Cookie Consent by Free Privacy Policy website Save the Date: ML FINE ART, Matteo Lampertico | ARCHIPENKO IN ITALY - dal 14 settembre al 12 dicembre 2021
luglio 27, 2021 - ML Fine Art Matteo Lampertico

Save the Date: ML FINE ART, Matteo Lampertico | ARCHIPENKO IN ITALY - dal 14 settembre al 12 dicembre 2021

MLFine Artè lieta di annunciare per la stagione autunnale una #mostra dedicata ad Alexander Archipenko. Si tratta della prima #mostra organizzata in Italia dopo quella allestita a Milano nel 1963 e la prima #mostra in assoluto in una galleria privata italiana. La #mostra, dal titolo Archipenko in Italia, è organizzata in collaborazione con Stephenson art, London e con il supporto della Fondazione Archipenko, che ha prestato parte dei lavori in #mostra, e presenta una selezione significativa di sculture, disegni e sculto-pitture dell’artista e intende fare luce sui rapporti fra lo scultore americano e l’arte italiana. Per questo motivo le sue opere saranno presentate insieme a quelle degli artisti che maggiormente si sono ispirati al suo esempio come Magnelli, Prampolini, Depero, Fillia ma anche De Chirico e Carrà.

Il progetto espositivo per la prima volta restituisce in modo sistematico e approfondito il ruolo avuto da Archipenko nell’arte italiana della prima metà del secolo e sarà accompagnato da un catalogo curato da Maria Elena Versari.

Per i Futuristi della prima ora non mancarono occasioni di conoscere personalmente lo scultore a Parigi. La sua fama, nell’ambito dell’arte di avanguardia, fu sostenuta fin da subito da Blaise Cendrars, Andrè Salmon e Guillaume Apollinaire. Quest'ultimo nel 1914 si vide licenziato dal giornale per cui scriveva per aver difeso le opere dell'amico scultore. Meno noti sono invece i rapporti con Alberto Magnelli, che in quello stesso anno acquistò in blocco tre delle sue più famose (e più radicali) opere allora esposte al Salon des Indépendants. Tra queste Pugilatori(Boxers), esposta in #mostra.

La continua sperimentazione formale di Archipenko e i suoi rapporti con i Futuristi già prima del 1914 favorirono il diffondersi della sua fama in Italia. Particolarmente importante fu la sua invenzione della sculto-pittura che, partendo dalle ricerche dell'assemblage cubista e futurista arriva a creare una nuova forma d'arte multimaterica intesa a riunire, appunto, pittura e #scultura. Come Maria Elena Versari ha suggerito già nel 2005, e come hanno poi ribadito i principali studiosi del campo, Giorgio De Chirico e Carlo Carrà si ispirarono alle sculture di Archipenko per ideare i celebri manichini ricorrenti nella pittura metafisica. Nel 1920, con la retrospettiva organizzata in occasione della Biennale Internazionale di Venezia, lo scultore raggiunse una consacrazione definitiva e divenne il punto di riferimento per una generazione di artisti che, pur legati all'avanguardia, non ripudiavano la ricerca formale sul corpo umano e la sua rappresentazione.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare