Cookie Consent by Free Privacy Policy website Oggi vi portiamo, con la fantasia, in provincia di Pescara... stai Fuoriporta
marzo 17, 2020 - Fuoriporta

Oggi vi portiamo, con la fantasia, in provincia di Pescara... stai Fuoriporta

Viaggiamo con la fantasia!
Qui, un tempo, sorgeva un ricovero di #Clarisse, abbandonato intorno alla metà del XIV Secolo.
Dopo quasi 100 anni, si decise di dare vita a uno dei monumenti religiosi più ammirati di tutta la provincia di #Pescara: la chiesa di Sant'Antonio di Padova a Città Sant'Angelo.  
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Qui, un tempo, sorgeva un ricovero di Clarisse, abbandonato intorno alla metà del XIV Secolo.
Dopo quasi 100 anni, si decise di dare vita a uno dei monumenti religiosi più ammirati di tutta la provincia di Pescara: la chiesa di Sant’Antonio di Padova a
Città Sant’Angelo.
Fu l’Ordine dei Minori Osservanti che, dietro assenso di
Papa Pio I nel 1458, provvide a riadattare ed ampliare il convento semidistrutto con annessa chiesa, che fu intitolata a San Bernardino e ripopolata, nel 1460, grazie all’arrivo di 12 confratelli.
Nel 1627 il convento passò ai
Frati Riformati, comunemente detti “zoccolanti”, che lo ampliarono nel 1692 e con successivi lavori nel 1782 e nel 1807; nel 1837 divenne luogo di studi teologici. Recente restaurata a cura della Confraternita di S. Antonio di Padova, la chiesa è a navata unica con pareti ornate da stucchi di epoca barocca; sul lato sinistro si aprono due ampie cappelle, nella prima si conservano le reliquie di San Felice Martire, mentre la seconda è dedicata a Sant’Antonio e da qualche anno custodisce anche una reliquia del Santo donata dall’omonima Basilica di Padova.