Cookie Consent by Free Privacy Policy website 'ALBERTO GIACOMETTI (1901-1966). Grafica al confine fra arte e pensiero' a Chiasso (Svizzera), m.a.x. museo
marzo 23, 2020 - Max Museo Chiasso

'ALBERTO GIACOMETTI (1901-1966). Grafica al confine fra arte e pensiero' a Chiasso (Svizzera), m.a.x. museo

L’esposizione presenterà il suo intero corpus grafico, con oltre 400 fogli, tra xilografie, incisioni a bulino,
acqueforti, puntesecche, e numerosi libri d’artista.

 

 

 

La stagione espositiva 2020 del m.a.x. museo di #chiasso (Svizzera) si aprirà nel segno di #albertogiacometti (1901-1966), uno fra i più rilevanti artisti del XX secolo.

 

Dal 31 marzo al 13 settembre 2020 è in programma una #mostra, curata da Jean Soldini e Nicoletta Ossanna Cavadini, che presenta, per la prima volta, l'intero corpus grafico dell’artista svizzero: saranno esposti oltre quattrocento fogli e numerosi libri d’artista, provenienti dalle principali istituzioni internazionali che conservano le opere di #albertogiacometti e da importanti collezionisti privati.

 

L’ambiente creativo dell’artista e dell’uomo sarà inoltre restituito dalle suggestive fotografie realizzate dall’amico Ernst Scheidegger che, dal 1943, ha documentato con immagini e filmati l’attività artistica e la vita privata di Giacometti.

 

La rassegna documenterà la straordinaria padronanza di Giacometti delle varie tecniche grafiche, dalla xilografia all’incisione a bulino, dall’acquaforte alla puntasecca. Sebbene sia conosciuto soprattutto come scultore e pittore, Giacometti realizzò, nondimeno, molte incisioni, espressione di una profonda ricerca artistica.

 

Giacometti, infatti, vedeva nel #disegno e nella sua trasposizione sulla matrice, il fondamento estetico e concettuale su cui costruire le sue opere pittoriche e plastiche. Com’ebbe modo di affermare lo stesso artista, “di qualsiasi cosa si tratti, di #scultura o di pittura, è solo il #disegno che conta”.

 

Ognuna delle quattro sezioni in cui è suddiviso il percorso espositivo, proporrà un dipinto, un #disegno o una #scultura particolarmente significativa per comprendere il rapporto tra i diversi mezzi di espressione.

 

La #mostra è organizzata in collaborazione con la Fondation Giacometti di Parigi, l’Alberto Giacometti-Stiftung di Zurigo, la Fondation Marguerite et Aimé Maeght di Saint-Paul-de-Vence (Francia), il Museo d’Arte dei Grigioni di Coira (Svizzera), il Museo Ciäsa Granda di Bregaglia (Svizzera), la Fondazione Marguerite Arp di Locarno (Svizzera), la Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” di Milano, la Galerie Kornfeld di Berna (Svizzera), l’Alberto Giacometti Museum di Sent (Svizzera).

 

Catalogo bilingue (italiano-inglese) Albert Skira (Milano-Ginevra).

 

 

 

Alberto Giacometti nasce nel 1901 in Val Bregaglia, nella #svizzera di lingua italiana. Era figlio del pittore Giovanni Giacometti. Dopo la frequentazione della scuola d’arte di Ginevra e alcuni viaggi di studio in Italia, elegge Parigi sua città di riferimento senza mai dimenticare Stampa, il luogo degli affetti familiari dove conservò sempre un atelier oltre a quello più noto di Rue Hippolyte-Maindron, vicino a Montparnasse. S’iscrive all’Académie de la Grande-Chaumière che frequenta tra il 1922 e il 1925. Intanto, entra in contatto con l’arte neosumera, africana, precolombiana, con l’opera di Costantin Brancusi, Raymond Duchamp-Villon, Henri Laurens, Jacques Lipchitz, André Masson. Continua il suo interesse per l’arte egizia che già lo aveva colpito nel 1920 al Museo archeologico di Firenze. Subisce il fascino del Cubismo per aderire poi al movimento surrealista con le sue libere associazioni erotico-poetiche. Nel 1930 espone con Jean Arp e Joan Mirò nella galleria di Pierre Loeb a Parigi. Conosce intellettuali come Louis Aragon, Georges Bataille, Michel Leiris. Giacometti torna poi a dare preminenza alla figura umana; nelle opere di questo periodo sviluppa una ricerca quanto mai originale, che ha il suo perno nell’apparenza che è il nocciolo come lui stesso afferma. L’esistente gli si manifesta con una violenza che trova nell’essere umano la sua espressione più chiara determinando un rapporto inedito con spazio e tempo. Prossimo e autonomo rispetto a personaggi di primo piano come Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Samuel Beckett, Giacometti continuerà incessantemente le sue ricerche, anche negli ultimi anni della sua vita. Nel 1962 otterrà il Gran Premio della #scultura alla Biennale di Venezia e tre anni dopo il Grand Prix des Arts a Parigi. Sempre nel 1965, il Museum of Modern Art di New York gli dedicherà una #mostra antologica.

Alberto Giacometti muore a Coira (Svizzera) nel 1966.

 

ALBERTO GIACOMETTI (1901-1966).

Grafica al confine fra #arte e pensiero

Chiasso (Svizzera), m.a.x. museo (via Dante Alighieri 6)

31 marzo – 13 settembre 2020

 

Informazioni:

T. +41 58 122 42 52; info@maxmuseo.chwww.centroculturalechiasso.ch

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