Cookie Consent by Free Privacy Policy website LA RIUNIONE DEL VENERDÌ. Una riflessione Davide Ferri, curatore Sezione Arte
giugno 19, 2020 - Ipercorpo

LA RIUNIONE DEL VENERDÌ. Una riflessione Davide Ferri, curatore Sezione Arte

Durante questi mesi la riunione settimanale via skype (venerdì, ore 12) tra curatori e direttore di #ipercorpo –  l'incontro con Elisa, Mara, Valentina, Claudio e Davide – è stato un appuntamento fisso, un piccolo rito in tempo di quarantena.

Lo è stato, inderogabilmente, anche se non c'era niente di nuovo da dirsi, anche se nessuno di noi aveva troppa voglia di lanciarsi in previsioni e discussioni sui massimi sistemi, anche se la conversazione era segnata da divagazioni e silenzi.

Nessuno di noi ha mai sottolineato in modo troppo enfatico i dubbi, o l'eccezionalità della situazione che #ipercorpo si trova a vivere: pur identificandosi con uno spazio preciso (l'ex deposito ATR, in via di ristrutturazione), Ipercorpo ha infatti saputo adattarsi negli anni a diversi luoghi e condizioni di esistenza, e ogni cambiamento o passaggio è stato un'occasione per ridefinire la propria identità – a partire dalla parola da affiancare al nome... Evento? Festival? Come utilizzarle schivando il fastidio provocato dall'abuso che se ne fa da diverso tempo a questa parte? – e le forme di incontro tra opere e spettatori: Elisa e Davide, per esempio, lavorano già da qualche anno sulla condivisione dell'ascolto di musica riprodotta, in assenza del musicista, con un pubblico raccolto in una stanza, o in punti diversi dello spazio del #festival.

Nelle riunioni del venerdì si finiva per ribadire sempre la stessa cosa, come un chiodo fisso.

C'è un nucleo solido all'interno di #ipercorpo: l'esperienza dal vivo, l'irrinunciabile momento in cui attori e spettatori sono gli uni di fronte agli altri, e gli spettatori formano una specie di comunità temporanea, il pubblico.

E le arti visive? Le arti visive hanno invece suggerito in diversi momenti della loro storia recente la possibilità che l'opera si possa anche non vedere, o vedere distrattamente, o vedere con la coda dell'occhio.

Non basta forse una breve descrizione, una piccola frase, per esaurire attraverso la parola l'esperienza di un ready made o di molte altre opere che trafficano con l'idea di ready made duchampiano? E siamo sicuri che i lavori – che so, giusto per fare un esempio – di Maurizio Cattelan nascano per essere visti dal vivo più che chiacchierati e discussi negli spazi della comunicazione?

Eppure all'interno di #ipercorpo l'arte è sempre stata qualcosa di cui fare esperienza dal vivo, in modo, mi vien da dire, "performativo" (non sto parlando di performance, di quelle ce ne sono state pochissime nelle edizioni passate, proprio per evitare pericolose collisioni con le altre proposte del festival).

Mi riferisco al modo in cui l'arte viene fruita: le opere collocate in spazi adiacenti a quelli del teatro e della musica, con il pubblico che le incontra incidentalmente oppure perché sollecitato da una specie di passaparola spontaneo. Il curatore che aspetta che si raduni un piccolo gruppo per una visita. Il dialogo della domenica pomeriggio con gli artisti invitati, un momento sempre segnalato all'interno del programma, come uno degli spettacoli.

Voglio dire: l'attività discorsiva, il racconto, da svolgere sempre al cospetto delle opere, è diventato sempre più importante dentro Ipercorpo. È stato così nell'edizione del 2018 "Il padre", in cui le opere erano punti da cui si dipanavano i fili di storie di persone vere, di padri naturali ed elettivi, e nell'ultima edizione, "La pratica quotidiana" (2019), in cui la sezione #arte diventava luogo del fare, in evoluzione, uno spazio di confronto quotidiano tra artisti e pubblico.

E la sezione #arte del prossimo ottobre, invece, quella di "Tempo reale"?

Ci sarà modo di raccontarla  –  non qui, non adesso  –  ma quello che mi preme dire ora è che i vincoli, le restrizioni, i limiti, spero rafforzeranno, è perfino retorico dirlo, le forme di quell'esperienza dell'opera di cui ho parlato sopra.

Dunque: quattro artisti e una sola opera al giorno, una per ognuno dei giorni del #festival, e le parole attorno ad essa in presenza dell'artista, magari verso sera o poco prima della chiusura.

News correlate

gennaio 04, 2024
dicembre 11, 2023
settembre 27, 2023

In occasione dell'esposizione collettiva Glitch (8 novembre 2023 – 27 gennaio 2024), BUILDING ospita un talk tra i curatori della ...

mercoledì 13 dicembre 2023, ore 17.00, presso BUILDING La visita guidata si svolgerà in italiano In occasione dell'esposizione col...

LABS Contemporary Art è lieta di presentare Beautiful Life, personale di Claudio Verna a cura di Davide Ferri. La #mostra include ...

Ti potrebbe interessare anche

giugno 14, 2023
giugno 01, 2022
gennaio 12, 2022

Bologna, 2-4 febbraio 2024Preview 1° febbraio 2024Nel 2024 #arte Fiera compie 50 anni. È un traguardo che nessun’altra fiera d’art...

Ipercorpo :: Trattare l'aria prosegue dal 2 al 5 giugno con il secondo e ultimo weekend di programmazione.Giovedì 2 giugno la sezi...

20 gennaio - 1 maggio 2022MAMbo - Museo d'Arte di #bologna | Sala delle CiminiereVia Don Minzoni 14, BolognaPresentazione e visita...