Cookie Consent by Free Privacy Policy website Galleria Bianconi a Miart con la mostra "Fausta Squatriti nel tempio dell’arte esatta"
settembre 17, 2021 - Galleria Bianconi

Galleria Bianconi a Miart con la mostra "Fausta Squatriti nel tempio dell’arte esatta"

La #galleriabianconi, in collaborazione con l'Archivio #faustasquatriti e supportata da ampia documentazione originale d'epoca, presenta uno stand interamente dedicato all'artista in cui è ricostruita la storica #mostra personale di #faustasquatriti "Sculptures et collages" realizzata nel 1982 alla Galerie Denise René di ParigiLa #mostra, curata da Renata Bianconi, è corredata da un catalogo che analizza la produzione anni Settanta e Ottanta di #faustasquatriti legata alle Sculture Nere e ai lavori geometrici.

fausta squatriti

sculptures et collages
d’après denise rené

Elisabetta Longari

Il gioco del rovescio di Fausta Squatriti 

La mia è un’aspirazione da archivista o da economa massaia che non vuole sprecare nulla.

Fausta Squatriti, Note tecniche sul procedere dalla pianta all’alzato nella progettazione plastica, in catalogo della #mostra, Galerie Denise René, Parigi 1982 

Quando Fausta espone nel 1982 le sue sculture nere nella galleria di Denise René,[1] “papessa” dell’arte astratta a Parigi, queste erano già state presentate alla Polena di Genova nel 1978, l’anno dopo al Naviglio di #milano e al Kunsterhaus Neue Galerie di Graz, nel contesto della #mostra Masculin-Feminin; ma, affiancate, come nel caso parigino, dagli acquerelli/collage ad esse strettamente connessi, solamente a Pordenone nel 1980, occasione in cui viene pubblicato uno dei più compiuti e affascinanti “autoritratti” dell’autrice. Il volume, intitolato Fausta Squatriti +-x: Fausta Squatriti [ill.1],[2] rispecchia pienamente fin dal titolo la tendenza computazionale che presiede il suo lavoro, una sorta di logica dell’assurdo che parte da determinate figure geometriche date e, per progressivi spostamenti ed operazioni aritmetiche e matematiche, giunge di nuovo al punto di partenza.[3] Il libro si avvale di un intrigante e serrato montaggio aggregativo di immagini, nella prima parte inerenti alla vita ordinaria di Fausta, si tratta infatti di fotografie scontornate di oggetti che la circondano e a cui lei affida quasi lo statuto di ready made;[4] nella seconda metà invece le riproduzioni delle sculture, severe e paradossali, sono le protagoniste assolute di questa affascinante avventura visiva. <<Un dossier, non un diario personale>>, sostiene l’autrice.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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