Cookie Consent by Free Privacy Policy website Il MasiLugano ospita 'Sempatap' di Vera Trachsel
dicembre 14, 2018 - Masi Lugano

Il MasiLugano ospita 'Sempatap' di Vera Trachsel

Vera Trachsel Sempatap 

Premio Manor Ticino 2018 

27 ottobre 2018 –17 febbraio 2019 #museo d’arte della Svizzera italiana, #lugano sede #laclugano #arte e Cultura 

A cura di Elio Schenini
Inaugurazione: venerdì 26 ottobre 2018, ore 18:00 

 

In seguito all’assegnazione del Premio culturale Manor Ticino 2018, il #museo d’arte della Svizzera italiana ospita un’esposizione di #veratrachsel, intitolata Sempatap. Dal 27 ottobre 2018 fino al 17 febbraio 2019 saranno esposti una serie di lavori della giovane artista ticinese realizzati espressamente per l’occasione. 

La #mostra del Premio culturale Manor Ticino si iscrive nell’attività che il #museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) dedica all’arte emergente e alla produzione contemporanea locale. Giunta alla settimana edizione, l’esposizione presenta una ventina di lavori di #veratrachsel, giovane artista ticinese, nata a Berna nel 1988, che attualmente vive e lavora tra #lugano e Bienne. Il riconoscimento le è stato conferito per i suoi oggetti fragili che a dispetto della loro natura effimera e povera si impongono allo spettatore per la loro forza visiva e per la capacità di creare un dialogo con lo spazio in cui si collocano. 

La mostra 

Al MASI, #veratrachsel presenta una serie di nuovi lavori che nascono dal confronto primario con la fisicità dei materiali che utilizza. Carta, vetro, gesso, cartone, gommapiuma, schiuma poliuretanica, colori acrilici, legno sono scelti dall’artista per la loro duttilità e facilità di manipolazione. Semplici e poveri, questi materiali sono quasi sempre trovati e recuperati dagli scarti della produzione industriale o edilizia, come nel caso del sempatap, un prodotto isolante a base di lattice, che #veratrachsel assume a titolo di questa #mostra. 

Sottratti alla loro tradizionale funzionalità, questi materiali vengono trasposti dall’artista sul piano estetico attraverso una serie di manipolazioni che evidenziano e sfruttano le loro proprietà fisiche per produrre forme e oggetti inaspettati. L’azione esercitata sulla materia è volta ad esplorarne i limiti e le potenzialità espressive e linguistiche che vi sono racchiuse; i gesti compiuti imprimono le loro tracce e, al tempo stesso, ne sollecitano una reazione in cui consapevolezza e casualità si integrano. 

“L’opera – spiega il curatore Elio Schenini - mette in scena il processo da cui ha avuto origine, anzi si potrebbe dire che essa non rappresenta niente altro che il processo che l’ha prodotta. Un processo che si compone di azioni semplici, quasi banali, un po’ come nella celebre lista di verbi transitivi con cui Richard Serra nel 1967-1968 aveva riassunto la propria attività di scultore. Piegare, accartocciare, tagliare, accostare, sovrapporre, fissare, incastrare, appoggiare, attorcigliare, sono questi alcuni dei verbi che Serra aveva incluso nel suo elenco e che oggi possono essere utilizzati per definire la sintassi operativa della Trachsel.” 

Il risultato di tali azioni sono oggetti e forme dal carattere fragile, effimero, precario, in procinto di compiersi. Che si tratti di lastre di vetro precariamente sostenute da fogli accartocciati, oppure di calchi in gesso dai quali spuntano come strani fiori scarti disparati, o ancora di frammenti di gommapiuma ritagliati e appesi come abiti su un pannello di legno, davanti alle opere il visitatore è coinvolto in un’atmosfera sospesa in cui gli oggetti sembrano solo provvisoriamente sottratti alla perenne metamorfosi che coinvolge ogni cosa. Infatti nell’approccio estetico di #veratrachsel l’opera non può mai essere percepita come qualcosa di statico, di definitivo, di assoluto, ma appare sempre, nella sua instabile e informe precarietà, come parte di un processo, come uno dei tanti momenti fragili ed effimeri, sospesi nel tempo, che compongono la nostra vita. 

Il libro d’artista 

Tra i lavori presenti in #mostra, vi è anche una piccola busta di plastica appesa al muro con un pezzo di nastro adesivo nella quale sono raccolti dei frammenti di carte colorate dalle forme disparate. Osservandoli con attenzione, scopriamo che questi pezzi di carta non sono altro che gli scarti prodotti dalla realizzazione del libro d’artista che accompagna l’esposizione. Un libro senza parole, fatto solo di forme e colori, come un dipinto mutevole da sfogliare in continuazione, a cui è affiancata una seconda pubblicazione con un testo critico di Elio Schenini e una serie di scatti fotografici realizzati da Simone Haug che documentano il processo di realizzazione delle opere negli spazi del centro culturale indipendente Morel. Edizioni Casagrande. 

Il Premio culturale Manor 

Istituito per la prima volta nel 1982 su iniziativa di Philippe Nordmann, il Premio culturale Manor rappresenta uno dei riconoscimenti più prestigiosi e ambiti e uno degli strumenti di promozione più efficaci all’interno della scena artistica contemporanea svizzera. Presente in dodici città o regioni svizzere, il premio si rivolge ad artisti attivi nei diversi campi delle arti visive che abbiano meno di quarant’anni. Obiettivo del premio, che viene assegnato ogni due anni, è quello di far conoscere a un pubblico più ampio il lavoro di artisti giovani non ancora molto noti e di dare un impulso alla loro carriera artistica. Oltre a una borsa di CHF 15'000.- e all’acquisto di un’opera, il Premio Manor prevede infatti l’organizzazione di una #mostra personale, accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo. 

Il Premio culturale Manor Ticino, presente sul territorio dal 2005, si iscrive nell’ambito delle numerose iniziative messe in atto o sostenute dal MASI per incoraggiare e promuovere la scena artistica locale. Nel corso delle passate edizioni, il premio è stato assegnato ai seguenti artisti: Andrea Crociani (2005), Davide Cascio (2007), Matteo Terzaghi e Marco Zürcher (2009), Pascal Schwaighofer (2012), Samoa Rémy (2014), Marco Scorti (2016). A livello svizzero, tra gli artisti che hanno ricevuto il premio, figurano Pipilotti Rist (1994), Luciano Castelli (1984), Silvia Bächli (1990), Carmen Perrin (1998). 

LAC #lugano #arte e Cultura Piazza Bernardino Luini 6 CH - 6901 Lugano 

Orari
Martedì - domenica: 10:00 – 18:00 Giovedì aperto fino alle 20:00 Lunedì chiuso