Cookie Consent by Free Privacy Policy website Vorrei essere scrittore di musica - Pier Paolo Pasolini poeta dei suoni: 14 ottobre, 19 e 24 novembre 2015
ottobre 02, 2015 - Fondazione Musica Insieme

Vorrei essere scrittore di musica - Pier Paolo Pasolini poeta dei suoni: 14 ottobre, 19 e 24 novembre 2015

Le celebrazioni per il 40° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini (1922-1975), che vedranno in prima linea, con il progetto Più moderno di ogni moderno, la città di #bologna, non solo suo luogo natale, ma anche luogo d’elezione nel periodo universitario e nei primi anni d’attività, costituiscono per #musica Insieme e Gruppo Unipol l’occasione per offrire alla città uno sguardo inedito e originale su una figura d’intellettuale complessa e ricchissima di spunti qual è quella di Pier Paolo Pasolini. La nuova rassegna Vorrei essere scrittore di musicaPier Paolo Pasolini poeta dei suoni si riallaccia peraltro con logica, quasi inevitabile coerenza al ciclo Baudelaire: I fiori del male, ideato da #musica Insieme lo scorso autunno ed offerto da Gruppo Unipol alla cittadinanza nel nuovo Unipol Auditorium di Via Stalingrado: iniziativa accolta dal pubblico con entusiasmo, la sala gremita per ognuna delle cinque serate. 

Il successo di un’iniziativa che ha offerto all’ascolto la lettura integrale del capolavoro baudelairiano non fa che dimostrare peraltro la sensibilità e la curiosità di un pubblico, che desidera arricchire il proprio patrimonio di conoscenza e di emozioni, e per il quale avvicinarsi ad un nuovo repertorio o (ri)scoprire un testo è un arricchimento, quasi una necessità. È con questo spirito che #musica Insieme e Gruppo Unipol hanno concepito i progetti dedicati allora a Baudelaire ed oggi a Pasolini, iniziative che si articolano con continuità e insieme guardano al domani nell’offrire alla cittadinanza una consuetudine, un percorso coerente, fondato sulla scoperta di sempre nuove relazioni fra testo e #musica. Da questo disegno nasce dunque il ciclo dedicato a un personaggio tra i più importanti e complessi del nostro Novecento come Pier Paolo Pasolini: poeta e saggista, romanziere e cineasta, uomo di sapere e ideologicamente impegnato, ma anche personaggio umano troppo umano, che voleva essere “scrittore di musica”, che amava Bach come il canto popolare friulano e romano, Vivaldi come Mozart.

Musica Insieme ha inteso affidare la progettazione della nuova rassegna ad un artista fra i più straordinari del nostro paese: Mario Brunello, non solo il violoncellista italiano più celebre al mondo, ma anche ‘curioso’ e instancabile animatore culturale. Brunello sarà dunque l’anima di tre serate, tre incontri fra la poesia di Pasolini e le musiche che egli conosceva ed amava profondamente, con il contributo di personaggi fra i più celebri nel panorama odierno, non solo sulla scena musicale ma anche in ambito teatrale e cinematografico, quali Vinicio Capossela, Neri Marcorè, Giuseppe Battiston, Glauco Venier. Ricercando uno sguardo ‘altro’ rispetto sia al cinema e al teatro che al Pasolini più politico, la rassegna si prefigge di raccontare il poeta attraverso tre fasi e tre luoghi fondamentali della sua vita: l’adolescenza e la scoperta di Bach, il Friuli, Roma. 

Con le parole di #mariobrunello: «Ho sempre conosciuto Pasolini come un grande paladino della #musica che viene dalla terra, dalla tradizione, a cominciare dall’interesse per il dialetto friulano per arrivare alle borgate e alla parlata romana, quella degli ‘ultimi’; per contrasto, Pasolini però venerava letteralmente anche la #musica di Johann Sebastian Bach, usandola nei momenti topici delle sue opere cinematografiche. Per questo mi è sembrato un percorso perfetto: due poli opposti, il Friuli e Roma, con un cuore bachiano. La scoperta di una tradizione verace come quella del dialetto, che Pasolini trasformò in un motivo di espressione, non limitandosi a una rappresentazione del ‘piccolo territorio’, ma cogliendo la profondità che la gente che vive in quel piccolo territorio può esprimere attraverso la propria lingua. Dal polo opposto, nel ‘grande territorio’ romano ci sono le piccole realtà degli ultimi, le borgate proletarie; poi c’è l’apice della #musica assoluta di Bach. Insomma, l’ho visto proprio come un triangolo, i tre vertici collegati fra loro».


