Lunedì 24 febbraio 2020 (ore 20.30) all'Auditorium Manzoni (Via de' Monari 1/2), torna a
Musica Insieme l'acclamatissimo pianista russo
Denis Matsuev. Il programma è consacrato alla sua terra d'origine, con alcune delle più celebri pagine di
Čajkovskij,
Rachmaninov e
Prokof'ev. Il
#concerto sarà introdotto da
Marco Beghelli, docente all'Università di
#bologna, coordinatore dell'Archivio del Canto nel dipartimento delle Arti e autore di libri d'argomento musicale.
Con il trionfo nel 1998 al Concorso internazionale "Čajkovskij" di Mosca, a soli 23 anni
Denis Matsuev viene proiettato nell'Olimpo dei grandi pianisti: da allora ha suonato con le orchestre più celebri, dalla Los Angeles Philharmonic alla Royal Concertgebouw Orchestra, dalla Leipzig Gewandhaus Orchestra alla Filarmonica della Scala, diretto tra gli altri da Gergiev, Temirkanov, Mehta, Järvi, Pappano. Oltre a partecipare ai più importanti festival internazionali, ne ha fondati due: "Stars on Baikal" in Siberia e "Crescendo", dedicato ai talenti emergenti. Professore Onorario dell'Università di Mosca, è membro del Consiglio Presidenziale per la Cultura e le Arti della Federazione Russa. È Presidente della Fondazione "New Names" che sostiene e diffonde l'educazione musicale dei bambini. Nel 2014 è stato nominato ambasciatore UNESCO e nel 2019 è stato premiato con la Medaglia d'Oro "Lev Nikolaev" per il suo significativo contributo alla divulgazione della scienza e della cultura.
Tra il XIX e il XX secolo, la Russia musicale trova in San Pietroburgo la sua capitale, o meglio il centro in cui si forgiano tutti i maggiori talenti della
#musica di quel paese. Ecco appunto
Pëtr Il'ič Čajkovskij, che
#denismatsuev definisce «il nostro genio russo, con i suoi meravigliosi schizzi musicali sulla natura e le stagioni: egli è la personificazione della cultura russa» che qui troviamo nella sua veste più intima e introspettiva. Scritte nell'autunno del 1875, durante la stesura dell'orchestrazione del
Lago dei cigni e dell'opera
Francesca da Rimini,
Le Stagioni op. 37 nascono come dodici brani caratteristici per pianoforte "ispirati a tenerissima e sognante malinconia". La versione denominata op. 37b vedrà un titolo più neutro: "12 pezzi caratteristici su epigrafi liriche di vari autori". La seconda parte del
#concerto si apre con
Sergej Rachmaninov, che «è un grande termine di paragone per me – dice Matsuev – sia come compositore che come pianista, quindi non posso non dedicare una parte a questo geniale artista». Le
Variazioni su un tema di Corelli op. 42, dedicate al celebre violinista e amico Fritz Kreisler, hanno come padri spirituali Chopin e Liszt, ma non mancano idee armonicamente ardite, perfino atonali, a voler sottolineare come la buona
#musica riesca ad abbracciare ogni tempo.
A concludere, dopo una lirica
Méditation ancora dell'amato
Čajkovskij, ecco la potenza sonora della drammatica
Sonata n. 7 di
Sergej Prokof'ev, concepita tra il 1939 e il 1942 come centro del trittico delle Sonate di guerra, fra le devastazioni e le tragedie del secondo conflitto mondiale.