Cookie Consent by Free Privacy Policy website Il MACTE di termoli riapre con la mostra di Nanda Vigo e la ricorda
maggio 18, 2020 - macte

Il MACTE di termoli riapre con la mostra di Nanda Vigo e la ricorda

Il #macte#museo di #arte Contemporanea di Termoli si unisce al dolore dei familiari e dei collaboratori di #nandavigo per la perdita della grande artista, scomparsa ieri a Milano all'età di 83 anni.

Il prossimo mercoledì 20 maggio il #museo riaprirà #nandavigo LIGHT PROJECT 2020, la #mostra a cura di Laura Cherubini e realizzata in collaborazione con l'Archivio #nandavigo inaugurata lo scorso 29 febbraio e chiusa subito dopo, ultimo progetto espositivo realizzato dall'artista in prima persona.

Ripercorrendo alcuni punti salienti della ricerca di #nandavigo dagli anni Settanta a oggi, la #mostra celebra una delle figure italiane più importanti della sua generazione – pioniera della sperimentazione tra #arte, architettura e design – inserendosi nel percorso di studio e valorizzazione della collezione permanente e della storia del Premio Termoli attivato dal #macte sin dalla sua apertura.

Nanda Vigo vinse il Premio Termoli nel 1976 con l'opera Sintagma, realizzata in vetro, specchio e neon; il cui titolo – dal greco σύνταγμα, propriamente «composizione, ordinamento» – si riferisce al termine coniato da Ferdinand de Saussure per definire "la combinazione di due o più elementi linguistici linearmente ordinati". Quarantaquattro anni dopo quest'opera torna protagonista, nella sua indivisibilità di significato, come chiave interpretativa dell'intera esposizione. I lavori in #mostra, infatti, da un lato sono disposti secondo un disegno espositivo unitario e attento all'architettura del #museo – cifra distintiva degli allestimenti della Vigo – dall'altro dimostrano la relazione tra due gruppi di opere collegati anche dal punto di vista linguistico il cui comun denominatore è la luce.

Il primo gruppo di opere è costituito da lavori definiti Trigger of the space ("innescatori di spazio") – tra cui lo stesso Sintagma (1976) – che l'artista ha realizzato a partire dagli anni Settanta a oggi, in un'incessante ricerca di "nuovo spazio" e "nuovo tempo". Si tratta di vere e proprie sculture di luce e riflessioni speculari composte da due elementi distinti ma inseparabili: trampolini verso nuovi mondi, porte di accesso all'universo immenso e sconosciuto, ma totalmente interconnesso che #nandavigo ha ricercato in tutta la sua produzione artistica.

Il secondo gruppo comprende, tra le altre, l'opera Light Progressions, Trilogy: Omaggio a Gio Ponti, Lucio Fontana e Piero Manzoni (1993). Realizzata in vetro e neon, è un omaggio a due artisti e un architetto, due compagni di viaggio nel lavoro e uno nella vita: tre uomini capaci di comporre un unico sintagma nella vita di #nandavigo.

NANDA VIGO LIGHT PROJECT 2020 fonde le opere in un racconto unitario: lo spazio buio della sala circolare del #macte – illuminato esclusivamente dalla luce delle opere – immerge il visitatore in un viaggio attraverso l'universo dell'artista, fatto di vita e di ricerca, di esperienza e aspirazioni alla conoscenza.

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