Cookie Consent by Free Privacy Policy website Il cinema secondo Maurizio Ponzi
maggio 18, 2019 - Casa del cinema

Il cinema secondo Maurizio Ponzi

Al #cinema da giovani. Giudizi, amori, insofferenze in compagnia dei film più amati è il titolo del #libro scritto dal regista Maurizio Ponzi che verrà presentato lunedì 20 maggio alla Casa del Cinema durante l’incontro al quale parteciperanno l’autore stesso, Piero Spila, Giuliana De Sio e il moderatore Franco Montini. L’evento organizzato da Cineteca Nazionale inizierà alle ore 16.30 con la proiezione del film Roma ore 11 di #giuseppedesantis, una delle tante passioni cinematografiche del Ponzi critico.

Quello scritto dal regista romano è un #libro importante. Non solo perché l’autore è #maurizioponzi, indimenticato regista di tanti film di successo al #cinema (Madonna che silenzio c’è stasera, Io, Chiara e lo Scuro, Son contento, tutti interpretati da Francesco Nuti, Qualcosa di biondo con Sophia Loren, Il tenente dei carabinieri con Enrico Montesano e Nino Manfredi, Noi uomini duri con Renato Pozzetto e Montesano, Il volpone con Paolo Villaggio, Enrico Montesano, Eleonora Giorgi, Enrico Maria Salerno, Renzo Montagnani, Alessandro Haber, Athina Cenci, Anche i commercialisti hanno un’anima con Pozzetto, Montesano e Sabrina Ferilli, Italiani con Giulio Scarpati e Giuliana De Sio) e in televisione (Il bello delle donne con Stefania Sandrelli, De Sio, Virna Lisi, Nancy Brilli). Ma anche perché #maurizioponzi nella sua vita ha avuto la ventura di scrivere con la carta e la pellicola, con buon successo, riuscendo quasi sempre a mischiare, come consigliava Godard, le due modalità: immaginare di fare del #cinema scrivendo critiche, recuperare la critica e la riflessione teorica realizzando film. Di certo per lui il discorso con il #cinema non si è mai interrotto. Da spettatore-bambino, onnivoro e instancabile, per cui tutti i film erano belli e meritavano di essere raccontati, fino a quando, giovane critico, ha cominciato a scrivere, frequentare festival, fare interviste. Un rapporto col #cinema diventato, col tempo, più controllato ma dove la scelta di certi film e certi autori, denotano sempre uno spiccato gusto personale e soprattutto la voglia di andare oltre la mera funzione dell’analista o, peggio, del certificatore di qualità. Quando scrive di #cinema Ponzi non si accontenta di quello che sta sullo schermo ma cerca di cogliere, quando è possibile, ciò che è detto di traverso o sottovoce e rischia quindi di passare inosservato o essere frainteso. È così quando parla delle “lentezze stilistiche” di Dreyer o delle gag “straniate” (extra genere) di Chaplin o del Godard montatore in lotta contro il Godard regista.