Cookie Consent by Free Privacy Policy website “Transizione” la scomparsa della cultura contadina ungherese nelle immagini del grande fotografo Péter Korniss
aprile 05, 2019 - Musei in Comune Roma

“Transizione” la scomparsa della cultura contadina ungherese nelle immagini del grande fotografo Péter Korniss

A due anni dalla retrospettiva in patria arriva dal 10 aprile al 2 giugno al #museo di #roma in Trastevere la personale dell’artista magiaro

Roma, 5 aprile 2019 – Considerato una delle personalità più significative della #fotografia contemporanea ungherese, #peterkorniss approda a #roma con la mostra intitolata #transizione in programma al #museo di #roma in Trastevere dal 10 aprile al 2 giugno. L’esposizione, promossa da #roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata dall’Ambasciata di Ungheria, Accademia d’Ungheria in #roma e Galleria Vàrfok di #budapest, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, arriva a due anni di distanza dall’ottantesimo compleanno del fotografo e dalla retrospettiva monumentale a lui dedicata dalla Galleria Nazionale Ungherese.

La mostra curata da #krisztinakovacs, direttore della Galleria Várfok di #budapest, si concentra principalmente sulla scomparsa della cultura contadina tradizionale nell'Europa orientale e si compone delle più emblematiche fotografie realizzate dall’artista nella sua lunga carriera. Dai suoi prima scatti del villaggio ungherese della Transilvania Szék (in romeno Sic), realizzate nel 1967, alla più recente e concettuale serie Guest Worker Women a #budapest (2014-17), Korniss ha rappresentato con occhio attento i cambiamenti e i segni irreversibili che la globalizzazione ha lasciato sulla cultura e sulla vita familiare delle comunità dei villaggi rurali.

Divisa in quattro sezioni, allestite in ordine cronologico, la mostra vuole mettere in risalto lo sforzo coerente e il lavoro coscienzioso che hanno caratterizzato la carriera di Korniss per cinquanta anni, sottolineando al contempo la sua forte sensibilità fotografica, costantemente ravvivata e rinnovata nel tempo. Si comincia con la sezione del chiostro in cui prende vita il primo capitolo della mostra dal titolo Il passato 1967 – 1978, per poi proseguire con la seconda parte intitolata #transizione 1989 – 2016. Il terzo capitolo, invece, è dedicato completamente alla nota serie The Guest Worker, incentrata sulla vita dei pendolari tra la Transilvania e l’Ungheria. Queste opere, realizzate tra il 1979 e il 1988, sono ormai pietre miliari della #fotografia – come la celebre immagine degli Armadietti per alimenti degli operai – la cui potenza espressiva offre ancora oggi spunti validi per gli artisti contemporanei ungheresi. L’esposizione si conclude poi con la quarta e ultima parte dal titolo Guest Worker Women a #budapest 2012 – 2015, con le fotografie più recenti dell’artista dedicate alle donne transilvane provenienti dal comune Szék (in romeno Sic), che lavorano a #budapest indossando ancora oggi i loro abiti tradizionali rossi.