Un minareto lungo più di 10 metri adagiato nella piazza del museo, una riproduzione gigante della montagna di Bugarach, un mulino da preghiera buddista che sfiora il soffitto del museo e lo scheletro di un serpente lungo 30 metri. Sono alcune delle colossali opere esposte nella mostra Huang Yong Ping 'Bȃton–Serpent' a cura di Hou Hanru e Giulia Ferracci che dal 19 dicembre 2014 al 24 maggio 2015 porta per la prima volta in Italia il lavoro dell’artista francese di origine cinese, tra i più interessanti sulla scena artistica internazionale.
Il titolo della mostra Bȃton–Serpent, scelto dall’artista, richiama un passo dell’Esodo nella Bibbia (“Aronne gettò il bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servi ed esso divenne un serpente”), e sottolinea il senso profondo del progetto, una riflessione ironica e nello stesso tempo profondamente critica e in qualche modo scettica sulle relazioni e le tensioni che intercorrono tra diverse culture e religioni, tra storia e modernità, uno sguardo critico sull'origine filosofica e geopolitica dei conflitti contemporanei che colpiscono il mondo. E’ particolarmente significativa inoltre la scelta di far partire il progetto da Roma, capitale della civiltà e della religione occidentali e in seguito esporlo a Beijing e Shangai in Cina.
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