Cookie Consent by Free Privacy Policy website Verucchio 18 gen: Giobbe Covatta apre la stagione del Teatro Pazzini
gennaio 11, 2017 - Teatro Pazzini

Verucchio 18 gen: Giobbe Covatta apre la stagione del Teatro Pazzini

Mercoledì 18 gennaio (ore 21,15) la nuova Stagione del #teatro Pazzini di Verucchio alza il sipario con #giobbecovatta e “La Divina Commediola”. Risate riflessive in compagnia del popolare comico napoletano, alle prese con una versione “apocrifa” della più nota Commedia, ritrovata in una discarica e firmata da Ciro Alighieri, cugino campano del grande Dante. Capolavoro dimenticato ambientato in un Inferno i cui gironi sono luogo di dannazione non per i peccatori ma per le loro vittime. Primi tra tutti i minori senza difese - da sempre cari al mattatore partenopeo, paladino dei diritti umani a fianco di AMREF, Save the children e Amnesty International - che vedono costantemente calpestati i loro diritti più elementari. Sorrisi che fanno pensare grazie agli spassosi commenti sui drammatici temi della Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Un divertente monito agli adulti per il futuro delle nuove generazioni.


Mercoledì 18 gennaio, alle ore 21,15, si alza il sipario sulla nuova Stagione del Teatro Pazzini di Verucchio, la prima diretta dalla Compagnia Fratelli di Taglia, con Giobbe Covatta e “La Divina Commediola”. Il popolare comico napoletano, da tempo paladino dei diritti umani a fianco anche di AMREF, Save the Children e Amnesty International, sceglie nuovamente di affrontare con il sorriso sulle labbra un tema scottante e attuale. Questa volta quello dei diritti dell’infanzia. E lo fa partendo da una versione “apocrifa” della Divina Commedia, rinvenuta in una discarica della “terra dei fuochi”, scritta da un certo Ciro Alighieri, misconosciuto cugino campano del grande Dante.

Benigni legge Dante? Giobbe legge Ciro… Il fortunato ritrovamento, opportunamente restaurato, riguarda solo una parte dell’Inferno e presenta alcune affinità ma anche profonde divergenze dall’opera dantesca. Oltre all’uso del napoletano al posto del volgare toscano, la “Commediola” offre un singolare punto di vista sul viaggio nell’Aldilà. Ciro Alighieri descrive infatti l’Inferno come luogo di eterna detenzione, non per i peccatori ma per le loro vittime! E non poteva trovare diversa soluzione, in quanto le vittime sono i bambini, ovvero i più deboli, coloro che non hanno ancora cognizione dei loro diritti e non hanno possibilità di difendersi. Così mentre resta impunito chi colpisce con le sue nefande azioni i piccoli innocenti del Terzo Mondo, e non solo, il Virgilio immaginato dall’antico poeta lo accompagna per bolge popolate da bambini depauperati per sempre di qualcosa che nessuno potrà mai restituirgli.

Giobbe Covatta presenta la sua personale versione della Divina Commedia interamente dedicata ai diritti dei minori. Contenuti e commenti sono spassosi ma, come sempre accade negli spettacoli del mattatore partenopeo, i temi sono seri e spesso drammatici. Spettacolo che nasce dalla consapevolezza che conoscere i diritti dei bambini riconosciuti dalla Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e conoscere i modi più comuni con cui questi diritti vengono calpestati equivale a contribuire alla diffusione di una cultura di rispetto, pace ed eguaglianza verso i giovani e giovanissimi di tutto il Mondo.

Un divertente monito agli adulti per il futuro delle nuove generazioni