacher, Direttore dell’Orchestra da Camera, è un sigillo di qualità che garantisce la presenza vivida della grande tradizione mitteleuropea all’Auditorium di Milano. Figlio d’arte (suo padre è il compositore Boris Blacher), parallelamente a una brillante carriera solistica e nel ruolo di spalla nelle orchestre più prestigiose d’Europa, tra cui la Gewandhausorchester di Lipsia, i Münchner Philharmoniker e la NDR Symphony Orchestra, dal 1993 al 1999 è stato Konzertmeister dei Berliner Philharmoniker, sotto la direzione di Claudio Abbado.

Il secondo appuntamento di stagione è domenica 12 febbraio alle ore 16, con “La Jupiter”, in onore, appunto, della maestosa ultima sinfonia di Wolfgang Amadeus Mozart: dopo le tinte malinconiche della penultima, la Sinfonia n.40, rappresenta un vero e proprio ritorno alla luce del sole l’apollinea Sinfonia n. 41 in Do maggiore K 551, terminata nell’agosto del 1788 e ultima delle sinfonie mozartiane, che per ampiezza e elaborazione formale tende più di ogni altro lavoro sinfonico del compositore verso il futuro; ricevette il suo nome, a quanto sembra, dall’impresario inglese Salomon, che così volle sottolineare il carattere grandioso e l’importanza dell’opera. Il vertice della Sinfonia, articolata in quattro movimenti, si individua nell’elaborazione contrappuntistica di mai raggiunta complessità e intensità del finale, un fugato che rappresenta l’addio di Mozart al genere sinfonico, una totale sintesi di maestria tecnica e potenza evocativa, forse il vertice più alto dell’arte del genio di Salisburgo.

Fa da interessante pendant a questa meraviglia sinfonica Verklärte Nacht («Notte trasfigurata») di Arnold Schönberg, il primo vero traguardo del compositore austriaco, allora ventiquattrenne. Trascritto per orchestra d'archi nel 1917 e riveduta infine nel 1943, si tratta di un poema sinfonico ispirato a una lirica di Richard Dehmel in cui si narra come, passeggiando una notte in un parco, una donna confessi al suo amante di essersi sposata con un uomo che non ama e di averci concepito un figlio. Teme di essere abbandonata dall'amante, ma l'anima generosa dell'uomo la rassicura. Il calore dell'amore, in armonia con la radiosità della natura, trasfigurerà il figlio della donna, facendolo appartenere a entrambi.

Sia dal punto di vista concettuale, sia da un punto di vista linguistico, Verklärte Nacht  è opera da iscrivere all’interno del contesto culturale tardoromantico, in  quella tradizione che affonda le proprie radici nel poema sinfonico lisztiano. Ma, va detto, la composizione mostra una libertà armonica inaudita, e un contenuto fortemente cromatico. Del resto, l'esito della prima esecuzione del 1902 fu burrascoso: il mondo musicale viennese, forse, non era ancora pronto a questa pagina avveniristica, in cui Schönberg oltrepassa i limiti di una chiara definizione tonale.