La nuova rassegna costituirà quindi un unicum nel panorama cittadino, riscoprendo non solo i versi pasoliniani, ma anche i suoi originalissimi contributi di saggista, e lo farà con l’ausilio della #musica, che Pasolini intendeva come «l’unica azione espressiva forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà». 

 

IL CALENDARIO


Mercoledì 14 ottobre 2015 ore 21

Bach: una passione

MARIO BRUNELLO – VINICIO CAPOSSELA

È intorno a Johann Sebastian Bach che si sviluppa la prima delle tre serate di #musica e poesia, quel Bach sul quale un Pasolini ancora adolescente scrisse un saggio dalla forza e profondità sbalorditive. Su un quadernetto a righe, gli esempi musicali scritti di pugno del giovanissimo Pasolini, il saggio su Bach (la prima stesura risale al 1944-45) rivela un mondo poetico già straordinario, e una penetrazione dell’arte dei suoni di eccezionale maturità. Il saggio, una vera rarità nella letteratura pasoliniana, sarà letto da Vinicio Capossela, fra i più popolari cantautori dell’oggi, vincitore di quattro Targhe Tenco e autore legatissimo ai testi di Pasolini. Insieme alla lettura del saggio su Bach, ascolteremo l’interpretazione di Mario Brunello degli esempi bachiani citati e l’esecuzione della Sonata per violino solo in sol minore, questa volta sul violoncello piccolo o “violincello”, rarissimo strumento in uso all’epoca di Bach.


Giovedì 19 novembre 2015 ore 21

Le borgate romane 

MARIO BRUNELLO NERI MARCORÈ 

Roma: città dei Ragazzi di vita, e luogo della vita e della morte di Pasolini, che ne ha vissuto i magnifici anni Cinquanta, rimanendovi legato sino alla scomparsa, avvenuta nel 1975, ed inaugurandovi oltre che l’attività di romanziere anche quella di regista cinematografico. Proprio la Città eterna sarà la seconda tappa del viaggio nel mondo pasoliniano, quando a Mario Brunello si unirà la voce e la chitarra di un artista eccezionale, attore, performer e cantante come Neri Marcorè, diretto da registi quali Avati e Rubini, e capace di calcare le scene teatrali nei panni di Giorgio Gaber come di impersonare Papa Luciani nell’omonima fiction televisiva. Con la sua proverbiale abilità camaleontica, Marcorè si alternerà al violoncello di #mariobrunello per interpretare, accanto alle poesie del periodo romano di Pasolini, alcuni stornelli e ballate della tradizione romana tanto cara al poeta, oltre alle canzoni su testi pasoliniani che autori come Modugno o la Ferri hanno reso immortali. 


Martedì 24 novembre 2015 ore 21

Poesie e villotte: il Friuli

MARIO BRUNELLOGIUSEPPE BATTISTONGLAUCO VENIER 

Per la serata dedicata al Friuli, luogo dell’infanzia e dell’adolescenza di Pasolini, Mario Brunello sarà affiancato da uno dei nostri più acclamati attori, Giuseppe Battiston: friulano di Udine, diretto da registi quali Comencini, Benigni e Mazzacurati, vincitore di due David di Donatello, Battiston è la voce ideale per le poesie che Pasolini scrisse nell’amatissimo dialetto friulano, come Poesie a Casarsa (1942), salutate dal grande critico Gianfranco Contini con entusiasmo come «prima accessione della letteratura “dialettale” all’aura della poesia d’oggi». Per la lettura delle liriche pasoliniane #mariobrunello ha esplorato la #musica tradizionale friulana, la villotta in particolare, un “cjandit lusôr inocent” (“una luce candida e innocente”), come amava definirla Pasolini. Insieme a Brunello, il pianista jazz Glauco Venier, friulano anch’egli, già al fianco di colleghi come Kenny Wheeler, Enrico Rava e Paolo Fresu, eseguirà improvvisazioni e arrangiamenti ispirati appunto alla tradizione popolare. 

