Cookie Consent by Free Privacy Policy website De Chirico, Savinio e Les Italiens de Paris al Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art, Lucca
ottobre 16, 2015 - Lucca center Of Contemporary Art

De Chirico, Savinio e Les Italiens de Paris al Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art, Lucca

Dal 17 ottobre 2015 al 14 febbraio 2016 si terrà la mostra “De Chirico, #savinio e Les Italiens de Paris ”,a cura di Stefano Cecchetto e Maurizio Vanni, organizzata dal Lu.C.C.A. – #luccacenterofcontemporaryart e prodotta da MVIVA. Un percorso di circa 50 opere costruito con la preziosa collaborazione di importanti istituzioni museali come il Museo civico Pier Alessandro Garda di Ivrea, il Museo Palazzo Ricci di Macerata, il Museo Soffici di Poggio a Caiano, l’Archivio Mario Tozzi e la Diocesi di Piacenza-Bobbio – grazie all’importante supporto dell’Arcidiocesi di #lucca – e di raccolte italiane, tra cui la prestigiosa Collezione Merlini di Busto Arsizio e la Raccolta Tullia Vallecchi, e il supporto della Galleria Tega, dello Studio Guastalla #arte Moderna e Contemporanea, della Galleria Tornabuoni e della Galleria Ferrari.   


L’esposizione prende in considerazione il momento storico del Ritorno all'Ordine in Italia, con particolare attenzione al fronte di “Valori Plastici”, la rivista pubblicata tra il 1918 e il 1922, che radunò insieme a Carrà tutti gli artisti presenti in #mostra, ad eccezione di Campigli che giungerà agli stessi fini attraverso una strada diversa. La volontà dei curatori è quella di analizzare, nel suo complesso, il significato di “ordine ritrovato” legato al recupero del mestiere e della tradizione, al superamento dell'individualismo romantico e dinamico del Futurismo e dell'Impressionismo a vantaggio di un impegno in merito al quale Carrà parlerà di “italianismo artistico”: “Noi ci sentiamo figli non degeneri di una razza di costruttori, abbiamo sempre perseguito figure e termini corposi e precisi e quell'atmosfera ideale, senza la quale il quadro non supera le elucubrazioni del tecnicismo e dell'analisi episodica del reale”.


“Parlare de Les Italiens de Paris significa – sottolinea Maurizio Vanni – indagare un momento della storia dell’arte nel quale la cultura italiana proponeva il proprio essere attraverso uno sguardo critico e costruttivo del passato. Non tanto una rievocazione storica, ma una presa di coscienza di valori che le Avanguardie storiche avevano spazzato via e che, con modalità personali, ognuno di questi artisti riaffermava per aprire le porte al futuro”.


All'inizio del 1928 alcuni artisti italiani legati al movimento del Ritorno all'ordine si incontreranno a Parigi e saranno riconosciuti come Les Italiens de Paris. Pittori pronti a riscrivere la storia dell'arte contemporanea ripartendo da ottiche inconsuete, legate in modo soggettivo a un trascorso mai del tutto dimenticato, e a riaffermare gli elementi rinascimentali che avrebbero dovuto rilanciare l'arte italiana nella capitale francese. Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Massimo Campigli, Filippo De Pisis, René Paresce, Gino Severini e Mario Tozzi non rappresentarono un incontro casuale di artisti in una città stimolante e piena di vita come Parigi, ma la doppia anima e il cuore di un gruppo complesso e ri-evoluzionario che molti critici arrivarono a considerare alla stregua di una vera e propria corrente artistica come il Futurismo e il Surrealismo. Negli anni Venti, gli artisti vedevano la capitale francese come una meta di pellegrinaggio oltre che luogo di incontri e scontri, mentre non si perdeva l’occasione di richiamare alla memoria un illustre personaggio che aveva lasciato proprio nella Ville lumière tracce indimenticabili: Amedeo Modigliani


Dal 1928 al 1933 Les Italiens de Paris rimasero fedeli a una specie di contratto mai scritto, a un sodalizio che, da certi punti di vista, senza vincolare la libertà espressiva di ognuno, cercava di riaffermare l'importanza dell'arte visiva italiana del qui e ora, e il desiderio di rimanere ancorati sui valori unici di un passato che non poteva essere cancellato dalle velleità e dalle rivoluzioni percettive delle Avanguardie Storiche. Anche se i sette artisti italiani, mai sempre presenti e mai sempre da soli nelle varie mostre del Gruppo, erano molto differenti sul piano delle idee, dei propositi artistici e degli esiti estetici, poco importava perché, probabilmente, in modi e tempi differenti, stava prevalendo un senso di egocentrico patriottismo che non si vedrà mai più nell'arte italiana. Un gruppo che potremmo definire dalla doppia anima: quella dei fratelli #dechirico, più vicina allo spirito surrealista – anche se il loro fu un vero e proprio amore-odio nei confronti del gruppo di Breton –, e quella di Tozzi, Campigli e Paresce, almeno in parte più vicina al Realismo magico e a Novecento di Margherita Sarfatti. 


L'esposizione si conclude con l'omaggio a Giorgio #dechirico realizzato nel 1968 da Ezio Gribaudo, artista e amico personale del Maestro della Metafisica.


La mostraha ottenuto il patrocinio di Regione Toscana, Comune di #lucca, Opera delle Mura, Camera di Commercio di #lucca, Confindustria #lucca, Confcommercio Province di #lucca e Massa Carrara, Confesercenti Toscana Nord, Confartigianato Imprese #lucca con il supporto di Fondazione Cassa di Risparmio di #lucca, Fondazione Banca del Monte di #lucca, Gesam Gas+Luce e con la partnership di Scorpion Bay



De Chirico, #savinio e Les Italiens de Paris

a cura di Stefano Cecchetto e Maurizio Vanni

Dal 17 ottobre 2015 al 14 febbraio 2016 

Lu.C.C.A. - #luccacenterofcontemporaryart, Lucca

Preview su invito: 16 ottobre 2015 ore 17,30


Organizzazione: Lu.C.C.A. – #lucca Center of Contemporary Art

Una produzione di: MVIVA S.r.l.

Con il patrocinio di: Regione Toscana, Comune di #lucca, Opera delle Mura, Camera di Commercio di #lucca, Confindustria #lucca, Confcommercio Province di #lucca e Massa Carrara, Confesercenti Toscana Nord, Confartigianato Imprese Lucca

Con il supporto di: Fondazione Cassa di Risparmio di #lucca, Fondazione Banca del Monte di #lucca, Gesam Gas+Luce 

Partner mostra: Scorpion Bay 

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