In pieno centro a #milano, a due passi da Porta Romana, sorge un edificio ottocentesco in mattoni rossi a vista, abbracciato dai verdi giardini dell’isolato storico Orti Lamarmora. In questo contesto suggestivo l’arte incontra una possibilità espressiva aperta all’internazionalità e al multiculturalismo, in un luogo che pone particolare attenzione agli artisti delle ultime generazioni: la nuova sede della #fondazioneelpis. Costituita nel 2020 dall’imprenditrice e collezionista Miriam Nissim, la Fondazione supporta giovani talenti emergenti attraverso mostre temporanee, laboratori, installazioni site specific e progetti diffusi su tutto il territorio nazionale.
Nato nel 1885 come lavanderia industriale al servizio del vicino istituto di ricovero per anziani, il fabbricato in cui oggi si trova la #fondazioneelpis ha vissuto in uno stato di totale abbandono per quasi trent’anni. Il progetto di ristrutturazione, a opera dello studio di #architettura Gio Latis, è stato pensato con un approccio conservativo per mantenere inalterati la natura industriale dell’edificio e il forte legame identitario con il passato, riutilizzando i suoi materiali dove possibile. È così che l’intervento architettonico è riuscito a restituire alla città un luogo ricco di storia, trasformandolo in un ambiente creativo estremamente versatile per l’esposizione di arte contemporanea.
A fare da sfondo e da palcoscenico alle opere di artisti provenienti da tutto il mondo è Micro Flat: la nuova versione della superficie decorativa Microverlay di #isoplam, ottenuta da un ciclo di due speciali miscele cementizie in diverse granulometrie.
Il risultato è un rivestimento continuo a basso spessore dall’aspetto liscio, caratterizzato da nuances chiaro scure tipiche della lavorazione creata manualmente.
L’impatto visivo si distingue per una texture nuvolata che guida i visitatori lungo gli 800 metri quadri della #fondazioneelpis con una piacevole continuità visiva tra gli spazi della galleria. Micro Flat è stato scelto nella colorazione taupe con finitura opaca per rivestire il pavimento del piano terra, la sinuosa scala interna in acciaio bianco e la scala che porta al seminterrato, le quali fungono da trait d’union fra i tre piani dell’edificio.
Il nuovo Micro Flat presenta tutte le qualità del cemento resina Microverlay: preserva la robustezza del calcestruzzo tradizionale in soli 3 mm di spessore e consente massima cura del dettaglio e alto valore estetico, sia nelle applicazioni ex novo sia nelle ristrutturazioni di superfici già esistenti come nel caso della riqualificazione messa in atto per la #fondazioneelpis. Le ottime doti di aderenza, infatti, fanno sì che Micro Flat possa essere applicato, per mezzo di opportuni primer, su svariati tipi di supporti e materiali senza necessità di rimuoverli (cartongesso, ceramica, marmo, mosaico, piastrelle, massetto in sabbia-cemento, autolivellanti, calcestruzzo, legno, plastica, vetro).
Micro Flat si è dimostrato la soluzione ideale non solo per il suo effetto estetico che definisce con efficacia il carattere deciso di un contesto industrial come quello della #fondazioneelpis, ma anche per le elevate capacità di resistenza all’usura e all’urto, necessarie in ambienti sottoposti ad alta frequentazione come edifici pubblici e siti di interesse storico-culturale (quali musei, spazi espositivi, aree di aggregazione, etc.). L’assenza di fughe o giunti rende la superficie igienica e facile da pulire, compatibile anche con riscaldamento a pavimento o a parete, e minimizzando la necessità di manutenzione nel corso del tempo. Inoltre, si tratta di un prodotto sicuro a basso impatto ambientale: i suoi diversi componenti sono formulati in base acqua e sono esenti da formaldeide, pertanto non rilasciano sostanze pericolose per la salute delle persone e dell’ambiente.
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