Cookie Consent by Free Privacy Policy website RIRKRIT TIRAVANIJA. 'TOMORROW IS THE QUESTION' al Centro Pecci, Prato
aprile 13, 2019 - Centro Pecci

RIRKRIT TIRAVANIJA. 'TOMORROW IS THE QUESTION' al Centro Pecci, Prato

RIRKRIT TIRAVANIJA. TOMORROW IS THE QUESTION a cura di Camilla Mozzato
19.04 – 25.08.2019 

preview per la stampa : giovedì 18 aprile, ore 12.00
opening : giovedì 18 aprile
ore 18.00 - talk: Jeremy Deller e Sofia Prantera in dialogo con Cristiana Perrella ore 19.00 - opening 

Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci 

Tomorrow Is the Question è la prima personale in un #museo italiano di #rirkrittiravanija (Buenos Aires, 1961), uno degli artisti più influenti della sua generazione, noto internazionalmente per opere che portano la vita reale dentro gli spazi dell’arte, completandosi con l’intervento attivo del pubblico e infrangendo ogni barriera tra oggetto e spettatore. La #mostra al #centropecci riunisce tre progetti dell’artista intorno all’idea di futuro e alla necessità di interrogarsi sul destino del nostro pianeta e dell’umanità.
Tomorrow Is the Question, la grande #installazione da cui la #mostra prende il titolo, riattiva Ping Pong Society , un progetto dell'artista slovacco Július Koller (1939-2007) presentato per la prima volta a Bratislava nel 1970. Koller installò tavoli da ping-pong in uno spazio espositivo e invitò i visitatori a giocare, con l'obiettivo di coinvolgere e stimolare le persone verso nuove occasioni di pensiero attivo, in questo caso indirizzato a una riflessione sull’ambiente e sul contesto culturale. Ripercorrendo le tracce di Koller, Tiravanija riempie una delle sale del #museo con tavoli da ping pong, a disposizione dei visitatori, su cui campeggia la scritta: “domani è la questione”. Invitando il pubblico, solitamente passivo, a diventare parte attiva della #mostra, giocando o incitando gli altri che giocano, nel suo modo sottile e giocoso Tiravanija mette le relazioni umane, lo scambio e la partecipazione al centro della “questione sul futuro”. 

Sempre da un’opera di Koller parte anche il secondo lavoro presentato al #centropecci, Untitled (Remember JK, Universal Futurological Question Mark U. F. O.), una #fotografia di un insieme di persone disposto a formare un grande punto interrogativo nella Piazza delle Carceri di #prato. Si tratta infatti della rimessa in scena di Universal Futurological Question Mark [U.F.O.] , che Koller realizzò nel 1978, una #fotografia di un gruppo di ragazzi in uniforme che formavano un punto di domanda sul fianco di una piccola collina. Il remake di Tiravanija ricontestualizza l’atto di Koller in un “qui e ora” che rende inevitabile metterlo in relazione con l’attualità che più ci riguarda, ricordando il valore del dubbio, dell’interrogarsi su quanto accade intorno a noi, ma anche invitando a riflettere sulla relazione tra individuo e massa 

Completa l’intervento di Tiravanija a #prato Fear Eats the Soul , la grande bandiera che sventola davanti all’entrata del #museo. Prodotta per il progetto di Creative Time Pledges of Allegiance , in cui alcuni artisti sono stati chiamati a concepire il disegno per un vessillo in uno spirito di resistenza politica, l’opera di Tiravanija richiama il titolo del film di Rainer W. Fassbinder Angst essen Seele auf ( La paura mangia l’anima, 1973), che racconta l’amore difficile tra un’addetta alle pulizie tedesca e un meccanico marocchino, relazione che fa emergere le loro paure più profonde tanto quanto la xenofobia e il razzismo che li circondano. L’opera può essere considerata un manifesto, un’enunciazione programmatica valida per tutto il lavoro di #rirkrittiravanija, che è un atto di fede sulle relazioni umane, l’accoglienza e la vicinanza all’altro come valori che danno senso alla nostra vita e al nostro futuro. 

Figlio di un diplomatico thailandese, #rirkrittiravanija (Buenos Aires, 1961) ha vissuto in molti paesi e ha compiuto studi all’Ontario College of Art di Toronto, alla Banff Center School of Fine Arts, all’Art Institute of Chicago, seguendo infine l’Independent Study Program al Whitney Museum of American Art di New York. Esponente tra i più rappresentativi di quella che Nicolas Bourriaud ha definito estetica relazionale , con espliciti richiami alle correnti concettuali e d’avanguardia degli anni Sessanta e Settanta come Fluxus, Tiravanija attua nel suo lavoro processi di condivisione, incontro e interazione con il pubblico, spesso utilizzando attività quotidiane come il cucinare e il consumare insieme del cibo. Più volte presente con il suo lavoro alla Biennale di Venezia, Tiravanija ha esposto nei principali musei internazionali tra cui il Guggenheim Museum, il MoMA, il Palais de Tokyo. Nel 2005 ha vinto l’Hugo Boss Prize. 

www.centropecci.it