Cookie Consent by Free Privacy Policy website Casa dei Saperi DELL'OSPITALITA': LE DIMORE CHE SIAMO
dicembre 02, 2020 - Fondazione Adolfo Pini

Casa dei Saperi DELL'OSPITALITA': LE DIMORE CHE SIAMO

Appuntamento conclusivo del biennio dedicato alle Nuove Utopie 

Venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 dicembre 2020

Cinque incontri gratuiti in live #streaming sul canale Facebook della Fondazione vedranno i curatori della Casa dei Saperi in dialogo con l'artista Laura Cionci, il filosofo Emanuele Coccia, il performer #leonardodelogu, la scrittrice Veronica Raimo e il filosofo Davide Sisto sulle possibilità dell'ospitalità

www.fondazionepini.net 

Milano, 2 dicembre 2020. L’arte può essere uno strumento per re-immaginare  un territorio? Quali sono i vincoli e le libertà poste dall’ospitalità? Sappiamo ospitare il nostro corpo ed esserne ospitati? Cosa ha cambiato la  rivoluzione digitale del nostro modo di ricordare? La nostra casa può ospitare  metamorfosi esistenziali? 

Venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 dicembre la Casa dei Saperi – progetto culturale della Fondazione Adolfo Pini – presenta Dell’ospitalità: 

le dimore che siamo, una tre giorni di appuntamenti in live #streaming sul  tema dell’ospitalità, con cui si conclude il biennio di lavori dedicato alle Nuove Utopie

Cinque incontri gratuiti, in diretta sul canale Facebook della Fondazione  Pini per approfondire i temi dello spazio domestico, della creazione di uno  spazio di intimità, della relazione tra gli spazi e le persone: questioni  divenute cruciali per tutti noi negli ultimi mesi, durante i quali abbiamo  dovuto ripensare le nostre vite all’interno del perimetro circoscritto dalle  limitazioni imposte alla vita sociale. 

L’ospite non è “solo colui che accogliamo nel nostro ethos: siamo anche noi  ospiti, anche noi accolti nel mondo”, scrive il filosofo Lucio Saviani, già  relatore nel 2020 della Casa dei Saperi. Nell’ospite si fondono l’hospes e  l’hostis latini, dove chi accoglie è anche accolto, dove l’ospite è portatore di  un dono ma anche di un’estraneità da accettare nella sua distanza. Con  Dell’ospitalità: le dimore che siamo si affronta la circolarità di queste  relazioni attraverso i contributi di cinque interpreti del contemporaneo che  si interrogano su forme diverse dell’ospitalità e dell’abitare insieme:  forme concrete, creative, metaforiche. Questi ospitare, da possibilità utopica,  oggi sono necessità. 

Leonardo Delogu, performer e regista, in dialogo con Alessia Zabatino risponderà alla domanda: dove l’arte può fare casa? La scrittrice Veronica  Raimo converserà con Elisa Gianni su come fuggire dalla realtà inospitale,  mentre l’artista e scrittrice Laura Cionci si confronterà con Valeria Cantoni Mamiani su quale corpo ospitiamo e il filosofo Davide Sisto parlerà con Cristina Travanini di come cambiano memoria e oblio nello spazio digitale.  Concluderà la tre giorni il filosofo Emanuele Coccia, che si interrogherà con  Sonia D’Alto su quali metamorfosi abitare. Le loro riflessioni abiteranno gli

spazi digitali della Fondazione Pini con lo stesso approccio basato sullo scambio e sul dialogo extra accademico che da sempre contraddistingue il  programma della Fondazione e tutte le sue attività. 

La Casa dei Saperi si conferma – anche in digitale – uno spazio egualitario  di riflessione che offre al pubblico un programma di qualità, fatto di sguardi  trasversali, aperti al nuovo e al cambiamento. Ideata nel 2018, avviata nel  febbraio 2019 e diretta da Valeria Cantoni Mamiani con un team curatoriale  under 35 composto da Sonia D’Alto, Elisa Gianni, Itamar Gov, Cristina  Travanini e #alessiazabatino team selezionato dalla Fondazione  attraverso un’open call internazionale – la Casa dei Saperi ha dedicato il  primo biennio di attività alle Nuove Utopie: un laboratorio aperto di 

confronto, dialogo e contaminazione su temi centrali del dibattito  contemporaneo, il cui filo conduttore, grazie al coinvolgimento di giovani  professionisti di diversi ambiti, è la capacità di scambio e di confronto tra  le arti e le discipline del pensiero. 

