Cookie Consent by Free Privacy Policy website ‘Libere e desideranti’: Iva Lulashi a Corniglia, con un progetto di Giuseppe Iannaccone. Intervista
agosto 08, 2021 - collezione giuseppe iannaccone

‘Libere e desideranti’: Iva Lulashi a Corniglia, con un progetto di Giuseppe Iannaccone. Intervista

Il Comune di Vernazza presenta la personale di #ivalulashi “Libere e desideranti”, da un’idea e a cura di Giuseppe Iannaccone, nell'Oratorio dei Disciplinati di Santa Caterina Largo Taragia di Corniglia, in provincia di La Spezia. #ivalulashi e Giuseppe Iannaccone ci hanno raccontato il progetto espositivo

All’Oratorio dei Disciplinati di Santa Caterina di Corniglia (SP), inaugura oggi, 7 agosto, alle 18.00, la personale di Iva Lulashi (1988, Tirana) “Libere e desideranti”, da un’idea e a cura di Giuseppe Iannaccone. La #mostra, presentata dal Comune di Vernazza, è realizzata con il contributo di Fondazione Carispezia, in collaborazione con Prometeo Gallery di Ida Pisani, Milano-Lucca, e sarà aperta al pubblico dall’8 agosto al 30 settembre 2021 (l’ingresso sarà libero, con accesso contingentato).

Il percorso espositivo offre al pubblico i dipinti più recenti dell’artista, realizzati nel corso del 2021, tutti inediti e ispirati da un periodo di permanenza di #ivalulashi a Corniglia: «la #mostra, realizzata grazie al contributo di Fondazione Carispezia nell’ambito del Bando Aperto 2021 nel settore #arte e Cultura, fortemente voluta dal Comune di Vernazza e nata da un’idea dell’avvocato e collezionista Giuseppe Iannaccone, vuole essere la prima di una serie di iniziative ed eventi espositivi da realizzarsi nelle Cinque Terre “di modo da porre all’attenzione questi territori, non soltanto per la loro grande bellezza, ma anche quali terre d’arte”, suggerisce il Sindaco di Vernazza Francesco Villa, che, in collaborazione con Giuseppe Iannaccone, immagina in questo contesto nuove possibilità dedicate in particolare alla giovane #arte italiana», hanno spiegato gli organizzatori.

Giuseppe Iannaccone ha affermato: «Mi è venuta questa idea pensando ai grandi artisti che negli anni si sono innamorati delle Cinque Terre, fra tutti cito solo Renato Birolli, Alighieri Boetti e da ultimo Michelangelo Pistoletto che ha accolto questa iniziativa con grande entusiasmo».  In questa occasione il collezionista donerà al paese di Corniglia un’opera scelta dagli abitanti tra quelle esposte: «Quello che vorrei realizzare alle Cinque Terre è un punto di riferimento della giovane #arte italiana da mo- strare ai turisti che in estate arrivano qui da tutto il mondo».

Le parole di #ivalulashi e Giuseppe Iannaccone

Avvocato Iannaccone, il progetto espositivo “Libere e desideranti” nasce dalla sinergia tra Fondazione Carispezia, Comune di Vernazza, da un’idea di Giuseppe Iannaccone, che ne è anche curatore, e vedrà coinvolto il paese di Corniglia, a cui sarà donata un’opera tra quelle in #mostra, scelta dagli abitanti. In che modo è stata possibile la collaborazione tra tutti questi attori e quali sono gli aspetti più interessanti di questa operazione? Quale importanza assumono progetti di questo tipo nell’attuale panorama del contemporaneo in Italia?

Giuseppe Iannaccone: «Forse l’aspetto più interessante dell’operazione “Libere e desideranti” sono gli attori stessi che hanno contribuito alla realizzazione di questo evento unico nel suo genere; quando più di un anno fa iniziai a parlare per la prima volta con il Sindaco di Corniglia Franco Ivani di questa mia idea a sostegno dei giovani artisti, percepii subito un interesse condiviso.
Tutti coloro che coinvolgevo rimanevano entusiasti di questa opportunità, sia per le sue finalità artistiche, i giovani rimangono un’importante colonna portante del nostro paese e dell’arte, sia per le finalità legate all’attenzione pubblica, alla voglia di mettere sotto i riflettori lo spettacolare scenario di Corniglia non solo da un punto di vista geografico ma anche culturale.
Mi sono stupito di come realtà diverse quali la Fondazione Carispezia, il Parco delle Cinque Terre e il Comune di Vernazza abbiano collaborato in modo così brillante con i collaboratori della Collezione e quelli della Galleria Prometeo. Il panorama contemporaneo in Italia si sta riprendendo dopo questo momento di pausa forzata, servono nuove idee ed energie da spendere in modo completamente disinteressato e votato unicamente all’arte.
Non voglio sostituirmi ad importanti eventi culturali, sorpassare le importanti e calcolate programmazioni di Musei, Fondazioni e Gallerie, ma dare una risposta concreta ad un dilemma che ha sempre fatto capolino nella mia mente: come poter aiutare i giovani artisti meritevoli ad avere più visibilità? Come aumentare l’attenzione culturale nei confronti di uno tra gli scorci più suggestivi del nostro paese? Ecco allora prendere forma “Libere e desideranti”, un’esposizione che ha tanti obiettivi e nessuna pretesa».

