Cookie Consent by Free Privacy Policy website Focus su: Giorgio Morandi
luglio 16, 2020 - Tornabuoni Art

Focus su: Giorgio Morandi

Credo che non ci sia nulla di più surreale e più astratto della realtà" Giorgio Morandi

L'assoluta quiete e tranquillità che le opere di #giorgiomorandi emanano è generalmente interpretata come una rappresentazione della solitudine in cui l'artista si è spesso rifugiato durante la sua lunga carriera.

In questo nuovo focus, tuttavia, cerchiamo di raccontare la vera indole di #giorgiomorandi, cioè, quella di una persona piuttosto sociale che ricercava l'isolamento solo per dipingere nella pura quiete.

"Morandi desiderava la concentrazione e il silenzio, e quindi anche la solitudine naturalmente, ma questo per lui era un punto di arrivo, era ciò che ha agognato tutta la vita. Una delle sue frasi più comuni che si trova molto spesso nelle sue lettere è: "Ho solo bisogno di quiete". Però girava, era sempre in giro per l'Italia, Roma Milano Firenze e Venezia principalmente. Conosceva un sacco di gente, non era affatto un uomo isolato, era un uomo schivo. Era nello studio che si isolava, se vogliamo usare questo termine, non nella vita quotidiana. Era un uomo molto ironico, seguiva la politica, aveva un sacco di conoscenze".
 Marilena Pasquali, Centro Studi #giorgiomorandi, Bologna, su Morandi, giugno 2020

"Sappiamo che tutto quanto riusciamo a vedere nel mondo oggettivo come esseri umani, in realtà non esiste così come lo vediamo e lo percepiamo. Per me non vi è nulla di astratto. Peraltro ritengo che non vi sia nulla di più surreale e di più astratto del reale."Giorgio Morandi
E. Roditi, Giorgio Morandi, in Dialogues on Art, Londra, 1960, pp.49-64

MORANDI E IL CINEMA

Le opere di #giorgiomorandi sono apparse diverse volte nei film degli anni '50 e '60. Un famoso lavoro dell'artista compare in "Un bacio e una pistola" diretto da Robert Aldrich nel 1955, ma sono le pellicole italiane come "La Dolce Vita" di Federico Fellini e "La Notte" di Michelangelo Antonioni a rendere veramente omaggio al maestro.

In una delle scene chiave de "La Dolce Vita", #marcellomastroianni guarda il capolavoro di Morandi e ne discute con il suo amico, interpretato dall'attore Alain Cuny, che commenta:

"Oh sì. È il pittore che amo di più. Gli oggetti sono immersi in una luce da sogno, ma sono dipinti con un distacco, con una precisione, con un rigore che li rende quasi intangibili. Si può dire che sia un'arte in cui nulla accade per caso ".

Un'altra straordinaria natura morta di Morandi appare, sempre alle spalle di #marcellomastroianni, in "La notte" di Michelangelo Antonioni, il primo film italiano a ricevere l'Orso d'oro al Festival Internazionale del #cinema di Berlino. Antonioni conosceva personalmente Morandi e ammirava molto il suo lavoro.

Oltre agli omaggi dei grandi registi italiani del dopoguerra, Morandi torna nella recente filmografia italiana in una scena del film "I am Love" (2009) di Luca Guadagnino, vincitore del premio Oscar per il film "Call me by your name".


News correlate

aprile 17, 2024
febbraio 02, 2024
ottobre 02, 2023

Dopo l’esito positivo avuto nel 2023 dalla prima edizione del Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition, il Comune di Bologna e la Citt...

Fino al 4 febbraio a Palazzo Reale Milano!Per estensione e qualità delle opere, una tra le più importanti e complete retrospettive...

Da oggi in libreria "NATURA MORTA. Una domanda a Giorgio Morandi", una nuova graphic novel contemporanea a firma di Maicol&Mir...