 

I PROTAGONISTI


MARIO BRUNELLO

Nel 1986 è il primo artista italiano a vincere il Concorso “Čajkovskij” di Mosca, che lo proietta sulla scena internazionale. Viene invitato dalle più prestigiose orchestre, tra le quali London Symphony, Münchner Philharmoniker, Mahler Chamber Orchestra, Orchestre Philharmonique de Radio-France, DSO Berlin, London Symphony, NHK Symphony di Tokyo, Filarmonica della Scala, Accademia di Santa Cecilia. Lavora con direttori quali Valerij Gergiev, Antonio Pappano, Yuri Temirkanov, Manfred Honeck, Riccardo Chailly, Vladimir Jurowski, Ton Koopman, Riccardo Muti, Daniele Gatti, Myung-Whun Chung, Seiji Ozawa. In ambito cameristico collabora con Gidon Kremer, Yuri Bashmet, Isabelle Faust, Maurizio Pollini, Martha Argerich, Andrea Lucchesini e l’Hugo Wolf Quartett. Da anni si dedica con passione a progetti alternativi, collaborando con Marco Paolini, Uri Caine, Paolo Fresu, Stefano Benni, Moni Ovadia e Vinicio Capossela. Gran parte degli spettacoli nasce nello spazio Antiruggine, ex-officina ristrutturata, luogo ideale per la sperimentazione. Ampia e varia la sua discografia che include il Triplo #concerto di Beethoven, con Claudio Abbado per Deutsche Grammophon, Brunello Series per Egea Records (cinque album tra i quali le Suites di Bach, Premio della Critica 2010), e il #concerto di Dvořák con Antonio Pappano e l’Accademia di Santa Cecilia per EMI. La prossima pubblicazione sarà un dvd registrato dal vivo alla Salle Pleyel di Parigi con l’Orchestra del Teatro Mariinskij e Valerij Gergiev contenente il #concerto per violoncello n. 2 di Šostakovič. Tra i principali impegni della stagione 2015/16: l’integrale delle Sonate e Variazioni di Beethoven con Andrea Lucchesini nelle principali città italiane, cui farà seguito una registrazione discografica. Come solista sarà ospite dell’Orchestre Philharmonique de Montecarlo, dell’Ensemble Kanazawa per concerti in Giappone e Corea, farà una tournée con l’Orchestra RAI di Torino e collaborerà con l’Orchestra Filarmonica Toscanini, l’Orchestra del Teatro La Fenice, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino. #mariobrunello suona un prezioso violoncello Maggini dei primi del Seicento appartenuto al grande Franco Rossi. 


