Cookie Consent by Free Privacy Policy website Piazza Dante, Grosseto: Ultimi 10 giorni per ammirare "Dinamica. Sculture monumentali di Sauro Cavallini"
settembre 20, 2021 - Centro Studi Cavallini

Piazza Dante, Grosseto: Ultimi 10 giorni per ammirare "Dinamica. Sculture monumentali di Sauro Cavallini"

Ultimi dieci giorni per ammirare la #mostra “Dinamica. Le sculture monumentali di Sauro Cavallini” in corso in piazza Dante a #Grosseto, a 700 anni dalla scomparsa del Sommo Poeta. L’evento è promosso dal Comune e organizzato dalla #fondazioneGrossetocultura, in collaborazione con il #centrostudicavallini di Fiesole (FI), ente prestatore. Curata da Maria Anna Di Pede, Direttrice del #centrostudicavallini, la #mostra propone sei grandi sculture in bronzo realizzate dall’artista spezzino - in seguito naturalizzato fiorentino e scomparso nel 2016 – la #mostra resterà visibile fino al 30 settembre; inoltre l’esposizione è valorizzata da un elegante catalogo a colori (Effigi edizioni, 88 pagine) che reca i testi del Sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, del Vicesindaco e assessore alla CulturaLuca Agresti, del Presidente della Toscana Eugenio Giani, del Presidente della #fondazioneGrossetocultura Giovanni Tombari, di Mauro Papa (Direttore del Polo Culturale Le Clarisse e del Museo Collezione Gianfranco Luzzetti) e della curatrice Maria Anna Di Pede.

Il progetto

Nel secondo anno del Covid 19 che ci sta ancora tenendo lontani dalla cultura, e in particolare dall’arte, poter passeggiare in città nel mezzo a delle sculture monumentali non può che essere un dato positivo, un forte messaggio di ottimismo e una corroborante novità. Le figure di bronzo slanciate verso il cielo, in esposizione per la prima volta a #Grosseto in Piazza Dante, rappresentano quindi non solo l’interpretazione del movimento scultoreo tridimensionale attraverso l’esposizione di #scultura di Sauro Cavallini, ma anche un passaggio obbligato verso il ritorno alla completa normalità della nostra vita che tanto ci è mancata in questi ultimi 18 mesi.

«Una delle nostre prime volontà è stata quella di rendere l'Arte accessibile all'intera comunità - ha detto Antonfrancesco Vivarelli Colonna insieme a Luca Agresti -. Promuovere, dunque, l'esposizione di una #scultura in una piazza o di un'opera immersa tra la gente è un fatto sempre più apprezzabile ed incentivabile. La nostra volontà era quella di riportare l’arte nelle vie, di trasformare #Grosseto in una sorta di #mostra permanente e credo che abbiamo fatto molti passi in avanti in questa direzione. Penso che il nostro obiettivo si stia concretizzando nel modo migliore e le opere di #saurocavallini sono un lusso di cui dobbiamo essere molto fieri».

«Uno dei principali obiettivi dell’istituzione che presiedo - ha aggiunto Giovanni Tombari con Mauro Papa - è sempre stato quello di promuovere l’arte attraverso forme condivise e alla portata di tutti. La #mostra di #saurocavallini rispecchia perfettamente quell’intenzione, con sei opere allestite nella piazza principale di #Grosseto per cinque mesi. Opere maestose che ben rappresentano un artista completo, non solo scultore ma anche pittore, un talento multiforme che ha saputo dialogare con la materia in maniera eccelsa. Siamo perciò certi che questa prestigiosa #mostra di #saurocavallini sarà un altro tassello fondamentale per comporre il mosaico dell'identità culturale della nostra Grosseto».

Le opere

Le sculture monumentali di bronzo, realizzate da Sauro Cavallini tra il 1967 e il 1984, in #mostra in via e in piazza Dante a #Grosseto, saranno sei, anche se in effetti rappresentano cinque gruppi, poiché quello dei Titani è doppio. Per tre opere la scelta è caduta su realizzazioni che traggono ispirazione dalla mitologia, mentre per Amore Universo e per Balletto Multiplo l’artista volle omaggiare il più profondo dei sentimenti in un caso e l’armonia assoluta espressa da corpi che danzano nello spazio, nell’altro. Di seguito alcune brevi note sulle opere in #mostra.

