Cookie Consent by Free Privacy Policy website RE-COLLECTING | Contenere lo spazio
maggio 06, 2021 - Mambo

RE-COLLECTING | Contenere lo spazio

Opere di: Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Gianfranco Pardi, Athanasius Kircher, Franchino Gaffurio, Johann Sebastian Bach, Ferdinando Galli Bibiena, Pelagio Palagi

a cura di Sabrina Samorì
Promosso da Istituzione Bologna Musei | #mambo | Collezioni Comunali d'Arte | #museo della Musica
Nell’ambito di ART CITY Bologna 2021

MAMbo – #museo d’Arte Moderna di Bologna Project Room
Fino al 13 giugno 2021

Bologna, 5 maggio 2021 – Prosegue con il secondo appuntamento, dedicato alla collezione per- manente del MAMbo – #museo d'Arte Moderna di Bologna, RE-COLLECTING, ciclo di focus espo- sitivi che approfondiscono temi legati alle collezioni permanenti di #mambo e del #museo Morandi, indagandone aspetti particolari e valorizzandone opere solitamente non visibili, o non più espo- ste da tempo.

RE-COLLECTING, ideato da Lorenzo Balbi, si avvale della curatela dello staff dei due musei, sottoponendo le collezioni museali a uno sforzo interpretativo dal quale far scaturire prospetti- ve inusuali, che possano rinnovare la relazione tra l’opera e il visitatore proponendo nuovi per- corsi espositivi e di senso.

L’intento è di rendere dinamiche e in continuo rinnovamento le raccolte permanenti, anche col- laborando con altre aree dell'Istituzione Bologna Musei, e invogliando i visitatori che già le co- noscono a tornare, per rileggerle attraverso nuovi contenuti.

Contenere lo spazio, a cura di Sabrina Samorì, è una narrazione tridimensionale costruita at- torno ai concetti di spazio vuoto e spazio pieno, spazio intimo e spazio pubblico.
In un gioco continuo di specchi, rimandi e confronti tra le opere della collezione permanente
MAMbo, delle Collezioni Comunali d’Arte e del Museo internazionale e biblioteca della musi- ca, e attraverso il loro intreccio relazionale, si è voluto dare spazio a differenti piani di lettura per generare riflessioni.

Se da un lato il focus espositivo indaga lo spazio che ognuno di noi occupa nella quotidianità - come vuoto tra i corpi, ma anche come luogo dove i corpi possono esistere - dall’altro il termi- ne “contenere” ha un forte rimando sia all’attuale concetto di contenimento (sociale e cultura- le) sia a quello di contenitore (casa, #museo, supporto dell’opera).

La #mostra è concepita come un album della memoria che mette insieme opere e pensieri, al fine di ricostruire visivamente la storia attuale: quella che stiamo vivendo e che ha profonda- mente segnato il nostro modo di vivere lo spazio, il tempo e le relazioni.

Il percorso espositivo si apre con l’opera Città immaginaria al buio di Enzo Cucchi, trattata come una sorta di manifesto dei lunghi mesi di lockdown durante i quali strade, piazze e locali erano deserti: solo le luci serali delle abitazioni ci riportavano alla presenza umana. L’opera di Cucchi, seppur nata con intenzioni completamente diverse, può ricordare quelle lunghe giorna- te in cui lo spazio e il tempo erano contenuti nelle abitazioni e gli spazi, che normalmente bru- licavano di vita, rimanevano immobili. La grande tela, completamente ricoperta da catrame nero, lascia intravedere la luce grazie a piccoli fori sulla superficie che ricreano lo skyline citta- dino notturno, dove la vita è resa dalle luci delle abitazioni. Le città svuotate dalla presenza umana hanno rivelato la loro bellezza architettonica diventando luoghi e spazi immaginari, an- ziché vissuti.

È in questa condizione sospesa che si instaura il primo rapporto tra le opere esposte. La Pro- spettiva con scena di convito, di Ferdinando Galli Bibiena, rappresenta una porzione di palazzo in cui la possanza e monumentalità dell’architettura e la ricchezza delle sue decorazioni rele- gano le figure umane, colte in momenti pubblici di socialità, al ruolo di comparse. La monu- mentalità dell’edificio si dilata ulteriormente grazie allo sviluppo diagonale del pontile che pe- netra in uno spazio vuoto. In opposizione, il rigore formale di Diagonali: la grande architettura di Gianfranco Pardi - la cui ricerca si basa sullo studio dello spazio in rapporto all’astrazione e alla costruzione - stabilisce un luogo fisico e percorribile, che rompe la continuità spaziale con le intersezioni tridimensionali di piani diagonali. Entrambe le opere definiscono e ricostruiscono uno spazio architettonico che mette in gioco lo spazio definito e quello immaginario espanden- do le possibili chiavi di lettura.

Pensare allo spazio, così come al suo possibile contenimento, vuol dire pensarlo nella sua mol- teplicità e complessità di luogo inteso come la posizione che un corpo ha rispetto agli altri, ma allo stesso tempo anche come contenente di tutte le cose. A tal proposito, la moltitudine dei volti fluttuanti nell’opera Teste di Mimmo Paladino si contrappone ai volti ritratti da Pelagio Palagi. La ripetizione del gesto e del soggetto, che rende massiva la grande tela di Paladino, #mostra una condizione collettiva che si oppone all’intimità domestica della famiglia Insom nell’opera di Palagi. La neutralità, nella parte inferiore della tela di Palagi, racchiude i volti della famiglia tra due spazi vuoti per enfatizzare lo stretto legame tra la madre e i figli, ma an- che per sottolineare l’autorevole distanza del capofamiglia. Il vuoto fra le teste di Paladino pla- sma e forma la composizione, dando un senso di continuità alla grandezza dell’opera e gene- rando una forte energia di legame.

Così come l’architettura, il segno, e la pittura hanno a che fare con lo spazio, anche il linguag- gio musicale fa ampio uso di termini spaziali. L’Arte della fuga, opera incompiuta di Johannes Sebastian Bach, è una delle opere più complesse e articolate mai scritte nella storia della mu- sica. Nello specifico, Contrapunctus VII, che si basa su opposizioni, ribaltamenti e traslazioni spaziali sul pentagramma, ha una struttura costruita sfruttando le linee, gli spazi e le coordina- te spaziali del sistema di notazioni musicali, la cui componente temporale, la sovrapposizione di melodie diverse e le manipolazioni del tema sono rappresentate nello spartito.

Anche Practicae musicae di Franchino Gaffurio abbraccia idealmente il tema del contenimento spaziale. L’immagine iconica di un intero coro che legge dallo stesso libro rappresenta una pe- culiarità per contenere gli alti costi della stampa dei libri nel Cinquecento. Proprio per una questione economica, i libri di musica venivano stampati in enormi formati (in folio) le cui due facciate contenevano tutte le voci del coro.

La #mostra si chiude con il Musurgia Universalis, un trattato monumentale pubblicato a Roma nel 1650, nel quale il gesuita Athanasus Kircher espose la teoria e la filosofia dei suoni e la scienza musicale, composto da dieci libri suddivisi in due tomi. Particolarmente interessanti le tavole sul rapporto suono/spazio che, simbolicamente e artisticamente, descrivono la teoria dell’eco e - oltre a stabilire le distanze minime dall’oggetto riflettente per percepire in modo distinto un determinato numero di sillabe – illustrano, secondo le teorie di Kircher, la possibilità di creare artificiosamente echi multipli.

Contenere lo spazio è accompagnata da un'agile pubblicazione in italiano e inglese realizzata dall'ufficio editoriale dell'Area #arte Moderna e Contemporanea con un testo della curatrice e immagini delle opere, in distribuzione gratuita per il pubblico.

Di seguito il calendario dei prossimi appuntamenti di RE-COLLECTING:

Morandi racconta. Tono e composizione nelle sue nature morte

a cura di Giusi Vecchi #museo Morandi
fino al 23 maggio 2021

Contenere lo spazio

a cura di Sabrina Samorì
MAMbo - #museo d’Arte Moderna di Bologna, Project Room fino al 13 giugno 2021

Morandi racconta. Il segno inciso, tratteggi e chiaroscuri

a cura di Lorenza Selleri #museo Morandi
giugno - settembre 2021

Informazioni generali

MAMbo – #museo d’Arte Moderna di Bologna

via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 6496611 www.mambo-bologna.org
Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna Instagram: @mambobologna

Twitter: @MAMboBologna YouTube: #mambo channel

Orari di apertura:

martedì - venerdì h 16.00 – 20.00
sabato e domenica h 10.00 – 20.00 su
prenotazione obbligatoria da effettuare on line entro il giorno precedente la visita
Ingresso:
Intero 6 euro, ridotto 4 euro, con preacquisto sul sito: https://www.midaticket.it/eventi/mambo-museo-darte-moderna-di-bologna
In occasione di ART CITY Bologna (5, 6, 7, 8, 9 maggio 2021) ingresso gratuito

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