Cookie Consent by Free Privacy Policy website Gli antichi manoscritti rubati tornano alla luce in una mostra delle Gallerie degli Uffizi
giugno 23, 2020 - Gallerie degli Uffizi

Gli antichi manoscritti rubati tornano alla luce in una mostra delle Gallerie degli Uffizi

‘Storie di pagine dipinte. Miniature recuperate dai Carabinieri’: in #mostra a Palazzo Pitti fino a ottobre quaranta codici preziosi e pergamene illustrate dai maestri del Medioevo e del Rinascimento. C’è anche il celebre ‘Ufficio dei morti’ di Papa Leone X

Un tesoro di sapere, #arte e devozione, prima rubato e poi ritrovato: sono libri antichi e preziosi come il minuscolo Ufficio dei Morti appartenuto a Papa Leone X de’ Medici, i grandissimi corali, le pergamene finemente illustrate e decorate dai alcuni dei più grandi maestri del Medioevo e del Rinascimento. La #mostra “Storie di pagine dipinte. Miniature recuperate dai Carabinieri” organizzata dalle #galleriedegliuffizi comprende circa quaranta opere, recuperate dopo il furto da questo speciale comando dell’Arma. I manoscritti e le singole pagine miniate in #mostra attraversano la grande stagione di produzione libraria dell’Italia centrale dal Duecento al Cinquecento: provengono da Castelfiorentino, Colle di Val d’Elsa, #firenze, Perugia e Pistoia, e le miniature sono opera di artisti importantissimi come il Maestro di Sant’Alessio in Bigiano, che malgrado sia ancora anonimo era a capo della bottega più attiva in Toscana nell’ultimo quarto del XIII secolo;
Pacino di Buonaguida (uno dei primi e più dotati tra i seguaci di Giotto); fino ad Attavante degli Attavanti e Gherardo e Monte di Giovanni, illustratori di libri di fama internazionale ai tempi di Lorenzo il Magnifico.

La bellezza e il pregio delle opere esposte non è la sola attrazione di questa #mostra: la sua spettacolarità sta nella storia dei furti e dei recuperi di cui è protagonista ogni volume, ogni singola pagina, ogni miniatura ritagliata. Tra queste i corali provenienti dal convento dei Minori Osservanti di San Lucchese a Poggibonsi, oggetto di ben due furti, negli anni Trenta del ‘900 e poi di nuovo nel 1982; gli oltre venti volumi dell’abbazia benedettina di Montemorcino in Umbria che, trasferiti nell’abbazia di Monte Oliveto Maggiore ad Asciano, vennero rubati nel 1975; l’Ufficio dei Morti di Leone X de’ Medici, prezioso ed elegante come si conveniva a quel papa, raffinato intellettuale. La rassegna non esclude le opere sfregiate, le pagine da cui sono state ritagliate le miniature, i fogli strappati dai codici, ed è quindi un’occasione per pensare al furto di questi manufatti non solo come a una sottrazione di un bene comune, ma come una violenza che va dritta
al cuore della nostra cultura e che attacca i testi, la nostra lingua, le pitture che la decoravano e la spiegavano.  

‘PAGINE DIPINTE’: UN LABORATORIO DI TUTELA PER GIOVANI
DIFENSORI DELL’ARTE
La realizzazione della #mostra è dovuta a storici dell’arte, specializzandi e dottorandi di Storia della Miniatura all’Università degli Studi di #firenze, sotto la guida della professoressa Sonia Chiodo, una dei massimi esperti della materia. Particolarmente in un campo complesso come lo studio dei volumi (codicologia) e delle loro decorazioni, è indispensabile che il lavoro anti crimine dei Carabinieri si avvalga di precise competenze specialistiche, come in questo caso: ogni miniatura o libro antico recuperato deve poter essere ricondotto al contesto di appartenenza, ed è in questo ambito che un drappello di giovani studiosi ha costruito l’esposizione di Palazzo Pitti. E la concretezza, l’importanza dei risultati da loro raggiunti non saranno legate soltanto all’occasione temporanea della #mostra: il loro lavoro include infatti il
censimento di tutte le mancanze in modo da mettere a disposizione della Banca Dati dei Carabinieri una messe di informazioni aggiornate, essenziali alle investigazioni in corso e a quelle future.  

VIGNETTE INTERATTIVE PER SCOPRIRE I CODICI MINIATI
Storie di pagine dipinte ha anche un particolare corredo infografico: sette disegni della nota illustratrice Vanna Vinci, resi interattivi mediante una tecnologia touch, che presentano ai visitatori, in modo chiaro e accattivante, i luoghi e i protagonisti delle storie che la #mostra ricostruisce: copisti, miniatori, religiosi e, da ultimo, i ladri e le forze dell’ordine. Le #galleriedegliuffizi – commenta il direttore Eike Schmidt - hanno all’attivo molte collaborazioni e progetti con istituti di ricerca, in Italia e in Europa. Il gruppo dell’Università di #firenze diretto da Sonia Chiodo è un esempio di applicazione pratica dello studio, in questo caso con un altissimo valore civico. Possiamo dire che si è trattato di un vero e proprio “laboratorio di tutela”, in cui i giovani studiosi e la loro valorosa professoressa hanno affiancato l’Arma dei Carabinieri, insieme ai funzionari e agli assistenti degli Uffizi, raggiungendo un risultato che non solo si traduce oggi in una #mostra bella e sofisticata, ma che durerà nel tempo. A questi ragazzi abbiamo affidato un compito delicatissimo, e loro l’hanno svolto in maniera egregia”

Il Generale di Brigata Roberto Riccardi, Comandante del Nucleo
Carabinieri per la Tutela Patrimonio Culturale:
“L’avvio di questa #mostra è carico di significati importanti. È una luce che si accende alla fine del tunnel, la bellezza che sopravvive all’orrore
e torna a rincuorarci. È la traccia di un impegno per la difesa dell’arte che niente e nessuno potrà fermare. È il segno di un’attenzione, quella
della direzione degli Uffizi, verso la quale sento di esprimere, a nome di tutti i Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale, la più profonda e affettuosa riconoscenza”.

Mostra a cura di Sonia Chiodo
Firenze, Palazzo Pitti, sala delle Nicchie, dal 24 giugno al 4 ottobre 2020
Catalogo Sillabe, 392 pagine prezzo 40 euro

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