Le opere esposte sono tutte inedite: come si colloca questa serie nella ricerca di #ivalulashi e quali aspetti della sua ricerca emergono, in particolare?

Iva Lulashi: «Espongo in questa occasione 12 dipinti inediti, realizzati nel corso del 2021, ispirati da un periodo di permanenza a Corniglia. La mia #pittura ha avuto modo di confrontarsi con uno spazio e un contesto nuovo, in un dialogo con l’architettura settecentesca dell’Oratorio dei Disciplinati e con la sua semplice ma intatta dimensione spirituale, in un contatto ravvicinato con la vita che scorre intorno, fuori, nei vicoli (caruggi), nelle piazze e nella natura. Anche in questa #mostra sovrappongo memorie passate e immaginari presenti ponendo al centro della mia riflessione la centralità del corpo e dell’erotismo privilegiando un punto di vista femminile. Nel contesto di una chiesa porto opere che si rapportano all’ambiente interno, immaginando una vita di personaggi femminili vestiti ugualmente di viola, che tormentate cercano una via verso la libertà ed il desiderio. Altri dipinti sempre situati in un ambiente chiuso (che potrebbe essere quello della chiesa) ci sono ragazze nude di spalle che studiano il dipinto che raffigura quello di una Santa, oppure semplicemente si studiano tra di loro, o ancora incontri fuggitivi. L’altra parte di dipinti invece rappresenta figure femminili che una volta all’aperto rincorrono i loro amori, attendono pallide nell’erba la persona chi le coglierà, si incontrano tra di loro per donare un piatto agli Dei, oppure consumano finalmente i propri piaceri».

Il progetto espositivo nasce da un’idea di Giuseppe Iannaccone, che ne è anche curatore. Come si colloca la ricerca di #ivalulashi rispetto ai suoi interessi come collezionista e, più ampiamente, nella sua ricerca in merito alla #pittura contemporanea?

Giuseppe Iannaccone: «La ricerca di Iva crea un perfetto cortocircuito al cuore della Collezione, se da un lato l’indagine complessiva è sempre nei confronti dell’animo umano, con le sue speranza, gioie, dolori e fragilità, Iva le racconta con una delicatezza e una forza comunicativa mai esplicita ed indiretta.
La poesia dell’artista che si traduce in tela dice tanto anche del mio animo, del mio io giovanile, figlio di un’educazione d’altri tempi, uno scrigno di sentimenti e passioni sempre velate, che emergevano con assoluta misura.
Non a caso ho in mente il io vorrei…non vorrei…ma se vuoi di Battisti, una poetica soffusa, in grado rendere visibile l’invisibile e ribollente cosmo dei fragili sentimenti umani, un concetto che ho sviluppato e sottolineato nel catalogo della #mostra in cui potrete leggere testi approfonditi di firme fresche. Non so con certezza come proseguirà il percorso di Iva, ma ho la certezza che al centro della sua poetica non mancherà mai il sensibile e sfumato richiamo alla fragilità umana e la sua incredibile capacità di toccare in punta di piedi tematiche forti e controverse».

Quali progetti – espostivi e non – sta preparando #ivalulashi per i prossimi mesi?

Iva Lulashi: «Qualche mese fa sono stata contattata e invitata da Kasia Redzisz (Senior curator alla Tate di Liverpool e curator al Tate di Londra) che insieme a Mihnea Mircan (direttore artistico di Extra City Kunsthal Antwerpen) cureranno Art Encounters, biennale di #arte contemporanea a Timisoara, con inaugurazione il primo ottobre. A settembre invece parteciperò a una collettiva a Lisbona, curata da Carlo Sala, il quale segue dai miei esordi il mio lavoro e che ha scritto uno dei testi del catalogo che presenteremo il 7 agosto a Corniglia. Con la ripresa delle fiere parteciperò sicuramente, presentata dalla galleria Prometeo, mia galleria di riferimento, a Miart e Artissima. Inoltre il prossimo anno avrò di nuovo il piacere di fare parte del progetto espositivo dal titolo “Addomesticata: il corpo, il nostro palcoscenico” a Casa Testori. Una #mostra in cui i miei lavori dialogheranno insieme alle opere di altre tre artiste, con lo scopo di chiamare lo spettatore a riscoprire la storia del rapporto tra uomo e donna, creando racconti dove si mescolano carnalità e passione. Ci sono poi altri sviluppi i quali spero avrò presto modo di rendere pubblici». 

E la Collezione Giuseppe Iannaccone?

Giuseppe Iannaccone: «Sarò sincero, considero l’Arte la miglior mediatrice e comunicatrice che ci sia stata donata; una collezione privata che rimane tale anche nella sua fruizione perde tutta la sua magia. Ho molte idee e molti progetti in mente, alcuni, come questo, hanno già trovato forma nel reale, altri necessitano di più tempo; spero davvero che il Parco delle Cinque Terre, con tutti i suoi Comuni, abbia voglia di far crescere questa mia idea così da contaminare tutto il territorio anno dopo anno.
Confido presto di poter poi migliorare la fruizione della mia collezione, così da permettere a tutti di vederla, lasciarsi ispirare e interagire con essa.
Nel corto termine invece stiamo già lavorando all’aggiornamento del catalogo della Collezione dedicato alla contemporaneità».

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