Cookie Consent by Free Privacy Policy website APRE OGGI | CASTELLO MANIACE - Siracusa | Alfredo Pirri, PASSI | 17 maggio - 31 dicembre 2021
maggio 17, 2021 - ADITUS

APRE OGGI | CASTELLO MANIACE - Siracusa | Alfredo Pirri, PASSI | 17 maggio - 31 dicembre 2021

Dopo la Galleria Nazionale, Palazzo Altemps e il Foro di Cesare a Roma, la Certosa di Padula a Salerno, l’ex Bunker di Tito in Bosnia,
e altre prestigiose sedi in Italia e all’estero,
l’installazione di Alfredo Pirri arriva per la prima volta in Sicilia

Nel federiciano Castello Maniace, a #Siracusa, un gigantesco pavimento di specchi frantumati, su cui trovano spazio antichi reperti del luogo, apre un dialogo affascinante tra passato e presente

17 maggio - 31 dicembre 2021

Castello Maniace - #Siracusa

Ottocento metri quadrati ricoperti di specchi calpestabili, una nuova temporanea pavimentazione per la Sala Ipostila del Castello Maniace, dove si moltiplicano le immagini delle volte a crociera, delle colonne in pietra luminosa, della sobria architettura normanna.

PASSI, la coinvolgente #installazione itinerante di Alfredo Pirri (Cosenza, 1957), giunge per la prima volta in Sicilia, dal 17 maggio al 31 dicembre, operando un’affascinante trasformazione di un monumento millenario grazie alla forza concettuale e al potere visionario dell’arte contemporanea. Si tratta della più grande edizione dell’opera realizzata fin qui in uno spazio chiuso, seconda solo a quella a cielo aperto pensata per il Foro di Cesare.

Il Castello Maniace, luogo fortificato sin dai tempi degli antichi Greci, successivamente roccaforte bizantina – il nome viene dal comandante Giorgio Maniace, Principe e Vicario dell’Imperatore di Costantinopoli – fu edificato, per come lo conosciamo oggi, dall’architetto Riccardo da Lentini su ordine di Federico II di Svevia. Era il 1232 e una straordinaria testimonianza storico-artistica iniziava a prendere forma in luogo iconico della città di #Siracusa. Oggi il Castello è un bene di pertinenza della Soprintendenza regionale di #Siracusa.

Per questo debutto in Sicilia, nell’affascinante corrispondenza tra lo specchio del mare che circonda il castello e il piano specchiante all’interno della Sala Ipostila, l’installazione trova un modo per ridisegnare l’ambiente, realizzando una perfetta sintesi tra architettura e natura, tra storia e #arte contemporanea.

Il pubblico camminando sopra alla superficie – calpestabile in sicurezza grazie al tipo di materiale utilizzato – diventa protagonista di una performance collettiva frantumando gli specchi.
Sul pavimento in frantumi
“galleggiano”, come testimonianze emerse dagli abissi, alcuni reperti provenienti dal Museo archeologico “Paolo Orsi” di #Siracusa, in dialogo con le leggerissime sfere colorate realizzate dall’artista: sono pesanti “proiettili” in pietra di antiche catapulte, divenuti qui oggetti misteriosi, metafisici, dal forte valore simbolico e formale.

In una seconda sala, intitolata all’aspetto grafico e progettuale del lavoro, sono esposti dei frammenti di capitelli ritrovati in loco, memorie storico-architettoniche accostate ad altre opere di Pirri: due nuovi disegni e una maquette di specchi dedicati al Maniace, insieme a una serie di acquerelli recenti.

Da un’idea della curatrice, Helga Marsala, l’approdo di Passi al Maniace si è reso possibile grazie all’impegno di ADITUS, concessionaria per i servizi aggiuntivi della #regionesiciliana per i principali siti archeologici e culturali della Sicilia orientale: in stretta collaborazione con la Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di #Siracusa, #ADITUS ha prodotto e realizzato la poderosa installazione che all’interno dello storico edificio genera una trasformazione radicale, tra suggestioni di tipo estetico e simbolico, nel moltiplicarsi di luce, spazio, linee, forme: il soffitto e le pareti, sdoppiandosi e frammentandosi sullo specchio, destinato a infrangersi sotto il peso di migliaia di passi, producono immagini nuove, dilatate, plurali, irregolari.

PASSI è il titolo di una serie di installazioni avviata nel 2003 da Alfredo Pirri – uno dei maggiori esponenti dell’arte contemporanea italiana, attivo a partire dagli Anni Ottanta – con un fortunato intervento all’interno della Certosa di San Lorenzo a Padula (Salerno), a cura di Achille Bonito Oliva. Da quel momento il progetto è stato accolto in diverse sedi storiche, in Italia e all’estero, integrando nel suo nome quello dello spazio che lo ospitava: edifici sacri come la stessa Certosa di Padula e l’Abbazia di Novalesa, spazi culturali come il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro e la Cinemateca jugoslava di Belgrado, istituzioni museali come Palazzo Altemps (Roma), Museo Novecento (Firenze) e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma), siti archeologici come il Foro di Cesare (Roma) o siti industriali come l’ex Centrale termoelettrica di Daste e Spalenga a Bergamo o l’ex bunker antiatomico voluto da Tito a Konjic, in Bosnia.

Grazie all’installazione, il Castello, macchina scenica luminosa e insieme macchina da guerra, mette insieme la potenza dell’arte e del paesaggio con l’epica della morte e del potere propria del suo passato di fortezza militare e dimora reale.

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