Cookie Consent by Free Privacy Policy website PARK EUN SUN - Nell'Infinito dell'Arte | Opening 2021
settembre 23, 2021 - Galleria d'Arte Contini

PARK EUN SUN - Nell'Infinito dell'Arte | Opening 2021

Dopo il successo delle due mostre estive en plein air “Infinita fluidità della pietra”, allestita sul  vivace lungomare di Viareggio e “dal Mare all’Infinito” organizzata a #fortedeimarmi presso lo stabilimento Bagno Alpemare di proprietà della famiglia Bocelli, la Galleria d’Arte Contini è lieta di presentare “nell’Infinito dell’Arte”, personale dello scultore di origine coreana Park Eun Sun cheavrà luogo sia presso la sede di #Venezia in Calle Larga XXII Marzo che, a seguire, nella galleria di Cortina d’Ampezzo, situata nel cuore della cittadina montana.

Affermato ormai a livello internazionale per la sua produzione scultorea, Park Eun Sun propone opere che combinano le sue origini orientali con un’ispirazione legata alla tradizione artistica occidentale, tutte caratterizzate da una resa profondamente contemporanea. 

Questa #mostra presenta al pubblico una ricca selezione di lavori, composti da materiali e dimensioni diverse, che tracciano l’evolversi del lavoro dell’artista che inizia con lo studio della materia, sia essa marmo, granito o bronzo e si conclude nella realizzazione di sculture dalle forme geometriche sinuose e levigate, sostenute da equilibri insoliti ma al contempo leggiadri e armonici.

Quella di Park è una scultura dinamica nella quale, la materia, specialmente la pietra, viene lavorata alternando due colori, stratificandoli in un’ascesa verso l’alto come nel caso delle sue colonne torte e dalla forma a spirale che, sviluppandosi in altezza sembrano perseguire l’infinito o ancora le sue composizioni sferiche concatenate che sembrano generare un vitale flusso di DNA.

Una produzione artistica energica, dunque, che dimostra come il sapiente intrecciarsi delle linee e delle forme, l’espandersi dei volumi e la quasi scientifica precisione tecnica possa garantire la creazione di un linguaggio artistico personalissimo ma capace di comunicare al collettivo.

Infatti quello di Park è un messaggio universale; l’artista indaga l’essenza stessa dell’essere umano, la complessità della vita e delle esperienze che la compongono e questo è evidente grazie all’elemento distintivo rintracciabile in tutte le sue creazioni: la ferita.
Le sculture di Park, infatti, sono tutte accumunate da una spaccatura: il marmo e il granito vengono plasmati, levigati, poi destrutturati, crepati e riassemblati.

Le “lacerazioni” scorrono sulle superfici fluide, come delle cicatrici che simboleggiano la sofferenza e l’essenza stessa del vissuto, e permettono all’osservatore di entrare nella sfera sensibile ed espressiva dell’artista.

Ne è un esempio Colonna Infinita - Accrescimento I (2020) un pilastro in marmo bianco e epoxy grigio che, vorticando su sé stesso si prolunga verso l’alto con un movimento flessuoso e continuo che sembra non volersi arrestare.

La superficie setosa e fredda è interamente percorsa da una frattura che crea giochi di chiaro-scuri, di ombre e di luci, di vuoti e di pieni che catturano lo sguardo e sembrano spronare l’osservatore ad indagarne l’interno scoprendone così l’espetto più intimo e personale.

La predilezione per la pietra porta a capolavori che combinano gli opposti: levigatezza e frattura, armonia e disequilibrio, dinamicità e geometria, come nell’opera Due Colonne (2014) in marmo nero e grigio. Questa scultura nasce con un solido piedistallo a colonna che, nel suo completarsi subisce un mutamento sdoppiandosi, si trasforma scomponendosi in due bracci entrambi composti da sfere. Duplicazione I, Duplicazione II, Duplicazione III (2021) sono composizioni scultoree composte da sfere sovrapposte che creano una sorta di portale dal quale si può scrutare una dimensione interiore mentre Duplicazione continua (2019) si presenta come una struttura verticalizzante che con il suo concatenarsi di forme globulari sembra moltiplicarsi all’infinito come una mutazione perpetua che si svolge davanti agli occhi attenti di chi la osserva.

Le sculture di Park Eun Sun si presentano allo spettatore come figure astratte, geometriche, intangibili, per poi svelare il loro messaggio universale grazie ad una poetica delicata e coinvolgente ed a una gestualità contemporanea e riconoscibile fatta di materia, forma, composizione e decostruzione che incarnano la metafora del vivere.

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