Cookie Consent by Free Privacy Policy website LIMINALITÀ betwixt and between | Inaugurazione 17 ottobre 2020, ore 18.30 | Casa della Musica di Cervignano del Friuli
ottobre 14, 2020 - Marina Bastianello Gallery

LIMINALITÀ betwixt and between | Inaugurazione 17 ottobre 2020, ore 18.30 | Casa della Musica di Cervignano del Friuli

Con la #mostra Betwixt and Between, che si inaugura il 17 ottobre alla Casa della Musica di #cervignanodelfriuli, arriva al cuore della sua programmazione la rassegna di #arte contemporanea LIMINALITÀ - betwixt and between curata da #evacomuzzi e #oriettamasin.
La #mostra rappresenta, fin dalla prima edizione nel 2004, lo spazio privilegiato dedicato al confronto, alla ricerca e sperimentazione. Anche quest’anno le opere di artisti affermati o di più lunga esperienza dialogheranno con la ricerca delle nuove generazioni in un percorso tra video, pittura, scultura e installazioni che intende analizzare la contemporaneità attraverso i mutamenti socioculturali e i rituali di passaggio.

In #mostra i lavori di artisti provenienti dalla nostra Regione, quali #matteoattruia, Antonio Bardino, Elisabetta Calligaro, Fabio Cipolla, Gianni Pasotti, Alfredo Pecile e Tommaso Sandri; la milanese, residente in Francia, Maria Angela Capossela; la kosovara #barbaraprenka residente a Venezia e lo sloveno Enej Gala residente a Nova Gorica.
Vi sarà una particolare attenzione rivolta allo scenario artistico internazionale. Dopo la #mostra di video d’arte italiana in Finlandia, che ha inaugurato nel mese di giugno questa edizione, prosegue infatti la collaborazione con la Galleria Myymälä2 di Helsinki, che con il supporto di Arts Promotion Centre Finland, propone, in Casa della Musica, Becoming a target, una selezione di video di artisti finlandesi quali Roi Vaara e Hannaleena Heiska e di altri residenti a Helsinki ma provenienti dagli Stati Uniti d’America (Heather Warren-Crow), Regno Unito (Oliver Whitehead), Germania (Carolin Koss), Iraq (Adel Abidin) e Zimbabwe (Miriro Mwandiambira).
Anche in questa edizione la rassegna si impegna a costruire una piattaforma solidale di spazi d'arte che collaborano per scambiarsi creativi e, attraverso essi, promuovere la scena artistica più attuale.

Durante l’inaugurazione saranno due le performance relazionali con il coinvolgimento del pubblico (nel rispetto delle normative anti-covid 19): Linea di confine di Fabio Cipolla e Prove di un passaggio collettivo di Tommaso Sandri.

La rassegna è promossa e organizzata dal Circolo ARCI Cervignano, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di #cervignanodelfriuli, Cassa Rurale FVG, Associazione Onde Mediterranee, con il patrocinio di Turismo FVG e realizzata in partenariato con numerosi enti pubblici e privati anche internazionali.

CONCEPT

Mutuato da Arnold Van Gennep (antropologo francese, 1873 – 1957) e sviluppato nella Teoria della performance dall’antropologo Victor Turner (1920 – 1983), il termine liminalità indica una zona di margine e di confine, anticamera del passaggio a nuove aggregazioni sociali e culturali. Si tratta di una parentesi esistenziale contraddistinta da una serie di caratteristiche, per esempio l’intensità emotiva vissuta da una collettività, che Émile Durkheim (sociologo francese, 1858 - 1917) attribuiva all’azione rituale. Il concetto di liminalità, infatti, è centrale per cogliere l’importanza dei processi rituali e delle loro trasformazioni. Per le società arcaiche il rituale è quel tipo di performance 'efficace' e obbligatoria che serve per rinsaldare i vincoli dell’appartenenza comunitaria. Nei riti di passaggio, ad esempio dallo status di bambino a quello di adulto, studiati da Van Gennep - cui lo stesso Turner rimanda - la condizione della liminalità riguarda la fase in cui non si appartiene più alla struttura già acquisita ma non si fa ancora parte di quella da raggiungere e dove gli 'iniziandi', una volta superata la soglia, si ritroveranno fatalmente trasformati. Secondo Turner all’interno di queste fasi di transizione e mutamento vengono ideate nuove modalità culturali per affrontare e comprendere questo stato di 'crisi'. Nelle società in cui viviamo, l’autoanalisi, la riflessione critica sul nostro comportamento e le modalità con cui si tenta di dare una risposta alla crisi, trovano una collocazione nella sfera delle arti. In sostanza, quello che fanno i membri di una tribù quando fabbricano maschere, ammucchiano simboli rituali, si travestono da mostri o fanno la parodia della realtà nei miti e nelle leggende popolari, è esattamente ripetuto nelle nostre società industriali attraverso vari generi quali il teatro, la poesia, la scrittura, la danza, il cinema, la musica e le arti figurative. Ma se la fase liminale di una società tribale è simbolicamente semplice, così non è nella nostra cultura dove invece i fattori si moltiplicano. La cultura di massa, ma anche la così detta alta cultura e d’avanguardia, lasciano infatti ampio spazio a scrittori, poeti, artisti, compositori, musicisti, attori e in generale ai 'produttori' di cultura, per creare non soltanto svariate forme espressive, a volte bizzarre, ma anche modelli che contengono una severa riflessone critica della società.

Quando nell’agosto del 2019 abbiamo iniziato a tracciare le prime linee di questa nuova edizione non potevamo immaginare di ritrovarci a vivere pienamente dentro a quello spazio liminale del quale stavamo delimitando i margini per il nostro progetto. Con la pandemia da COVID-19, infatti, da febbraio 2020 ad oggi, siamo costretti a muoverci in una specie di parentesi esistenziale che ci ha resi increduli, frastornati e impauriti. Ed è proprio il termine liminalità a indicare con precisione lo spazio sospeso che stiamo vivendo oggi, un tempo che però sappiamo essere di transizione tra ciò che era (prima della pandemia) e ciò che sarà. È in questo spazio incerto che si muove l’intera rassegna e la mostra Betwixt and Between. (E.C. - O.M)

L’inaugurazione è a INGRESSO LIBERO ma con PRENOTAZIONE.