Cookie Consent by Free Privacy Policy website La Pittura Popolare di Kinshasa: Chéri Cherin, Chéri Samba, Amani Bodo
marzo 26, 2020 - Primae Noctis Gallery

La Pittura Popolare di Kinshasa: Chéri Cherin, Chéri Samba, Amani Bodo

A settembre dello scorso anno, la Galleria Primae Noctis, in collaborazione con la Primo Marella Gallery di Milano, ha inaugurato "Africa Universe", un importante progetto di promozione e divulgazione dell'arte africana contempoarena, strutturato in mostre-capitoli, ciascuna dedicata ad un artista o ad una corrente in particolare.  L'ultimo capitolo, "The Art of Storytellers. The continuation of the tradition: from Chéri Cherin to Amani Bodo", si focalizzava su un gruppo di artisti il cui lavoro è associato al movimento della Pittura Popolare di Kinshasa. Purtroppo nel passato, il proliferare di questo tipo di #pittura – erroneamente definita #arte popolare – ha contribuito alla sottovalutazione di molti talentuosi artisti facenti parte questo movimento. L'arte popolare veniva considerata #arte generica, sebbene in realtà questo tipo di #arte sia stata una pura espressione della visione del mondo di questi artisti e della loro realtà, spesso molto distante dalle realtà "più grandi" e dai luoghi del potere. Vogliamo dedicare il secondo capitolo di "Virtual Gallery" ad alcuni dei principali esponenti di questa corrente artistica, sui quali, a partire dalla mostra collettiva "L'Art Partout" (Kinshasa, 1979), si sono concentrati l'interesse e l'attenzione dapprima locale e poi mondiale, e che oggi fanno parte di alcune tra le maggiori Collezioni d'Arte internazionali.

"Qualcosa che viene dal popolo ed è per il popolo".

Sottolineando il loro interesse verso l'immaginario derivante dalla vita quotidiana e dalla cultura popolare, gli artisti fondatori definivano con queste parole la propria #arte e più in generale il movimento della #pittura Popolare, nato intorno agli anni Settanta del Novecento a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo.  Tra i co-fondatori, Chéri Cherin (1955, Repubblica Democratica del Congo) e Chéri Samba (1956, Repubblica Democratica del Congo), insieme a Moke e Pierre Bodo, padre del giovane talento Amani Bodo (1988, Repubblica Democratica del Congo).  La natura di questa #arte, inizialmente praticata su sacchi fissati a telai esposti in strada, è prevalentemente figurativa e descrittiva, viscerale e complessa in quanto critica, spesso con una vena di cinismo e ironia, la vita sociale e politica della comunità africana. 

Chéri Cherin, maestro incontestabile della #pittura contemporanea congolese, che iniziò la sua carriera artistica dipingendo murales sulle pareti delle boutiques e dei bar del quartiere, crea nelle sue tele l'illusione di trovarsi davanti ad un fumetto, permettendo all'osservatore di arrivare al cuore della lettura dell'immagine, tramite l'utilizzo di una tavolozza vivida e di una raffigurazione semplificata. I temi predominanti, che accomunano il lavoro degli artisti, riguardano il ruolo dei despoti locali, il dominio della classe dirigente sulle masse, la globalizzazione, la sensualità e il rapporto tra l'uomo e la donna.

Come Cherin, anche Chéri Samba, che dagli anni Ottanta inizia a firmarsi nei suoi dipinti come "Artiste Populaire", si dedica a tematiche sociali, culturali, ed economiche del suo paese, combinando immagine e testo (nel quale commenta la vita in Africa e nel resto del mondo), oltre che autoritraendosi, per porsi come mezzo stesso di comunicazione.

Similmente, l'artista Amani Bodo prende spunto dalla vita popolare della sua terra natale, ma al contrario di Cherin e Samba, egli si discosta dalla rappresentazione in stile comics, presentando invece una #pittura metaforica e allegorica, ricca di simbologia. 

Il linguaggio artistico di Amani Bodo è decisamente più innovativo ed evoluto rispetto a quello dei suoi maestri, essendo caratterizzato da un'analisi psico-intellettuale più profonda e da una tecnica peculiare, ancora più complessa e dettagliata, chiamata in lingala "Mwangisa", una sorta di "gocciolatura" sulla tela che ricorda il dripping americano.

Lavorando su uno schema con misure prestabilite, il suo approccio alla #pittura è quasi scientifico poiché, a differenza di Chéri Cherin e Chéri Samba, Amani Bodo non usa le parole per spiegare la storia, come in un fumetto. L'artista crea al contrario delle immagini-enigma, spesso di impronta surrealista, che devono essere lette e risolte direttamente dall'osservatore. 

Il lavoro di Amani Bodo emerge non solo come una continuazione della tradizione iniziata negli anni settanta a Kinshasa, ma anche come un nuovo linguaggio artistico da cui può nascere ancora qualcosa.

A soli 21 anni, le opere di Bodo entrano a far parte della Collezione Pigozzi di Ginevra, un'importantissima collezione privata di #arte contemporanea africana, della quale fanno già parte le opere di Cherin e Samba, a loro volta già presenti ed esposti in importantissime Collezioni. Tra le altre: Centre Georges Pompidou di Parigi (Samba e Cherin), Museum of Modern Art di New York (Samba), Museo Guggenheim di Bilbao (Samba e Cherin), Biennale di Venezia (Samba), Tate Modern di Londra (Cherin).

News correlate

luglio 22, 2020
settembre 13, 2019
maggio 03, 2019

Siamo lieti di annunciare la seconda #mostra personale dell'artista genovese #gianfrancozappettini presso la #primaenoctisartgalle...

Apertura straordinaria in occasione di WopArt Fair: Sabato 21 settembre 2019 / 11.00 - 18.00Primae Noctis Art Gallery è lieta di p...

Inaugurata ad aprile, "Broken Bodies" è la prima personale in Svizzera dell'artista angolano #januariojano che qui presenta al pub...

Ti potrebbe interessare anche

ottobre 14, 2016
marzo 14, 2016

Comunicato Stampa disponibile solo in lingua originale.  The opening will be held on Thursday 27th October, from 6 pm till 9 p...

Il lavoro di #ronaldventura porta gli spettatori nel cuore delle tenebre, al confine tra istinto e ragione. In una #mostra a Milan...