VINICIO CAPOSSELA

Cantautore fantasmagorico, poeta, scrittore, ma anche illusionista e uomo-spettacolo, ha debuttato nel 1990 con il disco All’una e trentacinque circa sotto l’egida di Renzo Fantini, aggiudicandosi la Targa Tenco Opera Prima, premio che gli verrà attribuito altre tre volte. Dopo i primi dischi “pre-biografici”, da Canzoni a Manovella (2000) in poi si rivolge a temi più universali, spesso ispirati alla letteratura (Melville, Céline, Dante, Omero). Lavori come Ovunque Proteggi, Da Solo e Marinai Profeti e Balene vengono messi in scena come opere totali. Nel 2004 pubblica per Feltrinelli Non si muore tutte le mattine, da cui trae uno spettacolo di teatro d’ombre e le Radiocapitolazioni trasmesse da Rai Radio Tre. Nel 2009 pubblica per Feltrinelli In clandestinità con Vincenzo Costantino. Alla Grecia e al rebetiko, “più che una #musica, un modo di vivere”, dedica i lavori più recenti: il disco Rebetiko Gimnastas, il film Indebito girato con il regista Andrea Segre, presentato in anteprima al festival di Locarno e proiettato al cinema con enorme consenso di pubblico e critica, e il libro Tefteri, taccuino dei conti in sospeso, pubblicato dal Saggiatore. Nel 2013 ha presentato un nuovo spettacolo a Villa Adriana, Il Carnevale degli Animali e altre bestie d’amore, insieme al Trio Amadei e ai solisti dei Vianiner Philharmoniker, replicato al prestigioso Ravenna Festival. Ha debuttato come produttore per il disco Primo Ballo della Banda della Posta, con musiche per sposalizi con cui si esibisce in un tour di più di cinquanta date. Sul tema dello sposalizio incentra la I edizione del Calitri Sponz Fest (2013), da lui ideato e di cui è direttore artistico. Il festival viene riproposto anche nell’estate del 2014 con il tema “Mi sono sognato il treno” e nel 2015 con il tema “Le vie dei muli i sentieri dei miti”. Ad aprile 2015 Feltrinelli pubblica il suo quarto libro, Il paese dei Coppoloni, candidato al Premio Strega. A giugno 2015 è l’autore più votato del Dante al premio Strega, premiato dai circoli di lettura dei comitati della Società Dante Alighieri. Il 29 agosto, nell’ambito dello Sponz fest, festeggia la Notte d’Argento, i suoi 25 anni in #musica: un grande #concerto con ospiti speciali, durato più di sette ore nella stazione di Conza in Alta Irpinia. 


NERI MARCORÈ

Esordisce nelle emittenti Rai: nel 1990 è nel cast di Stasera mi butto, condotto da Gigi Sabani e, subito dopo, in quello di Ricomincio da Due con Raffaella Carrà. Il debutto sul grande schermo avviene nel 1994 con Ladri di Cinema di Piero Natoli, in concorso al Festival di Venezia. Ma è grazie alla tv che Marcorè si guadagna la fama nazionale. Nel 1997 lavora nel Pippo Chennedy Show, seguito da La posta del Cuore nel 1998. Dopo le partecipazioni a Ciro (Italia Uno) e Convenscion (Rai Due), nel gennaio 2001 è tra i protagonisti della nuova trasmissione satirica di Rai Due L’ottavo Nano, dove indossa i panni di numerosi personaggi: gli Onorevoli Casini e Gasparri, un esilarante Alberto Angela e lo stralunato Conte Svarovskij. Conteso tra Rai e Mediaset, Marcorè collabora tra gli altri con la Gialappa’s in Mai dire Goal e conduce il book-game di Rai Tre Per un pugno di libri. Nel 2003 si afferma anche nel cinema: viene diretto da Pupi Avati ne Il cuore altrove, vincendo il Nastro d’Argento. Diretto da Davide Ferrario, affianca la Littizzetto in Ravanello pallido (2004). Pupi Avati lo sceglie nuovamente per La seconda notte di nozze (2005) e Gli amici del bar Margherita (2009). Recita inoltre nella commedia di Roberto Cimpanelli Baciami piccina e in quella di Claudio Cupellini Lezioni di cioccolato. E dopo una piccola parte nel thriller internazionale The Tourist nel 2012, è di nuovo sul grande schermo ne La scomparsa di Patò e nel film di Sergio Rubini Mi rifaccio vivo. Quest’anno è stato protagonista di Leoni, Sei mai stata sulla luna e Latin Lover. Tra le varie fiction interpretate vanno ricordate per Canale 5 E poi c’è Filippo e per Rai Uno Papa Luciani, Tutti pazzi per amore, Fuoriclasse e Questo nostro amore. In radio, da parecchie stagioni è nel cast di Black out e Radio Due social club. Frutto della decennale collaborazione col regista Giorgio Gallione, i principali spettacoli che ha portato in scena sono Un certo signor G, Eretici e corsari, Terra padre e Beatles Submarine. 