SCHEDA EVENTO 

Dell’ospitalità: le dimore che siamo 

venerdì 11, sabato 12, domenica 13 dicembre 2020  

live #streaming sulla pagina Facebook @FondazionePini  partecipazione gratuita  

venerdì 11 dicembre 2020 

18:30 – 19:30 Leonardo Delogu (performer e formatore) in dialogo con  Alessia Zabatino (curatrice della Casa dei Saperi) 

sabato 12 dicembre 2020

16:30 – 17:30 Veronica Raimo (scrittrice) in dialogo con Elisa Gianni  (curatrice della Casa dei Saperi) 

18:30 – 20:30 Laura Cionci (artista e scrittrice) in dialogo con Valeria Cantoni Mamiani (ideatrice della Casa dei Saperi) 

domenica 13 dicembre 2020 

10:30 – 11:30 Davide Sisto (filosofo) in dialogo con Cristina Travanini  (curatrice della Casa dei Saperi) 

12:30 – 13:30 Emanuele Coccia (filosofo) in dialogo con Sonia D’Alto  (curatrice della Casa dei Saperi) 

PROGRAMMA 

Venerdì 11 dicembre 2020 

Ore 18:30 

DOVE L’ARTE PUÒ FARE CASA? 

CON #leonardodelogu. Modera Alessia Zabatino 

L’arte può essere uno strumento per re-immaginare un territorio? Nei luoghi  che appaiono destinati all’abbandono, la convivenza temporanea tra artisti e  abitanti può attivare processi di cambiamento? 

A partire dal lavoro di Leonardo e del collettivo DOM nelle aree terremotate  del Centro Italia e nelle periferie romane, durante l’incontro si cercherà di  capire come la pratica artistica possa far fare esperienza di nuove relazioni  tra gli spazi e le persone e dunque di nuovi modi di abitare per un diverso  presente. 

Leonardo Delogu è un performer e regista italiano, fondatore del collettivo  DOM - che da tempo si interroga sul rapporto tra corpo, movimento e 

paesaggio. Le sue produzioni si svolgono in luoghi deserti, paesaggi naturali  e angoli dimenticati alla periferia delle città. Le sue performance sono  invariabilmente anche vere esperienze, e richiedono fiducia, dedizione e  tempo da parte del pubblico: uno spettacolo su una delle spiagge più  inquinate d'Europa, per esempio, che dura fino a notte fonda, una camminata  di quattro ore in un piccolo gruppo seguendo un uomo o grandi  accampamenti di artist* nello spazio pubblico, fino alla creazione di giardini  e di rituali per paesaggi in trasformazione. Indaga con tenacia "lo spazio  mobile" tra nomadismo e stanzialità cercando di aprire domande sul nostro  modo di abitare il mondo. 

Sabato 12 dicembre 2020 

Ore 16:30 

COME FUGGIRE DALLA REALTÀ INOSPITALE?  

CON VERONICA RAIMO. Modera Elisa Gianni 

Il rapporto tra ospitalità e letteratura è antico quanto la letteratura stessa. Lo  straniero, la sua attesa e la sua accoglienza sono tematici da sempre centrali.  Con la scrittrice, sceneggiatrice e traduttrice Veronica Raimo si parlerà dei  vincoli e delle libertà dell’ospitalità, a partire dal suo romanzo Miden; della  possibilità della scrittura e della traduzione di aprirci all’altro e ospitarlo; e  delle tendenze letterarie che oggi forniscono una via di fuga da una realtà  sempre più inospitale. 

Veronica Raimo, scrittrice e traduttrice. Ha sceneggiato il film Bella  addormentata di Marco Bellocchio. Collabora con diverse testate  occupandosi di letteratura, musica e cinema. Ha tradotto, tra gli altri: Ray 

Bradbury, Francis Scott Fitzgerald e Octavia E. Butler. Ha pubblicato tre  romanzi e il suo ultimo libro è una raccolta di poesie, Le bambinacce, scritto  con Marco Rossari, edito da Feltrinelli. 

Ore 18:30 

QUALE CORPO OSPITIAMO?  

