Cookie Consent by Free Privacy Policy website Galleria Fumagalli | Keith Sonnier - Cat Doucet Drawings | Inaugurazione 1 ottobre 2020 dalle 11 alle 20
settembre 17, 2020 - Galleria Fumagalli

Galleria Fumagalli | Keith Sonnier - Cat Doucet Drawings | Inaugurazione 1 ottobre 2020 dalle 11 alle 20

Galleria Fumagalli presenta la seconda #mostra personale dell'artista americano #keithsonnier da venerdì 2 ottobre a venerdì 18 dicembre 2020.

L'esposizione, organizzata in collaborazione con l'artista poco prima della sua scomparsa avvenuta il 18 luglio a Southampton NY, raccoglie una selezione di disegni di piccolo e grande formato della serie "Cat Doucet", realizzati a metà anni Novanta, che ben documentano il suo processo creativo.

Noto soprattutto per la sua produzione scultorea, #keithsonnier è parte di quella generazione di artisti che fin dagli anni '60 ha messo in discussione le categorie e i mezzi dell'arte tradizionale, sperimentando materiali industriali come feltro, lattice, fibre di vetro, plastica, lampadine a incandescenza, e introducendo dal 1968 il tubo al neon che piega e intreccia a formare disegni di luce nello spazio. Caratterizzati da una forte componente emotiva e da riferimenti alla cultura popolare, gli elementi della poetica di Sonnier vanno a comporre un personalissimo post-minimalismo.

L'esposizione presenta una selezione di disegni della serie "Cat Doucet" realizzati nel 1995-1996 e ispirati al leggendario sceriffo e politico Cat Doucet della Parrocchia di Saint Landry in Louisiana. Il padre di Sonnier ricorda che, per la campagna di rielezione a sceriffo del 1952, Cat Doucet attraversò tutta la contea a bordo di una station wagon con quattro altoparlanti montati sul tetto insieme a una grande figura ritagliata di un gatto nero dai tratti di cartone animato. Sonnier lo restituisce tracciando segni grafici stilizzati e sinuosi che evocano spalle e fianchi femminili (si dice che Doucet fosse un dongiovanni), e persino orecchie di gatto e cappelli da sceriffo, richiamando l'esuberante personaggio in viaggio attraverso il territorio attorno a Saint Landry, dalle paludi del bacino Atchafalaya, alle aree abitate dai nativi Okalousa, alla Parrocchia di Ouachita (come espresso dai titoli delle opere). In un gioco continuo di relazioni tra i ricordi dell'infanzia e le prime pubblicità televisive, le conformazioni vagamente antropomorfe traducono in immagine fluorescente la musica e la voce amplificata dalle casse dello sceriffo.

La serie è una delle più evocative del contesto di provenienza di Sonnier, nato a Grand Mamou in Louisiana da una famiglia di origine francese-Acadiana e cresciuto in una comunità in cui le tradizioni dei discendenti dei primi coloni francesi, mescolatesi con quelle afro-americane e dei nativi, hanno dato vita a un eccezionale ambiente culturale, linguistico e architettonico.

Keith Sonnier considera fondamentale il disegno su carta per ottenere una simulazione reale dell'opera, in particolare nell'elaborazione delle sue sculture di luce. Utilizzando matite, grafite ed evidenziatori, raffigura forme giocose e sensuali in grado di trasmettere al foglio la luce e il colore che il neon irradia nello spazio. Inoltre, attraverso lo studio su carta, l'artista restituisce il proprio interesse verso materiali e tecniche che offrono un'esperienza plurisensoriale dell'opera. I disegni di grande formato "Quachita", "Okalousa" e "Atchafalaya", infatti, sono realizzati con la tecnica della floccatura che conferisce al tratto colorato un effetto velluto e, quindi, una qualità tattile immediata.

Biografia

Keith Sonnier (Mamou, Louisiana, 1941 – Southampton, New York, 2020) è stato pioniere del minimalismo, del post-minimalismo, della performing art, nonché scultore di luce e videomaker. Nato in una famiglia d'origine francese-Acadiana e abituato a parlare il patois locale, a vent'anni parte per Parigi dove inizia a dipingere. Nel 1963 consegue la laurea alla University of Southwestern Louisiana, Lafayette, e nel 1966 un Master of Fine Arts alla Rutgers University. #keithsonnier ha radicalmente reinventato la scultura nei tardi anni '60, assieme ai contemporanei Eva Hesse, Barry Le Va, Bruce Nauman, Richard Serra, Joel Shapiro, Richard Tuttle e Jackie Windsor (sua moglie). Dopo i primi lavori realizzati con materiali non tradizionali e di recupero, Sonnier introduce la luce a incandescenza e dal 1968 il neon. Lavora in serie, continuandole nel corso degli anni e declinandole anche in interventi architettonici monumentali. È il caso, ad esempio, della nota serie "Ba-O-Ba" da cui trae l'installazione temporanea per l'esterno della Neue Nationalgalerie di Mies van der Rohe a Berlino nel 2002. Più di 130 mostre personali sono state dedicate all'artista, tra le più recenti in istituzioni: "Keith Sonnier: Catching the light: sending and receiving" al Kunstmuseum St. Gallen (2019); "Keith Sonnier. Until Today" al Parrish Art Museum a Water Mill, New York (2018) e trasferita al New Orleans Museum of Art (2019); "Keith Sonnier: Dis-Play II" al DIA/Dan Flavin Institute a Bridgehampton (2018); "Keith Sonnier: Light Works, 1968–70" alla Whitechapel Gallery di Londra (2016); "Keith Sonnier: Early Neon" alla Hall Art Foundation's Galleries in Reading, Vermont (2015); "Keith Sonnier: Light Works" al MAMAC di Nizza. Sonnier ha partecipato a più di 360 mostre collettive durante la carriera, incluse: "When Attitudes Become Form", Kunsthalle Bern (1969); "Anti-Illusion: Procedures/Materials", The Whitney Museum of American Art, New York (1969); "Information", MoMA, New York (1970); Documenta 5, Kassel (1972); Biennale di Venezia (1972, 1982); "Whitney Museum of American Art's 1970 Annual Exhibition: Contemporary American Sculpture", Biennial Exhibitions (1973, 1977). Da febbraio 2018, è rappresentato in Italia da #galleriafumagalli di #milano che gli dedica la prima personale "Light Works, 1968 to 2017" nello stesso anno.

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