Cookie Consent by Free Privacy Policy website I Portici di Bologna Patrimonio dell’Umanità UNESCO
agosto 06, 2021 - Bologna Welcome

I Portici di Bologna Patrimonio dell’Umanità UNESCO

Il 28 luglio 2021 i Portici di #bologna sono entrati a far parte della lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. L’iscrizione costituisce un nuovo riconoscimento da parte di UNESCO per la città di #bologna, che nel 2006 è stata dichiarata Città Creativa della #musica.

La decisione, annunciata a Fuzhou in Cina, rappresenta uno straordinario traguardo per la città di #bologna, ed è il frutto di un lungo lavoro di candidatura che ha coinvolto il Comune, le istituzioni e l’associazionismo bolognese, la Regione Emilia-Romagna e il Ministero della #cultura. È anche un grande risultato per il nostro paese, giacché arriva complessivamente a 58 il numero di siti italiani designati World Heritage dall’UNESCO, più 14 iscritti nel patrimonio immateriale, per un totale di 72.

Bologna conta su un tracciato di portici di complessivi 62 km. Ad essere candidati e poi scelti non è però la totalità dei portici, ma una serie di 12 componenti che rappresentano, nel loro insieme, uno spaccato della varietà architettonica, storica e micro-geografica - con rappresentanza di parti del centro storico e di altri più periferici. Nel loro complesso essi costituiscono “un elemento identificativo della città di #bologna, sia dalla comunità che dai visitatori, e sono un punto di riferimento per uno stile di vita urbano sostenibile, in cui gli spazi religiosi e civili e le abitazioni di tutte le classi sociali sono perfettamente integrate”, si leggeva nella motivazione alla candidatura lanciata a gennaio 2020. Nella lista Unesco rientrano allora piazza Santo Stefano, i portici di via Zamboni, quelli di Strada Maggiore, l’edificio porticato del MamBo, i portici di Piazza Cavour e via Farini. E poi ancora il portico di San Luca, i portici di Pavaglione e piazza Maggiore, la strada porticata di Santa Caterina, l’edificio porticato del quartiere Barca, il portico della Certosa, i portici del Baraccano e la strada porticata di Galliera.

I primi portici datano dall’XI secolo, quando iniziarono ad essere edificati per prolungare la superficie degli edifici privati. Questo per rispondere all’esigenza di espansione di attività commerciali e artigiane, mentre nei secoli successivi il numero dei portici aumentò in modo esponenziale soprattutto grazie al forte incremento della popolazione dovuto all'arrivo di studenti e professori all'Università di #bologna, ma anche all'esodo dalle campagne.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare