Cookie Consent by Free Privacy Policy website Teatro: il confronto tra il Teatro Regio di Parma, il Teatro Stabile di Torino e de La Fenice di Venezia.
giugno 23, 2021 - Stati Generali “NUOVO” Mondo Lavoro

Teatro: il confronto tra il Teatro Regio di Parma, il Teatro Stabile di Torino e de La Fenice di Venezia.

L’appello di #francescachiala: cogliere l’opportunità di una partnership tra teatri e TV.  «Doveva essere dato un mandato più forte alla RAI che è TV pubblica. La Netflix della #cultura italiana? In ritardo, poco conosciuta e lontana dalle aspettative». 

I contenuti emersi dal IV appuntamento con gli Stati Generali Mondo Lavoro #cultura e #spettacolo, in programma fino al 24 giugno,
 in diretta on line da #parma e, domani, da Riccione.

Parma, 23 giugno 2021_Proseguono da Parma, Capitale Italiana della #cultura 2020+21, gli Stati Generali Mondo Lavoro della #cultura e dello Spettacolo, che hanno riunito intorno a un tavolo virtuale i direttori e presidenti di tre fra i maggiori teatri italiani.


Come trasformare l’inattività dei lock-down in una fucina di idee per prodotti culturali comunque fruibili, cosa fare per mantenere il #teatro vicino al proprio pubblico? Lo hanno spiegato ieri #annamariameo, direttore generale del #teatro Regio di Parma, Lamberto Vallarino Gancia, presidente del #teatro Stabile di #torino e Andrea Erri, direttore generale del #teatro La Fenice di Venezia.

Nella tavola rotonda guidata da Francesca Chialà, già consigliere di amministrazione del #teatro dell’Opera di Roma dal 2013 al 2020, la regista ha così raccolto il racconto appassionato di questi mesi di sipari chiusi: «Le testimonianze dei colleghi mi fanno riflettere sull’opportunità che tutti i teatri e il sistema televisivo hanno perso di creare una partnership forte. Abbiamo sentito tanto discutere della Netflix della #cultura italiana, io ancora mi chiedo perché chiamarla così, perché usare un modello americano per parlare del nostro patrimonio storico, e comunque è arrivata troppo tardi, solo adesso, quando i teatri e i musei hanno riaperto, lo sanno in pochi e ha un’offerta a pagamento molto lontana dalle aspettative create. Doveva essere dato un mandato chiaro alla RAI che è TV pubblica, finanziata con i soldi dei contribuenti, per dare visibilità ai tanti progetti di cui abbiamo sentito parlare oggi. Tutti i contenitori della Rai, non solo i Tg, avrebbero dovuto, accanto al legittimo racconto della tragedia, ospitare testimonianze di come la #cultura può essere di supporto e di conforto. Così avrebbero davvero fatto un servizio pubblico».

Anna Maria Meo, direttore generale del #teatro Regio di Parma, afferma chiaramente che la chiusura dei teatri si è basata su valutazioni non sufficientemente approfondite, perché in realtà i teatri si erano già organizzati con protocolli rigidissimi. «Abbiamo offerto gratuitamente online nuove iniziative rivolte in particolare a famiglie e bambini oltre alle registrazioni integrali delle opere realizzate al #teatro Regio, rese amichevolmente disponibili dalle major Dynamic e Unitel.

Per garantire la continuità dei livelli occupazionali abbiamo persino creato un nuovo merchandising riproducendo in scala elementi decorativi degli stucchi del #teatro e realizzando sfere decorative, cuscini, arazzi con scampoli di tessuti preziosi, velluti, broccati, impiegati nella realizzazione dei costumi di storici allestimenti, che abbiamo venduto online ognuno con il proprio cartellino che ne narrava la storia e le peculiarità».

Non si tiene in piedi un #teatro con questo, ma aiuta e mantiene il legame con gli spettatori.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare