Cookie Consent by Free Privacy Policy website “Sguardi incrociati su 100 anni di Joseph Beuys” L’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in collaborazione con l'Accademia Tedesca Villa Massimo
aprile 19, 2021 - Exibart

“Sguardi incrociati su 100 anni di Joseph Beuys” L’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in collaborazione con l'Accademia Tedesca Villa Massimo

Evento digitale
In streaming
22 aprile 2021, ore 18:00-19:30
su https://facebook.com/AmbasciataGermaniaRoma/live/.
e sul sito dell'Ambasciata  Bit.ly/100anniBeuys
In italiano, tedesco e versione originale

Per informazioni: pr-s1-dip@rom.diplo.de

L'evento digitale è il primo appuntamento in Italia per celebrare il centenario della nascita di Joseph Beuys.

Con la partecipazione di:

  • Tabea Rößner, Membro del Bundestag, 
  • Rossella Muroni, Membro della Camera dei Deputati, 
  • Gustav Düsing, Architetto, 
  • Leone Contini, Artista. 

L'evento sarà aperto dalla Direttrice di Villa Massimo, Julia Draganović,
moderato da Niklas Maak, Professore ospite all’Accademia di Belle Arti Städelschule, e avrà le conclusioni dell'Ambasciatore Tedesco, Viktor Elbling.

Joseph Beuys era disegnatore, scultore, autore di performance e installazioni, insegnante, politico, attivista. Insieme a Marcel Duchamp, John Cage e Andy Warhol si annovera tra i più importanti artisti del XX secolo. Cambiò radicalmente l'essenza, la materialità, il linguaggio, la percezione dei limiti e dei compiti dell'arte. Nella sua opera, concepita come universale, Beuys si occupava di umanesimo, filosofia sociale e antropologia. Le esperienze maturate da soldato durante la guerra influenzarono fortemente l'evoluzione delle sue opere che miravano a una radicale democratizzazione della società. Nel 1964 pose fine alla separazione tra biografia e opera artistica: da allora considerò la sua stessa vita come materia da plasmare. Questo modello fu il punto di partenza della sua teoria plastica che, nel 1982, culminò nel contributo sociale-ecologico "7000 querce" alla documenta di Kassel. La sua influenza è tuttora percepibile in ambienti artistici e politici.

L'artista fu molto legato all'Italia: il Padiglione tedesco della Biennale di Venezia, Bolognano, Perugia, Napoli, Foggia, Gibellina, ed infine Napoli e Capri, dove soggiornò poco prima di morire e curò la sua ultima installazione.