CON LAURA CIONCI. Modera Valeria Cantoni Mamiani 

Sappiamo ospitare il nostro corpo ed esserne ospitati? Quando si è malati  diventa evidente ciò che nella quotidiana “normalità” della salute è invisibile.  E poiché l’arte rende visibile l’invisibile, proprio come fa la malattia, il dialogo  parte con l'esperienza che Laura Cionci ha narrato nel suo libro “Stato di  grazia”, divenuto poi "progetto artistico contenitore". Con Laura Cionci la  Fondazione Pini esplora, dal punto di vista filosofico e artistico, l’esperienza  della trasformazione dell’essere materiale, fisico e di quello sottile, nella  mente e nelle emozioni, a differenza del suo percorso quotidiano dove di  solito il corpo viene dato per scontato. L’incontro offre al pubblico anche  un’esperienza sperimentale, un’incursione nella memoria più inconscia del  corpo di ognuno per incontrare il proprio animale guida, che rappresenta  quei poteri di ogni essere umano utilizzati per migliorarsi e proteggersi nel  processo di crescita e trasformazione, soprattutto durante il momento della  guarigione, qualunque essa sia. 

Laura Cionci è un’artista e performer. La sua ricerca coltiva pratiche  relazionali per lo sviluppo di processi creativi volti a riarticolare le potenzialità  energetiche umane in relazione alla biodiversità e al territorio. Il suo lavoro è  stato presentato in State of Grace, Darebin Art Centre, Melbourne (2020);  Vi.Vedo/Viu.Vos, Museu de #arte Contemporânea de Campinas, Saõ Paulo  (2019); BienNolo, Milano (2019); 101, the beginning of infinity, MIM, Museum 

of Innocence, Mildura (2019); Paisaje Privado, Museo Casa de la Memoria,  Medellín (2018); Una Mirada al Bosque Vertical, Museo de Arquitectura  Leopoldo Rother, Universidad Nacional, Bogotà (2018); Fremantle Biennale  (2017), Australia; Bienal de #arte Público, Cali (2016); Teatrum Botanicum,  Parco #arte Vivente, Torino (2016); Proyecto H, Museo del Carnaval e Teatro de  Verano, Montevideo (2014); Carnevalma, Centro Cultural Borges, Buenos Aires  (2013). Il suo primo libro, Stato di Grazia, è stato pubblicato nel 2020 da  postmedia books. 

Domenica 13 dicembre 2020 

Ore 10:30 

COME CAMBIANO MEMORIA E OBLIO NELLO SPAZIO DIGITALE? CON DAVIDE SISTO. Modera Cristina Travanini 

Se un tempo era lo spazio domestico a custodire al suo interno il passato e  le memorie private di una persona, è ora alla tecnologia digitale che  affidiamo ricordi sotto forma di messaggi, immagini, registrazioni audio e  video. Con il filosofo Davide Sisto si parlerà di come la rivoluzione digitale  sovverta le regole alla base del nostro modo di ricordare e di dimenticare.  Nascono e crescono depositi virtuali dove superfluo ed essenziale si  sovrappongono in un accumularsi di dati condivisi, difficilmente cancellabili,  infinitamente riproducibili. 

Davide Sisto, filosofo. È docente di Antropologia Filosofica, Culture Cyborg e  Realtà Aumentata presso l'Università di Torino. Si occupa da molti anni di  tanatologia in relazione alla medicina, alla cultura digitale e al postumano. È  autore delle monografie Ricordati di me. La rivoluzione digitale tra memoria e 

oblio (Bollati Boringhieri 2020, di prossima traduzione in inglese presso Polity  Press) e La morte si fa social. Immortalità, memoria e lutto nell'epoca della  cultura digitale (Bollati Boringhieri 2018, tradotto in inglese con il titolo Online  Afterlives. Immortality, Memory, and Grief in Digital Culture, MIT Press 2020). 

Ore 12:30 

QUALI METAMORFOSI ABITARE?  

CON EMANUELE COCCIA. Modera Sonia D’Alto 

A partire dai suoi articoli su Domus, Che Fare e anche su giornali di moda,  Coccia allarga la questione della metafisica delle piante e della metamorfosi  allo spazio domestico. Insinua l’idea di concepire una nuova dimensione  esistenziale della casa: casa è lo spazio in cui tutti gli oggetti esistono come  soggetti. La casa esiste solo dove c’è cura per qualcosa e qualcuno. In  occasione dell’incontro, Coccia riflette sullo spazio domestico come un  laboratorio per sperimentare metamorfosi esistenziali e ospitare nuove  possibilità relazionali. 

Emanuele Coccia è un filosofo italiano. Specialista di filosofia medievale e di  Averroè, insegna all’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS,  Parigi) dal 2011. I suoi libri si confrontano con il nostro rapporto con la realtà:  La vita sensibile (Il Mulino, 2011), Il bene nelle cose (Il Mulino, 2014),  sull’estetica della pubblicità. Ha pubblicato nel 2016 La vie des plantes. Une  métaphysique du mélange, presso Payot et Rivages (La vita delle piante. Una  metafisica della mescolanza, Il Mulino, 2017).