Cookie Consent by Free Privacy Policy website FONDAZIONE ARNALDO POMODORO | Visite guidate OPEN STUDIO - Il teatro scolpito | dal 25 ottobre 2020
ottobre 15, 2020 - Fondazione Arnaldo Pomodoro

FONDAZIONE ARNALDO POMODORO | Visite guidate OPEN STUDIO - Il teatro scolpito | dal 25 ottobre 2020

“Il #teatro mi dà un senso di libertà creativa:

mi sembra, in un certo senso,

di poter materializzare la visionarietà”.

(Arnaldo Pomodoro)

Milano, 15 ottobre 2020. A partire dal 25 ottobre 2020 la Fondazione inaugura le visite guidate Open Studio negli spazi recentemente rinnovati dello Studio e dell'Archivio di Arnaldo Pomodoro, con un focus dedicato al rapporto dell’artista con il mondo del teatro: maquettes, figurini, un costume originale, tavole progettuali, fotografie di scena raccontano ai visitatori un altro ambito di attività poco noto dell'artista, oltre alla più classica attività scultorea. "L'esperienza teatrale mi ha aperto nuovi orizzonti – scrive Arnaldo Pomodoro, a proposito del suo impegno con il lavoro teatrale – e mi ha stimolato a sperimentare anche nel campo della #scultura, perché il #teatro mi dà un senso di libertà creativa: mi sembra, in un certo senso, di poter materializzare la visionarietà. In alcuni progetti per la scena, soprattutto nel caso di testi classici, ho realizzato grandi macchine spettacolari da cui poi ho tratto vere e proprie sculture. In altri casi ho preso lo spunto da progetti di sculture non realizzate".

Il programma culturale della Fondazione si arricchisce così di un nuovo percorso didattico, in aggiunta a quelli già attivi presso il Labirinto di Via Solari 35, la Fonderia De Andreis di Rozzano, il centro di #milano con il tour Pomodoroincittà, nonché lo stesso Studio Arnaldo Pomodoro, dove ogni mese si svolge un ricco programma di workshop incentrati sulle tecniche della #scultura

Questa iniziativa segna un nuovo passo nel progetto globale di conservazione, valorizzazione e promozione dell'Archivio e dei suoi contenuti, avviato con la pubblicazione on-going del Catalogue Raisonné dell'artista e promosso dalla Fondazione con l'obiettivo di favorire una sempre più ampia conoscenza dell'opera di #arnaldopomodoro e una piena accessibilità al pubblico del proprio patrimonio materiale e immateriale. 

Alla valorizzazione dell'Archivio si affianca poi quella della Collezione, attraverso una serie di iniziative diffuse sul territorio organizzate in collaborazione con la Fondazione, a cominciare dal comodato d’uso triennale del monumentale Obelisco per Cleopatra, collocato per i prossimi tre anni nel piazzale antistante al Castello Campori di Soliera (MO).

Per presentare al meglio l'opera - progettata nel 1989 in riferimento alla messinscena de La passione di Cleopatra di Shawqi sui ruderi di Gibellina - il 17 ottobre 2020 inaugura al Castello la mostra Arnaldo Pomodoro. {sur}face, a cura di Lorenzo Respi. L'esposizione - accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo dedicato alla genesi e all'attuale collocazione dell'Obelisco - racconta l'esperienza teatrale di Pomodoro, che ha sempre rappresentato per l'artista un momento di ricerca sperimentale e di grande libertà creativa, attraverso i costumi di scena originali, i disegni preparatori e i bozzetti scenografici della Cleopatra, oltre alle fotografie e ai video dello spettacolo, passando per l’Obelisco e le sculture degli anni Duemila, sino al bozzetto in bronzo dell’opera ambientale Ingresso nel labirinto (1995-2011), presentato per la prima volta a Soliera. 

Un altro aspetto poco noto dell'attività di Pomodoro, quello della produzione grafica, sarà invece al centro della mostra in programma per novembre alla Galleria d'Arte Contemporanea "Vero Stoppioni" di Santa Sofia (FC), a cura di Renato Barilli, che fa seguito alla recente inaugurazione del comodato d'uso quinquennale di un'altra opera monumentale, Cono tronco (1972), da poco collocata sul lungofiume del Bidente nel Parco di Sculture all'aperto di Santa Sofia

Sono inoltre in via di definizione due importanti comodati di opere di Arnaldo Pomodoro: quello al Museo del Novecento di Milano, nell'ambito del nuovo ordinamento della sezione dagli anni Venti agli anni Cinquanta della collezione permanente del Museo, e quello presso gli Horti dell'Almo Collegio Borromeo di Pavia, che sarà aperto al pubblico come oasi naturalistica e spazio d'arte contemporanea a cielo aperto. 

L’ARCHIVIO di ARNALDO POMODORO 

L'Archivio di #arnaldopomodoro nasce negli anni Cinquanta, quando l'artista comincia a raccogliere ritagli stampa e fotografie con lo scopo di documentare passo dopo passo il proprio lavoro. Con il passare degli anni i materiali si fanno sempre più diversificati: alle fotografie (scattate da fotografi del calibro di Ugo Mulas, Paolo Monti, Mario Dondero...) e ai ritagli stampa si aggiungono ben presto cataloghi, riviste e pubblicazioni varie, le pratiche relative alla commissione di opere e all'organizzazione di mostre, i carteggi con gli amici artisti, i critici e le istituzioni, ma anche manifesti, cartoline, pellicole cinematografiche e maquettes. Un insieme multiforme di documenti, immagini e oggetti sottoposto a un costante lavoro di controllo e aggiornamento, grazie al quale l'Archivio si arricchisce quotidianamente di nuove informazioni e materiali relativi al lavoro e alla vita di #arnaldopomodoro.

Affidato alla gestione della Fondazione nel giugno 2018, l'Archivio è destinato a diventare parte del suo patrimonio istituzionale, e come tale a diventare oggetto e strumento dei suoi scopi statutari: garantire e diffondere la corretta informazione relativa a tutte le opere di #arnaldopomodoro, sia a fini conoscitivi che formativi. Strumento di supporto fondamentale per la produzione di mostre, pubblicazioni e altre iniziative culturali, l'Archivio è inoltre l'elemento determinante nella realizzazione e nell'incremento del Catalogue Raisonné online dell'artista. 

Negli anni, la raccolta e la produzione di materiali tipologicamente sempre più diversificati hanno portato alla formazione di nuclei documentari la cui configurazione e dislocazione rispondevano, fino all'inizio dei lavori di risistemazione e riallestimento, alle esigenze di lavoro dello Studio dell'artista. Con il passaggio di gestione dallo Studio alla Fondazione, cambia anche la funzione dell'Archivio, che da strumento di lavoro professionale diventa deposito della memoria dell'artista e della sua vita. Di conseguenza si sono adeguati anche l'ordinamento dei materiali e i locali che li ospitano, ripensati e adattati sotto l'attenta e partecipe supervisione dell'artista. 

L'Archivio ha uno sviluppo di circa 60 metri lineari ed è suddiviso in 7 grandi sub-fondi: Fotografico, Bibliografico, Audiovisivi, Progetti, Carteggi, Documenti e Materiali diversi.

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