Amore Universo, 1974, bronzo, cm230x350x170

Due figure asessuate si abbracciano teneramente fondendo i loro corpi in un unico essere. Esili e flessuose si muovono nello spazio, si estendono in un sapiente gioco di equilibri e rispondenze che esalta la leggerezza e l’assoluta libertà della composizione. Amore e Universo sono per Cavallini il simbolo di un legame universale indissolubile, di un amore che avvolge il creato e le creature con la stessa straordinaria intensità. Amore come fratellanza, come pace, come condivisione e unione tra i popoli. Tutta la sua opera tende in questa direzione: «Amore ad oltranza - scriveva l’autore tra le sue riflessioni - verso i profondi ideali e il creato».

Balletto Multiplo, 1984, bronzo, cm 260x280x250

Un vivace balletto di gruppo anima la composizione costituita da tre sinuose silhouette che si muovono armoniosamente e, nel rispetto di un serrato gioco di equilibri, si sfiorano, si intrecciano e si dispongono secondo una coreografia che si sviluppa intornoalla figura centrale, sollevata in un agile slancio. La danza è stata una fonte di ispirazione inesauribile per Cavallini che ha realizzato ballerine e figure danzanti atteggiate in un’incredibile varietà di gesti e di pose. Il movimento del corpo in sintonia con la musica è stato a lungo indagato dallo scultore che ha saputo tradurre nel bronzo la leggerezza e l’eleganza di quest’arte con estrema sensibilità.

Centauro, 1967, bronzo, cm 80x338x85

La #scultura rappresenta uno dei protagonisti più noti della mitologia greca, un essere mostruoso e fantastico metà uomo e metà cavallo. Ancorato al basamento con le zampe posteriori, il centauro esprime tutta la sua natura ferina nella tensione del corpo che si allunga verso l’alto, fremendo e scalpitando con le zampe anteriori, e nel braccio sinistro alzato e minaccioso. Ispirandosi alle antiche leggende che descrivono i centauri come esseri inclini alla brutalità e alla violenza, lo scultore realizza un’opera in cui la moltiplicazione di gesti, di scatti e di tensioni sembra non avere mai fine. Questa #scultura costituì una sfida per Cavallini, una sfida attraverso cui dar vita ad uno scontro ideale tra l’uomo e il centauro, tra la saggezza e l’aggressività.

Icaro, 1983, bronzo, cm 200x220

Figura imponente e straordinariamente plastica, Icaro è colto nell’atto di lanciarsi per spiccare il volo e fuggire dal labirinto che il padre, Dedalo, aveva costruito per rinchiudere il Minotauro. Cavallini lo rappresenta con le braccia aperte che ricordano ali spiegate, con il corpo ricurvo in avanti e la testa china, con la gamba sinistra piegata sul basamento (unico punto di appoggio dell’opera) e con la destra slanciata lateralmente a riprendere il movimento delle braccia. Esempio di libertà e di coraggio, di tenacia e determinazione, la figura di Icaro esprime la capacità dell’uomo di superare i propri limiti e rappresenta per Cavallini il “padre ispiratore di tutti i progressi futuri”.

Titani, 1968, bronzo, cm 60x310 e cm 50x210

I Titani, creature generate da Urano e da Gea e dotate di una forza straordinaria, sono presentati in tutta la loro grandiosità: alti, snelli, con le braccia lungo il corpo o sollevate al cielo, carichi di un’energia interiore trattenuta, ma pronta ad esplodere. Le storie mitologiche, e in particolare i miti greci, sono state un punto di riferimento costante per Cavallini che ispirandosi ai protagonisti di favolose leggende ha realizzato opere cariche di significati simbolici che spesso gli hanno consentito di esprimere i suoi profondi ideali.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare