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aprile 27, 2020 - Vitra Design Museum

#VDMHomeStories - Digital Initiative during Vitra Design Museum’s Temporary Closure


#VDMHomeStories

Digital Initiative during Vitra #design Museum’s Temporary Closure

Home Stories
100 Years, 20 Visionary Interiors

Dall’8 febbraio al 23 agosto 2020, Vitra #design Museum

La casa esprime lo stile di vita personale, plasma la vita quotidiana e determina il benessere di ognuno. Con l’esposizione «Home Stories: 100 Years, 20 Visionay Interiors» il #vitradesignmuseum avvia un nuovo dibattito sull’arredamento d’interni domestico, sulla sua storia e sulle sue prospettive future. La #mostra conduce i visitatori in un viaggio nel passato e #mostra come i cambiamenti sociali, politici e tecnici degli ultimi 100 anni si riflettano sugli ambienti abitativi. La #mostra si concentra sulle grandi cesure che hanno caratterizzato il #design e l’impiego degli interni nel mondo occidentale: partendo da temi attuali quali la crescente scarsità di spazi abitativi e la scomparsa dei confini fra lavoro e vita privata, attraversando la scoperta del loft negli anni Settanta così come il successo di forme di convivenza più informali negli anni Sessanta, si risale ai moderni elettrodomestici degli anni Cinquanta fino ad arrivare ai primissimi appartamenti open space degli anni Venti. Queste cesure saranno illustrate da 20 famosi arredi d’interni fra cui si contano progetti di architetti quali Adolf Loos, Finn Juhl, Lina Bo Bardi o Assemble, di artisti quali Andy Warhol o Cecil Beaton e di leggendarie arredatrici quali Elsie de Wolfe.

La progettazione e produzione di mobili, tessuti, elementi decorativi e accessori per la casa si avvale oggi di una gigantesca industria globale. Le ultime tendenze in ambito di arredamento coinvolgono l’intero panorama mediatico, da riviste a trasmissioni televisive, da blog a social media. Mentre, però, alcuni temi sociali e architettonici, come ad esempio la questione riguardante spazi abitativi accessibili a tutti, danno adito ad accese discussioni, non sembra esserci alcun serio dibattito sociale sull’arredamento d’interni. La #mostra «Home Stories» intende cambiare questo stato di cose. Gli oggetti scelti dimostrano in quale misura la progettazione degli ambienti abitativi non sia solo influenzata da singoli arredatori di spicco, ma prenda anche spunto dal mondo dell’arte, dell’architettura, della moda o della scenografia. Se oggi alcuni arredamenti interni sfoggiano una monotonia esemplare, spesso condizionata da fornitori di mobili o da Instagram, la #mostra, grazie all’ampia scelta di oggetti esposti, illustra quanto possa essere ricco e stimolante l’interior #design e va così a riscoprire la storia più recente del vivere domestico.

Spazio, economia, atmosfera: dal 2000 a oggi

L’esposizione «Home Stories» si apre con interni moderni che meglio descrivono il drastico cambiamento attualmente in corso in ambito abitativo. Ne è un esempio lampante l’appartamento micro «Yojigen Poketto» (Sacca 4D, 2017) dello studio madrileno Elii che riesce a sfruttare una superficie minima grazie all’estrema versatilità dei mobili ad incasso. L’architetto Arno Brandlhuber, per contro, dimostra con la «Antivilla» (2014) vicino a Potsdam come un’ex fabbrica possa essere riqualificata ad ambiente domestico. L’impiego di pareti in tessuto rende flessibile la divisione degli ambienti e, puntando sulla riduzione e sull’impiego mirato di determinati materiali, ridefinisce il concetto di confort e lusso. Il progetto «Granby Four Streets Community Housing» a Liverpool (2013- 2017) dimostra invece come la cosiddetta «Sharing Economy» si rifletta sull’architettura d’interni. Il collettivo britannico Assemble, in stretta collaborazione con gli abitanti, ha salvato dalla distruzione un insediamento di case a schiera risalente all’epoca vittoriana eliminando gli ambienti interni e riconvertendo gli spazi affinché si adattassero alle esigenze abitative contemporanee. In un laboratori appositamente costruito in loco, sono staiti realizzati nuovi elementi d’arredo dai materiali estratti dalle case.

Negli ultimi anni, un cambiamento profondo nel modo di percepire l’ambiente domestico è stato causato da piattaforme internet come Airbnb, Instagram o Pinterest: grazie ad esse possiamo pubblicizzare il nostro appartamento e considerarlo sempre più come un bene da commercializzare. Tuttavia, le immagini e la messa in scena di molti interni contemporanei ricorrono, ancora oggi, a motivi tradizionali o conservatori. Lo dimostra il designer britannico Jasper Morrison in un saggio fotografico appositamente creato per la #mostra in cui egli esamina il significato e la disposizione di singoli oggetti al fine di creare l’atmosfera e il carattere di un appartamento.

#VDMHomeStories

www.design-museum.de