Spazio Espositivo Cascina Roma
San Donato Milanese, Piazza delle Arti
3 - 21 Marzo 2017
Vernissage: venerdì 3 marzo dalle ore 18.00 alle 20.00
Il senso di #filippocristini per gli spazi è incredibilmente vivo e va al di là del visibile: luoghi reali reinterpretati sul filo del ricordo dove la memoria, come ha sottolineato Giovanni Cerri, aggiunge la componente poetica a ciò che è già presente sulla tela. Correlativi oggettivi di luoghi interiori.
Dopo le mostre “La città visibile” e “FerrH2O”, l’artista milanese classe 1989 prosegue la propria ricerca con “LA ZONA”, che si svolgerà dal 3 al 21 marzo presso lo Spazio Espositivo Cascina Roma di San Donato Milanese e che verrà inaugurata venerdì 3 marzo alle 18.30 da Chiara Papetti, Assessore alla Cultura del Comune di San Donato Milanese.
L’esposizione, curata da Felice Bonalumi e patrocinata dal Comune di San Donato Milanese e dalla Città Metropolitana di Milano, presenta quindici opere, tutte oli su tela di medie e grandi dimensioni realizzate tra la fine del 2016 e i primi due mesi del 2017, nelle quali viene esplorata una storia dello sguardo che non attinge solo alla #pittura ma che risente di contaminazioni cinematografiche e musicali.
Anzichè constatare il reale, l’artista prova a indagarlo con gli strumenti del possibile in un continuo confronto tra ciò che è e ciò che potrebbe essere, tra ciò che non è stato mai e ciò che forse non sarà: “Ho voluto che l’immagine si rarefacesse in termini di contenuto a vantaggio della materia pittorica, cercando di mostrare di meno per far vedere di più”, spiega #filippocristini le cui influenze artistiche vanno dall’Espressionismo alla Nuova Oggettività, naturalmente rilette con prospettive nuove e strettamente personali.
Scrive Felice Bonalumi nel testo in catalogo: “Lo spazio non ha un punto divista privilegiato. Tutto lo spazio interessa e l’occhio è guidato nella lettura dell’opera in base al suo punto di osservazione. Lo spazio è ambiguo, non ha gerarchie”.
L’allestimento della #mostra è spaccato in due. Da una parte dieci tele, la maggior parte di grandi dimensioni, che riportano lo stesso titolo della #mostra, “La Zona”: spazi che si impongono per la forza materica e che riportano alla riflessione centrale della poetica dell’artista, ovvero il rapporto fra l’uomo che osserva l’opera e lo spazio che l’opera stessa impone.
Dall’altra parte i paesaggi urbani delle città industriali, come nel caso di “La Terza Roma”, “Eredità” o ancora “Pietra Nebbia Acciaio”, tutte del 2016: spazi indeterminati, senza presenza umana, ma “dove la città prevale” come ha scritto Felice Bonalumi “e supera ogni distinzione: è centro, periferia, monumento storico o costruzione moderna. E a sua volta l’opera dell’uomo può essere viva o in rovina”.
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Filippo Cristini è nato nel 1989 a Como, per poi spostarsi all’età di 20 anni a Milano dove ha incominciato ad approfondire la propria crescita artistica.
Da sempre affascinato dalle arti visive sviluppando con un particolare interesse per l’urbanistica e l’architettura, #filippocristini comincia a esporre nel 2009 tenendo diverse mostre collettive e personali tra Pavia, dove si laurea in Filosofia nel 2014, Como e Milano. Dal 2015 si dedica a tempo pieno alla #pittura, interessandosi soprattutto ai paesaggi postindustriali, correlativi oggettivi di luoghi interiori.
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