GIUSEPPE BATTISTON

Inizia la sua carriera come attore teatrale, vincendo nel 1986 il premio Ubu per la rappresentazione Petito Strenge. Subito dopo il suo debutto sul grande schermo in Italia-Germania 4-3 (1990) di Andrea Barzini con Massimo Ghini, Giuseppe Cederna, Fabrizio Bentivoglio e Nancy Brilli, viene notato da Silvio Soldini che lo inserirà in molte delle sue pellicole, fra cui Pane e tulipani (2000), Agata e la tempesta (2004), Giorni e nuvole (2007), Il comandante e la cicogna (2012). Spesso diretto da Piergiorgio Gay, è apparso nel film di Roberto Benigni La tigre e la neve (2005), ma anche nel film di Peter Greenaway Peopling the Palaces at Venaria Reale (2007) e nei film di Carlo Mazzacurati La giusta distanza (2007), La passione (2009), nonché La sedia della felicità (2013)per cui è stato candidato come miglior attore non protagonista ai David di Donatello. Vincitore di due David di Donatello come miglior attore non protagonista per Pane e tulipani (2000) e Non pensarci (2007), recita per Maurizio Zaccaro nella miniserie tv Al di là delle frontiere (2004) e nel film tv Lo smemorato di Collegno (2009). Entrato nel cast del telefilm La famiglia in giallo (2005) di Alberto Simone con Giulio Scarpati e Valeria Valeri, appare anche in La notte breve (2006), In nome del figlio (2008), Non pensarci – La serie (2009) di Lucio Pellegrini e Gianni Zanasi con Valerio Mastandrea e Tutti pazzi per amore (2008-2010). Nel 2011 torna sul grande schermo, partecipando al film di Giovanni Albanese Senza arte né parte, accanto a Vincenzo Salemme, al drammatico Io sono Li, di Andrea Segre che gli vale un’ulteriore candidatura ai David, e alla commedia Bar sport, nella quale recita accanto a Claudio Bisio. Torna a lavorare per Andrea Segre nel film La prima neve, ed è protagonista della commedia d’esordio del conterraneo Matteo Oleotto Zoran, il mio nipote scemo (2012),per il quale vince numerosi premi. A teatro lavora costantemente, diretto fra gli altri da Andò, De Rosa, Gallione e Martone, mentre sarà la voce dell’uomo d’affari nel film d’animazione Il Piccolo Principe (2015).


GLAUCO VENIER

Esordisce come musicista nella classica e nel rock. Dopo il diploma in organo al Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine, studia in America presso il prestigioso Berklee College of Music di Boston ed intraprende la sua intensa carriera artistica.

Ha collaborato con alcuni dei più importanti esponenti del jazz internazionale, e innumerevoli sono le sue presenze a concerti sui palcoscenici di tutto il mondo. 

Insieme a Norma Winstone e Klaus Gesing ha inciso tre cd per l’etichetta ECM, ottenendo una candidatura ai “Grammy Awards”. Con lo storico trio si è esibito nelle sale e nei teatri più prestigiosi, quali il Musikverein di Vienna, il Barbican Centre di Londra, l’Olympia di Parigi, la Fenice di Venezia e ha partecipato ai festival più importanti come il London Jazz Festival, i Festival di Tokyo e Seul.

È in uscita il suo ultimo disco per pianoforte solo, sempre per ECM, registrato nel dicembre 2013 presso gli studi della Radio Televisione della Svizzera italiana di Lugano. Ha al suo attivo una ventina di dischi come solista e numerose partecipazioni ad incisioni con diversi artisti. Ha registrato per le etichette Universal e Schott, oltre che per Rai, Orf e BBC. Con l’Orchestra sinfonica e la Big Band della Radio/TV tedesca WDR ha inciso a Colonia il suo progetto Antiche danze, ispirato a musiche della tradizione popolare colta del Friuli, la sua regione, con gli arrangiamenti di Michael Abene e Michele Corcella. Il progetto, ripreso e rivisitato sotto il nome di SYMPHONIKA, è uscito sotto forma di cd e dvd nel febbraio 2014, ed ha inaugurato il Mittelfest nel 2012. Insegna presso il Conservatorio di Udine.


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