Cookie Consent by Free Privacy Policy website PianoNovecento presenta: Lorenzo Rovati e Antonia Valente | Giovedì 16 settembre ore 21:30 | Museo Novecento Firenze
settembre 14, 2021 - Museo del Novecento

PianoNovecento presenta: Lorenzo Rovati e Antonia Valente | Giovedì 16 settembre ore 21:30 | Museo Novecento Firenze

Giovedì 16 settembre alle ore 21.30 il violinista Lorenzo Rovati e la pianista Antonia Valente proseguono la terza edizione di PianoNovecento, la kermesse musicale a cura di Riccardo Sandiford all’interno del chiostro delle ex Leopoldine. Il duo eseguirà alcuni brani tratti da Ludwig van Beethoven, Mario Castelnuovo-Tedesco, Erich Korngold e Igor Stravinsky.

LUDWIG VAN BEETHOVEN

Sonata n. 9 op.47

Adagio sostenuto – Presto – Adagio – Tempo I

Andante con variazioni I-IV

Finale. Presto

Dedicatario della Sonata comunemente nota come “Kreutzer Sonata” avrebbe dovuto essere il virtuoso di violino George Augustus Polgreen Bridgetower, nato in Galizia e di padre probabilmente originario dell'isola di Barbados.-In Germania prese lezioni di #musica da Haydn divenendo presto celebre concertista in tutta Europa e protetto del Re Giorgio IV d’Inghilterra. Beethoven, divenuto amico di Bridgetower ed eseguendo con lui per la prima volta in assoluto la sonata, aveva pensato di dedicargliela, vergando in italiano una giocosa dedica sul manoscritto originale: "Sonata mulattica composta per il mulatto Brischdauer [Bridgetower], gran pazzo e compositore mulattico”. Ma nella pubblicazione del 1805 indirizzò poi l'omaggio all'altro celebre virtuoso (di cui non era un personale conoscente), dopo la rottura con Bridgetower “a causa di uno screzio tra loro per una ragazza.” Rodolphe Kreutzer non eseguì invece mai l'opera, che considerava scandalosamente incomprensibile, definizione sulla quale nel 1830, secondo Berlioz, erano d'accordo 99 musicisti parigini su 100.

MARIO CASTELNUOVO-TEDESCO

Figaro

Parafrasi della Cavatina “Largo al Factotum” da il Barbiere di Siviglia di Rossini

Siamo nel 1941, MCT, ormai da due anni in esilio statunitense, firma molte trascrizioni, composte a scopo puramente commerciale: si tratta di un genere da cui, a suo stesso dire, si considera ancora molto alieno. Scrive nella sua autobiografia: “Heifetz mi aveva chiesto di trascrivergli per violino alcuni dei miei Shakespeare Songs; ma i miei tentativi riuscirono così timidi e maldestri che avrei voluto stracciarli! (Heifetz invece volle serbarli, come documento di quello che non si sarebbe dovuto fare in questo campo! Ma più tardi presi (e proprio con Heifetz) la mia rivincita” (...)

“Mi misi subito al lavoro e in pochissimi giorni buttai giù, alla brava, una fantasia, su temi della Figlia del Reggimento; (...) Heifetz ci si divertì molto (...) Piatigorsky li sentì da Heifetz e mi disse: “perchè non faresti qualcosa di simile per violoncello? Ma per me dovresti farlo su temi di Rossini (...) Pensai anzi, associando il violoncello alla voce baritonale, di imbastirgli tre grandi personaggi operistici: Figaro, Don Giovanni e Boris Godunov. Scrissi intanto Figaro e devo dire con la più assoluta sfacciataggine, rispettando scrupolosamente la linea del canto ma infiorettandola nell’accompagnamento del pianoforte con armonie mordaci e con passaggi assolutamente immaginari (qualcosa di simile aveva fatto Stravinsky nel Pulcinella su musiche di Pergolesi, ma su testi meno noti, e in modo, quindi, meno offensivo!) Si sarà rivoltato Rossini nella sua tomba? Spero di no: il buon Gioachino aveva troppo spirito per non divertircisi. Ma Piatigorsky si spaventò! Mi disse che il lavoro era brillantissimo, ma che non avrebbe mai avuto il coraggio di presentarlo in pubblico, non sapendo come sarebbe stato accolto. (...)

E qui le parti si capovolgono di nuovo: Heifetz vide il manoscritto rifiutato e mi disse: “trascrivilo immediatamente per violino: lo suonerò io!” Così feci e Heifetz lo suonò con un successo strepitoso! Heifetz ci aveva aggiunto per conto suo dei doppi armonici quasi impossibili che, suonati da lui (con quella sua faccia impassibile e quella sua infallibile sicurezza) erano veramente di una irresistibile comicità. Volle poi che glielo orchestrassi; e la partitura ne accenta ancora se possibile il carattere di umorismo (ci si divertì persino Toscanini); Piatigorsky naturalmente si mangiò le mani! “

ERICH KORNGOLD

Suite “Much ado about nothing”

Maiden in the Bridal Chamber

March of the Watch (Dogberry and Verges)

Garden Scene

Hornpipe

Erich Korngold è stato uno dei più precoci prodigi musicali noti alla storia, paragonabile per la rapidità del suo bruciare le tappe solo a Mendelssohn e, naturalmente, Mozart.

Non ambì mai ad una carriera di pianista concertista, nonostante le sue straordinarie doti, poiché presto i suoi interessi si concentrarono sulla creazione musicale e l’improvvisazione.

Fu Gustav Mahler ad indirizzare il giovane Erich, di cui apprezzò il genio a solo 9 anni, sotto l’ala del maestro di composizione Alexander von Zemlinsky. Mahler fu solo il primo di una lunga lista di ammiratori che osservarono la rapida ascesa al successo del compositore nella Vienna di inizio ‘900: Arthur Schnabel, Carl Flesch, Richard Strauss, Giacomo Puccini, Jean Sibelius. Nel 1934, all’apice del suo successo, l’ebreo Korngold accettò l’invito di Max Reinhardt ad Hollywood che arrivò insieme alla commissione per una colonna sonora dell’adattamento cinematografico del “Sogno di una notte di Mezzaestate. L’esilio dall’Europa nazista, durato sino alla sua morte, fece di lui un compositore di riferimento per la cinematografia americana, un destino che condivise con il fiorentino Mario Castelnuovo-Tedesco. Le pagine shakespeariane della Suite “Molto rumore per nulla” risalgono però agli anni d’oro europei, quando fu lo stesso Reinhardt a commissionare a Korngold #musica di scena per piccola orchestra, per il viennese Volksbühne nel 1918, poi eseguita con successo in vari teatri per un totale di 80 repliche e arrangiata dal compositore nella versione per violino e pianoforte per poterla eseguire lui stesso, data l’enorme richiesta di repliche a cui non sempre l'organico orchestrale intero poteva essere presente.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare