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febbraio 07, 2024 - GAMeC

Dal 10 febbraio 2024 "Una galleria, tante collezioni", a cura di Sara Fumagalli, Valentina Gervasoni, A. Fabrizia Previtali

Nel biennio 2024-2025 la GAMeC presenta al pubblico un inedito allestimento delle proprie raccolte: oltre 150 opere di autori del Novecento italiano e internazionale e lavori di artisti contemporanei Dal 10 al 13 febbraio, aperture straordinarie e attività per tutti i pubblici, tra mediazione culturale, visite tematiche, percorsi narrativo-tattili e in LIS, laboratori

Dal 10 febbraio 2024 la GAMeC presenta al pubblico Una Galleria, Tante Collezioni, un inedito allestimento delle proprie raccolte che intende restituire la ricchezza e l'eclettismo del patrimonio d'arte moderna e contemporanea della città di Bergamo. Un'esposizione concepita per restare in visione nelle sale della sede di Via San Tomaso per un tempo dilatato, in parallelo con il programma Pensare come una montagna che nei prossimi due anni coinvolgerà Bergamo e il suo territorio con progetti diffusi realizzati in collaborazione con artisti e comunità locali. Il nuovo percorso espositivo intende accompagnare il pubblico verso l'apertura della futura sede della Galleria, e presenta le raccolte museali da una prospettiva differente rispetto a quanto indagato dal ciclo La Collezione Impermanente, la piattaforma di ricerca, espositiva e laboratoriale nell'ambito della quale dal 2018 al 2023 la GAMeC ha presentato una serie di mostre temporanee con l'obiettivo di sollecitare una riflessione sul carattere dinamico delle proprie Collezioni. Una Galleria, Tante Collezioni intende infatti fare emergere le differenze tra i molteplici nuclei che compongono le raccolte museali, ponendo in dialogo, senza seguire una successione cronologica, oltre 150 opere di maestri del Novecento italiano e internazionale con lavori di artisti contemporanei, in un percorso che si snoda nelle nove sale espositive. Nuclei che manifestano intrinsecamente una varietà di linguaggi, stili, correnti e prospettive spesso distanti tra loro, svelando al contempo dei tratti della loro origine: il gusto dei collezionisti, le loro visioni sul passato o sul contemporaneo, la ricerca di autori che sono stati raccontati dalle mostre temporanee, o ancora le iniziative promotrici del lavoro di artisti e curatori realizzate dall'istituzione. L'identità e la storia del patrimonio della GAMeC, donato alla città da privati e artisti, o acquisito nell'arco di diversi decenni, sono il fulcro dell'esposizione, che mette in luce opere appartenenti al più ampio numero di nuclei delle Collezioni finora esposti, alcune delle quali presentate al pubblico per la prima volta. Il progetto di allestimento, a cura di Maurizio Bosa, traduce in metafora spaziale e morfologica l'idea dinamica del "mettere in mostra" quanto conservato nei depositi della Galleria. Le strutture, in legno chiaro volutamente non trattato, sono costituite da mensole su cui le opere si adagiano e scorrono, e da basi e supporti che, simulando scatole aperte, forniscono prospettive inedite da cui osservare i lavori esposti. Le sale accolgono dipinti di autori del Novecento, parte della Raccolta Gianfranco e Luigia Spajani, una selezione di opere di Giacomo Manzù e della Raccolta Stucchi, centrata sugli anni Cinquanta e Sessanta, e un significativo nucleo di lavori risalenti alla seconda metà del Novecento, confiscati in Lombardia e gestiti dall'Agenzia Nazionale per l'amministrazione dei beni sequestrati. E ancora, una selezione delle donazioni di artisti e collezionisti del nuovo millennio, comprensiva anche delle opere entrate a far parte del patrimonio del museo grazie a importanti fondi e premi: il Premio Lorenzo Bonaldi per l'Arte – EnterPrize, riconoscimento internazionale che dal 2003 la GAMeC dedica ai curatori under 30; il Meru Art*Science Award, che da oltre dieci anni sostiene le ricerche di artisti che indagano il legame tra arte e scienza; il Club GAMeC Prize, ideato nel 2016 dall'associazione degli amici della Galleria, che premia l'opera di giovani artisti italiani; e il Fondo intitolato al collezionista Arturo Toffetti, che ha reso possibile la realizzazione di importanti personali dedicate ad artisti contemporanei. In mostra, inoltre, i lavori entrati nelle Collezioni nell'ambito dei progetti che negli ultimi anni la GAMeC ha sviluppato grazie al supporto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura quali Italian Council, il programma di promozione internazionale dell'arte italiana, e PAC-Piano per l'Arte Contemporanea, che destinano finanziamenti finalizzati all'incremento delle collezioni pubbliche italiane. Completano l'esposizione una serie di fotografie della Raccolta Lanfranco Colombo, alcuni esemplari di medaglie e relativi modelli donati da Vittorio Lorioli, e una selezione di film dell'archivio Nino Zucchelli. Una Galleria, Tante Collezioni costituisce una preziosa occasione per ripensare l'istituzione e rafforzare ulteriormente le radici che legano la GAMeC al suo territorio, mantenendo sempre attivo il dialogo tra il museo e la comunità e continuando a lavorare all'arricchimento del patrimonio pubblico, specialmente in vista del trasferimento nella nuova sede.

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