Cookie Consent by Free Privacy Policy website SUE PROPRIE MANI di Adrian Paci e Roland Sejko. Una riflessione sulla storia italiana recente in occasione della mostra Architettura in Uniforme
maggio 19, 2015 - Maxxi

SUE PROPRIE MANI di Adrian Paci e Roland Sejko. Una riflessione sulla storia italiana recente in occasione della mostra Architettura in Uniforme

La mostra Architettura in Uniforme in corso al MAXXI fino al 3 maggio 2015 ha portato al Museo storie personali di architetti, invenzioni, scoperte, racconti di crezione ma anche di distruzione di un periodo storico, quello tra il 1939 e il 1945, dopo il quale il mondo intero non fu più lo stesso. 

Questa mostra diventa occasione per Sue Proprie Mani un progetto speciale di Adrian Paci e Roland Sejko, commissionato dal MAXXI arte diretto da Anna Mattirolo, che viene esposto dal 2 aprile al 7 giugno 2015 insieme a quello, sempre commissionato dal MAXXI Arte, di Flavio Favelli Gli angeli degli eroi. Entrambi i progetti rappresentano una riflessione sulla nostra storia recente. 

Frutto della collaborazione tra Adrian Paci (Scutari, Albania, 1969, vive a Milano) tra i più interessanti artisti operanti in Italia, e Roland Sejko (Elbasan, Albania, 1968, vive a Roma) regista, vincitore di un David di Donatello con il documentario Anija - La Nave sulla migrazione degli albanesi in Italia nei primi anni Novanta, Sue Proprie Mani a cura di Cristiana Perrella è una riflessione sul tema dello sradicamento e della forzata lontananza dalla propria terra, sulla Storia letta attraverso la drammatica esperienza soggettiva, che prende le mosse da una vicenda del secondo dopoguerra italiano conosciuta da pochi. 

Sue Proprie Mani parte da una notizia di pochi anni fa: il ritrovamento, nei magazzini dell’Archivio di Stato albanese, di due sacchi di iuta segnati con l’etichetta "Corrispondenza dei cittadini italiani in Albania". Centinaia di lettere, scritte per la maggior parte tra il 1945 e il 1946, di quegli italiani che alla fine della seconda guerra mondiale si trovavano in Albania in attesa di essere rimpatriati, e dei loro parenti in Italia. Lettere mai giunte a destinazione. 

“Cara mamma, sono già tre anni che non ci vediamo più e da sedici mesi non ho più vostre notizie.” “Non sapremo mai quando ci rimpatriano, se ci rimpatriano...” “Caro babbo, ho sentito i bombardamenti...” , “Dopo mesi e mesi che non ho più notizie del tuo arrivo, non posso più nascondertelo, tuo padre è morto otto mesi fa.” 

Sono pezzi di vita degli italiani rimasti in Albania alla fine del 1944, circa 24.000 tra ex-soldati, operai, medici, commercianti, ingegneri, giunti durante l'occupazione italiana, e che, a guerra finita con Enver Hoxha al potere, restano intrappolati e non possono tornare a casa, pedine di scambio in un gioco politico che durerà fino al 1949, quando l'Italia e l'Albania instaureranno rapporti diplomatici. 

Girato nell'ex-palazzo di Re Zog a Durazzo, Sue Proprie Mani consiste in una video installazione su cinque grandi schermi, in ciascuno dei quali la macchina da presa, con un movimento lentissimo, cerca, scopre e accarezza sei personaggi. Sono delle presenze ambigue, vestiti in abiti d'epoca, che hanno tra le mani una lettera. Forse destinatari, forse mittenti, forse solo testimoni, appaiono e scompaiono davanti al nostro sguardo, mentre in sottofondo si ascoltano frammenti di quelle lettere mai lette. 

Sue Proprie Mani è un'opera che porta alla luce una vicenda reale, elaborandone il peso emotivo e storico, per restituirlo in un'esplorazione di carattere universale del tema della perdita, dell'incomunicabilità, dell'irruzione degli eventi storici nei destini personali. Insieme alla video installazione vengono esposte anche le stampe delle lettere: una mappa illeggibile ma nello stesso tempo eloquente fatta di tracce di una comunicazione interrotta. 

Per Sue Proprie Mani si ringrazia l’Archivio di Stato dell’Albania, Herno, Apulia Film Commission, Poste Italiane, Farani Sartoria Teatrale (Roma), Musagates, galleria kaufmann repetto (Milano-New York), Peter Kilchmann gallery, (Zurich).
Il lavoro è prodotto da Kube Studios, Tirana, costumi di Antonella Cannarozzi. 

SUE PROPRIE MANI 

di Adrian Paci e Roland Sejko 

Una riflessione sulla storia italiana recente
in occasione della mostra Architettura in Uniforme 

2 aprile – 7 giugno 2015 

www.fondazionemaxxi.it 

MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo 


orario di apertura: 11.00-19.00 (martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica) 11.00-22.00 (sabato) giorni di chiusura: chiuso il lunedì, il 1°maggio e il 25 dicembre 

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